Il latte tocca prezzi record ma una stalla su 10 è a rischio
Report Ismea sul caro mangimi
di Emiliano Sgambato
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Caro mangimi ed energia da un lato e siccità dall’altro hanno portato la produzione mondiale di latte ai minimi, determinando un aumento dei prezzi. Quella scattata da Ismea in un report presentato alla Fiera agricola zootecnica di Montichiari è una fotografia che si adatta perfettamente alla situazione italiana.
«L’aumento dei costi e le difficoltà di approvvigionamento dei mangimi – nota Ismea – hanno indotto gli allevatori a frenare la produzione. Dopo due anni di forti aumenti (+4,5% nel 2020 e +3,3% nel 2021), nel periodo gennaio-luglio 2022 le consegne di latte hanno registrato una battuta d’arresto». Sul fronte prezzi, «la spinta inflazionistica non accenna ad arrestarsi, mostrando anzi un’ulteriore impennata nel mese di settembre (indice Ismea +25% nei primi 9 mesi 2022)».
Tuttavia, le imprese zootecniche hanno segnalato forti criticità «in misura decisamente più intensa rispetto al resto dell’agricoltura». «A causa del caro bollette quasi una stalla su dieci (9%) è in una situazione così critica da portare alla chiusura – è l’allarme di Coldiretti – con rischi per l’ambiente, l’economia e l’occupazione ma anche per la sopravvivenza del patrimonio agroalimentare Made in Italy, a partire dai suoi formaggi tipici di montagna».
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