Cosmetica

Il gruppo Intercos cresce con l’innovazione e punta a espandersi in Asia

di Marika Gervasio

(Nicola Marfisi / AGF)

3' di lettura

Ha chiuso i primi nove mesi del 2021 con ricavi per 485,4 milioni di euro in crescita del 10,7%, un Ebitda rettificato di 70,6 milioni (+13,3%), con un margine sui ricavi pari al 14,5% (14,2% nei primi nove mesi 2020) e una posizione finanziaria netta pari a 180,1 milioni, in miglioramento rispetto ai 194 milioni al 31 dicembre 2020. Intercos Group è uno dei principali operatori business to business a livello globale nella creazione, produzione e commercializzazione di prodotti cosmetici - make-up, skin-care e trattamento per corpo e capelli - fondata nel 1972 dal suo attuale presidente Dario Ferrari ad Agrate Brianza, in provincia di Monza e della Brianza.

La multinazionale, che lo scorso novembre ha debuttato in Borsa, può contare su un organico di circa 5.500 persone, 11 centri di ricerca, 16 stabilimenti produttivi e 16 uffici commerciali in tre continenti con una quota media annua in ricerca e sviluppo del 5% sul fatturato totale che le permette di proporre al mercato circa 1.300 nuove formule l’anno.

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«Il 2021 è stato un anno sicuramente atipico per tutte le aziende del settore, caratterizzato da un primo trimestre ancora marcato dagli effetti della pandemia e da una successiva fortissima accelerazione della domanda che ha però causato una marcata crisi globale dei trasporti e della supply chain - commenta Renato Semerari, ceo del gruppo Intercos -. In questo contesto, abbiamo registrato una crescita dei ricavi consolidati a doppia cifra nonostante un effetto valute a noi sfavorevole. I nostri risultati non riflettono ancora pienamente la ripresa post-Covid della società. La crisi della supply chain è infatti peggiorata progressivamente. L’approvvigionamento dei principali componenti per la produzione dal packaging, ai siliconi, alla mica fino ai coloranti ha raggiunto livelli assolutamente imprevedibili. E questo non ci ha permesso di concretizzare appieno tutto il lavoro svolto dal nostro team. Purtroppo, queste difficoltà sono previste perdurare, costringendoci a continui sforzi per minimizzarne le conseguenze».

E aggiunge: «Rimaniamo comunque focalizzati sul nostro sviluppo di lungo periodo, mantenendo un ritmo sostenuto di innovazione e di promozione ai clienti. Sul lato commerciale abbiamo finalizzato le negoziazioni con questi ultimi per gli aumenti dei listini prezzo, per compensare la spirale inflattiva cominciata nel corso dell’estate. Inoltre, abbiamo continuato a lavorare sulla nostra roadmap di digital transformation, facendo dei passi molto promettenti sui progetti di Intelligenza artificiale e di marketing intelligence».

L’anno scorso l’azienda ha firmato un accordo con l’università Milano-Bicocca per la nascita del Joint Lab Bicocca-Intercos per l’impiego di materie prime e tecniche di lavorazione sostenibili, comprendere e sfruttare i delicati equilibri che si instaurano tra la pelle e l’ambiente che la circonda, creare effetti nuovi per una cosmesi che coniughi estetica e benessere. Un bell’esempio di integrazione tra ricerca accademica ed esigenze del mercato, un interscambio tra mondo degli studi e mondo del lavoro.

Intercos è da sempre un’azienda vocata all’export che pesa per il 90% sui ricavi e, se gli Stati Uniti si sono dimostrati il mercato che si è ripreso più velocemente dalla crisi pandemica - nei primi nove mesi i ricavi del gruppo per l’area Americas sono pari a 154 milioni in crescita del 16,2% -, il focus della strategia di sviluppo globale è l’Asia che si è confermata un’area in forte espansione e con le potenzialità più alta con ricavi per 91,3 milioni saliti del 47,5%.

Tanto è vero che a novembre il gruppo è ufficialmente entrato in India, mercato dinamico e in crescita, attraverso Intercos India Private Limited che ha concluso un accordo con Avon Beauty Products India Private Limited acquisendo l’impianto di produzione situato a Dehradun.

Estero ma non solo. Tra le novità in casa Intercos anche il recentissimo avvio delle trattative per un accordo commerciale con la maison Dolce&Gabbana che ha deciso di internalizzare il business del beauty. La partnership sarebbe relativa alla produzione di alcune linee di profumi e del make-up della casa di moda a partire dal 2023.

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