Il gruppo Kering torna in centro e affitta la sede da Hines in via della Spiga 26
L’investimento complessivo del colosso americano vale 250 milioni di euro
di Paola Dezza
3' di lettura
Tra le vie dedicate agli acquisti è quella che più di tutte ha subìto i risvolti pesanti della pandemia e la chiusura repentina di vetrine di brand di lusso, a cominciare da Moncler e Porsche. Il 2022 potrebbe essere l’anno della rinascita della milanese via della Spiga, pronta a lasciarsi alle spalle i mesi in cui, secondo gli esperti, i canoni dei negozi sono scesi in alcuni casi anche del 25%. Artefice del rilancio è il gruppo americano Hines che con il progetto di Palazzo Pertusati punta a riportare la strada al centro dello shopping di alto livello. Un complesso per il quale sono stati investiti, tra acquisto e riqualificazione, 250 milioni di euro.
Spiga 26 riporta in zona molti importanti player del mondo della moda. A partire dal gruppo Kering, proprietario tra gli altri di marchi come Gucci, Yves Saint Laurent, Bottega Veneta, Boucheron e Pomellato, pronto a spostarsi nei 7mila metri quadri di uffici affittati per tornare in centro e lasciare via Mecenate. L’edificio di 13mila metri quadrati che Hines ha acquisito nel 2019 attraverso un fondo immobiliare gestito da Savills Sgr ospiterà anche un flagship di 600 mq di Moschino e un negozio di 200 mq di Sergio Rossi. Sono 3mila in tutto i mq destinati al retail, dove potrebbero arrivare altri due noti brand della moda con i quali le trattative sono ben avviate verso la firma definitiva. Sulla strada si aprono oggi 18 vetrine lungo 65 metri in via della Spiga.
Lo storico indirizzo, che risale alla fine del Settecento, è al centro di una importante rigenerazione urbana per diventare spazio contemporaneo, esclusivo a destinazione commerciale e direzionale. I lavori si concluderanno entro la primavera del 2022, sulla base di un progetto di Scandurra Studio Architettura e SCE Project, orientato alla valorizzazione dell’asset in termini di sviluppo di spazi interni e ottimizzazione delle destinazioni d’uso.
Tre sono i piani fuori terra, due quelli interrati. Lo spazio è accessibile anche da via Senato 19, dove la costruzione raggiunge invece sei piani fuori terra. I due complessi architettonici sono connessi da una corte interna di 180 metri quadrati. È stato anche ricavato un nuovo piano senza alterare la superficie totale. La porzione superiore dell’edificio è strutturalmente alleggerita, parte delle volumetrie sono traslate infatti verso via Spiga così da ottenere un miglioramento sia della profondità dello spazio commerciale, sia un efficientamento della ratio di occupazione degli spazi previsti a ufficio.
«L’edificio storico è stato riqualificato con standard avanzati di sostenibilità energetica ed efficienza degli spazi - racconta entusiasta Mario Abbadessa, senior managing director & country head di Hines Italy -. L’asset presenta oggi lobby, terrazze e spazi condivisi per diventare l’ufficio del futuro. Un luogo dove recarsi per lavorare, ma anche per condividere pensieri ed esperienze. Di assoluto prestigio poi il nome di Kering, tenant della parte direzionale».
Per Hines, fanno sapere dalla società, questo accordo rappresenta una pietra miliare e un traguardo importante sul versante business, considerando che a pochi mesi dall’avvio della commercializzazione sono stati affittati gli spazi riservati agli uffici e sono in fase conclusiva anche le trattative per quella retail.
Il segmento degli immobili retail è stato uno dei primi, oltre agli uffici, sui quali Hines ha scommesso in Italia sotto la guida di Mario Abbadessa. Oggi in portafoglio il gruppo ha spazi commerciali in centro a Milano, come il flagship di Uniqlo in piazza Cordusio, mentre a Firenze nel 2016 ha acquistato un intero palazzo del quattrocento in via Tornabuoni al numero 3, che ospita le vetrine di Tiffany, Burberry e Swatch. In tutto con gli spazi in via Torino e nella Liberty Tower a Milano si arriva a circa 8.000 mq.
Quale futuro per via Mecenate 91 che Kering rilascerà? A settembre 2021 ad acquistare gli spazi da Bel real estate group per 70 milioni è stato il fondo Milano Core I, sottoscritto da Investcorp e gestito da Castello Sgr.
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