Il lusso della post plastica: viaggio negli archivi di materiali
Le materioteche sono i luoghi dove architetti e progettisti studiano come rendere i propri lavori a scarto zero. Partendo dalla scelta dei componenti, primo passo per il cambiamento.
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Ho sul palmo della mano un pannello quadrato, leggero e liscio, di un bel marrone caldo, striato di pagliuzze dorate. «Di che cosa è fatto?», chiede Chiara Rodriguez, presidente di Materially, società votata alla sostenibilità, che aiuta le imprese a innovare iniziando dalla scelta dei materiali. Nella sua sede di viale Sarca 336, a Milano, un loft tra gli edifici dell’Università Bicocca, l’azienda ospita 1.800 campioni di prodotti innovativi, tutti già acquistabili. Quello che sto toccando è tra questi. Azzardo: «Scarti di caffè». Invece si tratta di residui della lavorazione del cocco. I pannelli Cocoboard nascono dalle eccedenze, mescolate con resine a base di tannini di derivazione agricola. Sono un’alternativa all’MDF, che è prodotto con fibre di legno pressate con resina o colla, perché privi di formaldeide e personalizzabili in finiture e colori. La biblioteca dei materiali è al centro del loft, i campioni sono disposti per categorie – vetro, ceramiche, biopolimeri, materiali naturali, derivati del cemento – su lunghe pannellature che, affiancate, creano dei corridoi. Vi si può passare attraverso e toccare le varie soluzioni. Materioteche come questa sono essenziali per designer e aziende. Soprattutto mentre i regolamenti europei, come quelli su deforestazione ed ecodesign – approvato dal Parlamento il 12 luglio – rendono l’obiettivo di impattare il meno possibile sul pianeta non più una scelta, ma un percorso obbligato che, se cavalcato, può far crescere il business. «È più sostenibile utilizzare un materiale abbondante, oppure uno compostabile? Scegliere qualcosa di durevole o di completamente riciclabile?». Mentre parla, Chiara Rodriguez naviga nella library virtuale di Material ConneXion, l’azienda statunitense di cui Materially è stata una costola fino al 2020, e da cui si è poi evoluta, rimanendo partner, per sviluppare un servizio di consulenza su misura per le aziende. La materioteca di Material ConneXion si consulta online o dal vivo in una delle 11 sedi dell’azienda – da New York a Tokyo, da Bilbao a Bangkok – e contiene oltre 10mila materiali fortemente innovativi. Sono 180 le aziende – da Google a Nike – e 113 le università iscritte. «È un servizio interessante per le grandi aziende, che hanno idee chiare e team dedicati. Però spesso non basta avere a disposizione un catalogo fra cui scegliere, bisogna sapere che cosa cercare», continua Rodriguez. «Noi supportiamo chi arriva con un desiderio, ma non sa come renderlo concreto, lo accompagniamo in un percorso di valutazione, targhettizzando la filiera completa, e forniamo un pacchetto di soluzioni – indicazione dei processi e dei materiali più vantaggiosi, contatti dei fornitori. Collaboriamo con i più importanti brand della moda, dell’arredo e dell’automotive, come FCA, Flos e Kering». Nell’ultimo anno, la società ha lavorato con una ventina di clienti: fra questi anche gruppo Marcegaglia e FederlegnoArredo, per cui ha realizzato una libreria di materiali sostenibili a disposizione delle aziende associate, che vanno dalle vernici ai rivestimenti, ai materiali per le imbottiture.
Arrivano tante richieste per ripensare il packaging, per trovare alternative alla plastica o individuare soluzioni monomateriale, come tessili stampati in 3D con diverse strutture, che garantiscono alte performance e risultati estetici, semplificando produzione e smaltimento. Rodriguez spiega che uno dei materiali chiave, per questi e altri settori, è la cellulosa. «Un polimero biodegradabile, presente in abbondanza perché contenuto nel legno, ma anche nella carta riciclata o negli scarti del cotone. Le ultime evoluzioni sul tema riguardano lo sviluppo di solventi di nuova generazione – usati per produrre fibre come tencel e lyocell – ancora meno inquinanti». Anche la seta è protagonista di un revival. Rodriguez cita i sorprendenti utilizzi nel packaging dell’azienda Mori, fondata da scienziati del Mit di Boston. La cellulosa è centrale nella ricerca e nelle proposte della nuova materioteca di Bari, nata a giugno da un’idea di Forethinking, acceleratore di ricerca e sviluppo per l’innovazione sostenibile, e dell’Università di Bari. Interessante la connessione con il tessuto imprenditoriale, sponsor del progetto, che potrà beneficiare delle soluzioni individuate. «Stiamo esplorando le applicazioni della cellulosa con il dipartimento di chimica dell’ateneo, ma abbiamo già progettato un ciclo produttivo di imballaggi a base di fibre vegetali con la tecnologia del molding, che potrebbe potenzialmente sostituire la plastica», spiega Gennaro Durante, fondatore di Forethinking. Il portale Materialiecosostenibili.com si sta popolando di articoli con una seconda vita e di origine biologica, anche se «quella del riciclo è una fase transitoria: il nostro fine è l’ecodesign a monte», spiega Durante. Il sito propone anche una selezione di prodotti finiti, abbinati a una valutazione d’impatto verificata da parte terza e oggetto di registrazione (EPD di prodotto ISO 14025). I macrosettori sono edilizia e imballaggi, «c’è anche un progetto con una startup della moda che voleva inserire nelle sue collezioni fibre bio e monomateriale», aggiunge Durante. La scelta della composizione è solo un tassello: l’obiettivo è di intervenire sull’intera riprogettazione, per non creare scarti. Secondo Durante, il target perfetto sono le imprese familiari, guidate da imprenditori visionari attenti all’innovazione. Una ricerca proattiva: sono già 25 le partnership in corso.
IN RASSEGNA FUTURE MATERIALS BANK è l’archivio internazionale, disponibile online, della Jan van Eyck Academie di Maastricht sui materiali green, futurematerialsbank.com /materials. MATERIALBIBLIOTEKET, materialbiblioteket.se . MATERIAL CONNEXION, materialconnexion.com . MATERIALLY organizza tre corsi di formazione b2b – presenti le aziende produttrici – su packaging, rivestimenti e plastiche durevoli; da settembre a novembre, materially.eu/it . MATERIOTECA DI BARI, materialiecosostenibili.com . MATTO, la materioteca del Politecnico di Torino, offre alle aziende servizi di consulenza su materiali e processi produttivi, matto.design/it . PLASTICFREE, lanciata all’inizio dell’anno, è una piattaforma online che aiuta architetti e designer a individuare un’alternativa alla plastica tra oltre 100 soluzioni pronte all’uso, plasticfree.com .
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