Il gruppo Davines compie 40 anni tra ricerca e sostenibilità
Da piccolo laboratorio conto terzi è diventato una realtà internazionale da 230 milioni di euro di fatturato - con la previsione di superare i 250 milioni quest’anno - e una quota export dell’80%
di Marika Gervasio
2' di lettura
«Quarant’anni sono un traguardo importante. Eravamo un piccolo laboratorio di produzione in conto terzi, oggi siamo un’azienda di marca con due brand consolidati della bellezza professionale, Davines per l’haircare e Comfort Zone per lo skincare, siamo una multinazionale presente in 90 Paesi nel mondo, con otto filiali estere oltre alla sede di Parma, ricavi in costante crescita negli ultimi vent’anni, un’ottima marginalità e una buona generazione di cassa che ci consentono di continuare a investire nella ricerca, nella sostenibilità e nel nostro percorso di crescita». Davide Bollati, presidente del gruppo Davines, ripercorre la storia di una realtà familiare che è diventata un gruppo internazionale da 230 milioni di euro di fatturato - con la previsione di superare i 250 milioni quest’anno - e una quota export dell’80%.
E aggiunge: «Nel nostro Davines Group Village a Parma abbiamo allestito una mostra per ripercorrere questi 40 anni e ci è apparso ancora più chiaramente quanto il nostro futuro sia scritto nel nostro passato. Siamo un’azienda familiare, abbiamo superato una prova importante per tutte le imprese come la nostra, il passaggio generazionale, restando ancorati ai valori su cui è stato costruito il gruppo: un capitalismo umanistico che persegue obiettivi che vanno oltre il profitto, a partire da un modello socio-economico rigenerativo inclusivo e sostenibile che crea e distribuisce valore tra tutte le parti interessate».
Quarant’anni che vanno dalla fase di lancio, con l’imprinting dei fondatori - i genitori di Davide Bollati - fortemente legato al territorio, al legame con la campagna, all’operosità e allo spirito di sacrificio, agli inizi degli anni 90, con l’ingresso di Davide in azienda - dopo la specializzazione in Cosmetologia negli Stati Uniti, oltre alla laurea in Farmacia all'Università di Parma - con la trasformazione in azienda di marca e l’inizio delle esportazioni; fino al nuovo millennio quando la sostenibilità diventa una priorità e si accelera il processo di internazionalizzazione con l’apertura delle prime filiali all’estero. Negli ultimi dieci anni, infine, la crescita si è consolidata, gli investimenti in ricerca e sviluppo e le filiali estere sono aumentate e viene inaugurata la nuova sede a Parma, il Davines Group Village, emblema dei valori aziendali dove si integrano bellezza, sostenibilità e benessere dei collaboratori.
E il futuro? «Puntiamo a consolidare la crescita nei mercati in cui siamo presenti - continua Bollati -. Quest’anno abbiamo aperto una nuova filiale in Germania, a Dusseldorf. Nei prossimi anni vogliamo crescere in Cina dove abbiamo una filiale a Hong Kong e dove nel 2022 abbiamo aperto a Shanghai, oltre che nei mercati di Corea e Giappone. Inoltre continueremo a investire nella R&S a cui destiniamo mediamente il 3,4-3,5% del fatturato, in particolare nell’ambito della green chemistry: abbiamo 60 chimici in 7 laboratori. Nell’ultimo anno la sfida è stata trovare ingredienti sostitutivi nelle formulazioni, vista la difficoltà di reperire materie prime. Vogliamo anche rafforzare ulteriormente il nostro team: abbiamo 800 collaboratori di cui 380 a Parma, lo scorso anno abbiamo inserito 80 nuove risorse e quest’anno aspiriamo a fare lo stesso. E poi incrementeremo ulteriormente il nostro impegno verso un modello di crescita sostenibile basata su decarbonizzazione, biodiversità e circolarità».
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