Il grande giorno di re Carlo III: sarà incoronato e giurerà sulla Bibbia
L'arcivescovo di Canterbury poserà la pesante Corona di Sant'Edoardo, usata solo in questa occasione, sulla testa del re, che indosserà la “supertunica” dorata dei suoi predecessori
di Nicol Degli Innocenti
3' di lettura
Londra - Oggi è il gran giorno della cerimonia più solenne da settant'anni: Re Carlo III con la mano sulla Bibbia giurerà di rispettare le leggi e la Chiesa d'Inghilterra, diventando il quarantesimo monarca dal 1066 a essere incoronato all'Abbazia di Westminster.
L'arcivescovo di Canterbury poserà la pesante Corona di Sant'Edoardo, usata solo in questa occasione, sulla testa del re, che indosserà la “supertunica” dorata dei suoi predecessori. La tradizione secolare verrà rispettata in tutti i dettagli, dalla processione con carrozza trainata da cavalli al rito religioso che culmina con l'unzione del re, un momento così solenne che il rito avviene dietro un paravento lontano dagli sguardi dei comuni mortali. Ci saranno anche alcune innovazioni volute da Carlo.
Per sottolineare il clima di tolleranza del suo regno, il re ha invitato alla cerimonia anche leader delle religioni presenti in Gran Bretagna - ebrei, indù, sikh, musulmani e buddisti. Il re ha anche voluto che una donna, il vescovo di Londra Sarah Mullally, partecipasse alla cerimonia per la prima volta. Tra i 2.200 ospiti ci saranno non solo membri della famiglia reale, capi di Stato da tutto il mondo (tra cui il presidente italiano Sergio Mattarella), politici e celebrità varie ma anche 850 semplici cittadini che hanno fatto opere di bene nelle loro comunità, soprattutto durante la pandemia e che sono stati invitati dal re per ringraziarli.
Per la prima volta nella storia inoltre tutti i presenti potranno recitare il tradizionale giuramento di fedeltà al re durante la cerimonia, finora riservato ai Pari del Regno. Un altro segnale della volontà del re di allargare il più possibile gli arcani rituali ai comuni cittadini per farli sentire partecipi.
Carlo III non è solo re del Regno Unito ma anche leader del Commonwealth, nata come associazione delle ex colonie britanniche che ora conta 56 Paesi. Parteciperanno alla cerimonia di oggi anche politici dichiaratamente repubblicani, come il premier australiano Anthony Albanese e il neozelandese Chris Hipkins, e i leader di Paesi che hanno già dichiarato l'intenzione di tagliare i legami con la monarchia come la Giamaica.
Anche su questo fronte Carlo ha dimostrato la volontà di restare al passo con i tempi. Due anni fa aveva partecipato alle cerimonie per l'indipendenza di Barbados, mentre più di recente ha accolto le richieste di avviare un'inchiesta sui legami della famiglia reale con la tratta degli schiavi e su quanto abbia contribuito alla loro enorme ricchezza. Centinaia di sostenitori della monarchia – provenienti anche da Africa, Caraibi e altre ex colonie - si sono già accampati sul Mall, la strada che porta da Buckingham Palace verso l'Abbazia, per conquistarsi un posto di prima fila quando sfilerà la processione. Il centro di Londra è blindato e le strade transennate e oltre 11mila poliziotti pattuglieranno le strade di Londra oggi, molti in borghese tra la folla per controllare la situazione e prevenire eventuali attentati.
C'è aria di festa e la consapevolezza che si tratta di un momento storico. Carlo, che ha fatto un'anticamera lunga 70 anni prima di salire al trono, ha avuto tutto il tempo di decidere che tipo di re vuole essere. Vuole trovare un difficile equilibrio tra tradizione e modernità, tra apertura all'innovazione e alle nuove interpretazioni del passato e rispetto per la storia e il cerimoniale. Da domani Carlo dovrà guardare avanti e proseguire la sua ricerca di un difficile equilibrio. Oggi però è il giorno della tradizione.
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