Il gruppo Togni investe in Molise e punta anche su Usa, Canada e Giappone per crescere
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di Michele Romano
3' di lettura
L’ultimo investimento in ordine di tempo è in Molise: 2,5 milioni per rilevare attività e marchio dell’acqua minerale Sepinia, ai piedi del massiccio del Matese a pochi chilometri da Campobasso. Si tratta di una nuova sfida per il gruppo marchigiano Togni, tra i più importanti player nazionali nella produzione di acque minerali, con i brand Acqua Frasassi, che scorre protetta all’interno del Parco Naturale Gola della Rossa a pochi chilometri da Fabriano, San Cassiano, Elisa, Gaia e Goccia Blu, e dal 2014 leader di mercato a volumi nella Gdo nella categoria spumanti con il brand Rocca dei Forti, che ha permesso all’azienda di stare a pieno titolo tra i più importanti produttori italiani di bollicine. Il progetto quinquennale è fare dello stabilimento molisano, fino a qualche mese fa in mano a un commissario che ne curava il fallimento, un supporto per presidiare con più forza il Sud Italia e ampliare la rete distributiva del gruppo, oggi già forte soprattutto in Puglia e Campania. Togni ha acquisito lo stabilimento per la produzione, la struttura termale poco distante, oggi in stato di completo abbandono e, soprattutto, la concessione della sorgente in Contrada Tre Fontane, dove a 900 metri d’altezza sgorga l’acqua Sepinia.
Nel piano industriale ci sono 12 milioni di risorse per ampliare l’attuale sito produttivo e acquistare nuovi macchinari in un’ottica 4.0, con la realizzazione di una nuova linea di produzione che sarà operativa dalla primavera 2024; contemporaneamente cresceranno anche gli addetti dagli attuali 14 a 60, con benefici anche per l’indotto. «È una crescita occupazionale significativa che, nel solco della nostra storia aziendale, interesserà il territorio - sottolinea l’amministratrice delegata del gruppo, Paola Togni -. Acqua Sepinia diventerà un brand forte nel Sud Italia e vicino al consumatore finale perché sarà l’acqua del territorio, con un forte legame alla tradizione di consumo locale e alla sostenibilità, che rappresenta un asset fondamentale dello sviluppo aziendale».
Con l’ingresso dello stabilimento di Sepino diventano 5 i siti produttivi del gruppo, con 140 addetti, che nel 2022 ha fatturato 63 milioni e ha una stima di crescita del 7% a fine 2023. In 70 anni di vita, l’azienda fondata da Luigi Togni, oggi alla terza generazione, ha diversificato le sue linee di business, che sono diventate quattro: acque minerali (da Genga escono ogni anno 360 milioni di bottiglie in PET e da San Cassiano di Fabriano 11 milioni di quelle in vetro), spumanti (12 milioni di bottiglie prodotte a Serra San Quirico, dove ha sede anche il quartier generale del gruppo), birra artigianale e spirits con il brand Collesi (1 milione di bottiglie e produzione nell’Appennino pesarese). Radicamento nel territorio e crescita del business si continuano a sviluppare attraverso progetti di aggregazione di filiera, che hanno consentito di innescare «processi innovativi di sviluppo aderenti alle esigenze locali e fanno leva sul coinvolgimento diretto degli attori economici, sociali e istituzionali del territorio, come è stato con la Regione Molise per Sepinia».
La maggior parte delle vendite dei marchi di Togni è rivolta al mercato domestico nei canali Horeca e Gdo, ma il gruppo è presente con tutti i suoi business in più di 50 paesi nel mondo. «Stati Uniti e Canada rappresentano al momento i nostri obiettivi principali – spiega l’imprenditrice -. Con il business degli spumanti storicamente siamo presenti in Russia, anche se ovviamente oggi sussiste una forte criticità. In Europa siamo presenti su Francia, Svizzera e Germania». Il sogno di chiama Far East, a cominciare dal Giappone: «Un mercato di sbocco complesso, nel quale vogliamo aprire nuove opportunità di sviluppo – conclude Paola Togni -. In questi anni quasi sospesi non ci siamo mai fermati, continuiamo a credere nel nostro lavoro e a investire non solo per consolidare i nostri marchi già presenti e fonte per noi di grandi soddisfazioni, ma anche per sviluppare tutti i nuovi progetti che ci stavano a cuore».
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