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Il lusso secondo Giscard d’Estaing: «Non è soffocante, osa dire il suo nome ed è inclusivo»

Henri Giscard d’Estaing, presidente di Club Med da oltre 20 anni, ha guidato la trasformazione dell’inventore dell’all inclusive per intercettare i desideri del nuovo popolo dei vacanzieri

di Lucilla Incorvati

Italia, in vetta nell’alto di gamma. Nel 2004 solo il 25% dei villaggi era di alto livello. Oggi il 97% delle strutture soddisfa gli standard premium ed exclusive collection. Tra i cinque resort che fanno parte del Club Med Exclusive Collection c’è anche il Club Med Cefalù in Sicilia, emblema del concetto di lusso.

6' di lettura

«Lo scopo della vita è essere felici, il momento per esserlo è adesso e il luogo per esserlo è qui». A parlare così nel lontano 1950 era Gérard Blitz, campione di pallanuoto belga, quando su una spiaggia di Alcudia a Maiorca con un villaggio di tende diede vita al Club Méditerranée. In un'Europa appena uscita dalla guerra, la sua idea fu rivoluzionaria: proporre ai benestanti vacanze dedicate agli sport, con la formula del “tutto-compreso”, in cui si puntava al divertimento e alla socializzazione.

Ben presto al posto delle tende arrivarono i bungalow come a Thaiti, la formula sbarcò sulle Alpi e quando si uscì dai confini del Mediterraneo, il nome cambiò in Club Med. A distanza di 73 anni molti di quei villaggi non esistono più (oggi ce ne sono 75 in 32 paesi al mondo), le esigenze dei turisti sono cambiate, il gruppo ha vissuto un turn around ma c’è un file rouge che resta vivo.

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Nuove aspirazioni di viaggio

«La frase di Gérard Blit mi ha sempre ispirato e più che il settore dell’ospitalità, credo siano questo “mantra” e il Dna di Club Med ad aver influenzato la mia vita. Quale lavoro migliore avrei potuto fare se non quello di contribuire a creare felicità! Anche qui in Val D’Isere, circondati da vette altissime, in inverno palcoscenico unico per i migliori discesisti, immersi in paesaggi mozzafiato, vogliamo celebrare l’autenticità, il comfort, il calore e la storia di un villaggio di montagna trasformato negli anni ’30 in una top destination. Rispetto a quando ci venivo da bambino l’atmosfera non è cambiata».

A parlare così è Henri Giscard d’Estaing, da 20 anni presidente di Club Med, mentre entra nel vivo la stagione dell’ultimo resort rinnovato tra quelli dell’Exclusive Collection, il top di gamma verso il quale si vuole andare in risposta ai cambiamenti nelle aspirazioni di viaggio di una clientela esigente, internazionale, desiderosa di benessere, attenzioni, e di riconnettersi con i propri cari, vivendo esperienze uniche. Laureato a Sciences-Po, con in tasca un master in economia, a soli 22 anni muove i primi passi in politica come consigliere generale di Loir et Cher. All’epoca è il politico più giovane in quella funzione.

Percorso non facile

«Quando avevo 20 anni ero coinvolto nella politica - racconta -. Ma in politica è difficile crescere all’ombra di una grande quercia». Quella grande quercia era il padre, l’ex presidente francese Valéry Giscard d’Estaing, inquilino dell'Eliseo dal 1974 al 1981. Così, Henri si avvicina al mondo dell’economia, sperimentando il marketing prima in Cofremca, poi in BSN (oggi Danone) infine per immergersi nel mondo di Club Med circa 25 anni fa.

Il percorso non è facile: nel 2001 il mondo si ferma con l’attacco alle torri gemelle. Poi arriva lo tsunami, la crisi finanziaria del 2008, la primavera araba fino al Covid “la madre di tutte le crisi” che mette in ginocchio il turismo. Dopo una serie di vicissitudini anche la proprietà di Club Med cambia. Nel 2015 il gruppo cinese Fosun Tourism per 939 milioni di euro se lo aggiudica, vincendo una battaglia di due anni con il magnate Andrea Bonomi.

Icona con i conti in rosso

All’epoca il Club Med è ancora una grande icona ma i conti sono in rosso (9 milioni di euro). Oltre il 70% dei ricavi arrivano da Europa e Africa. Ma molti di questi resort sono colpiti dalla crisi finanziaria globale, dall’epidemia di Ebola in Africa occidentale e dai timori del terrorismo.Ma le risorse della nuova proprietà aiutano ad accelerare il corso voluto da Henri: intercettare la domanda dei nuovi consumatori asiatici e modificare l’immagine originale del mitico marchio, facendolo diventare un nuovo riferimento nel turismo di lusso. Nel 2004 solo il 25% dei villaggi era di alto livello. Oggi il 97% delle strutture soddisfa gli standard premium e “exclusive collection”.

Lusso che osa dire il suo nome

«La Val D’Isere così come Tignes ma anche l’inimitabile Club Med Cefalù in Sicilia incarnano perfettamente il nostro approccio al lusso. Un lusso che non è soffocante, che non esclude nessuno, ma che osa dire il suo nome. In inverno, siamo leader nelle vacanze sulla neve di prima classe - aggiunge Henri - e in estate vogliamo essere pionieri delle vacanze attive in montagn, in risposta ad una domanda crescente. Abbiamo i mezzi per farlo, grazie allo spirito iconico del Club Med - festoso, amichevole, chic -, ai nostri 70 anni di esperienza, all’essere nelle location più belle».

Il periodo pandemico è un brutto ricordo e dopo un buon 2022 il 2023 segna un decisivo progresso: il volume di affari del primo trimestre ha raggiunto i 635 milioni di euro (in un aumento del 44,2% e 21,8 sul 2022 e 2019). Anche l’utile viaggia in territorio positivo e le prenotazioni per l'inverno 2023-2024 crescono del 76 per cento. «Il tempo è un fattore fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi quando si decide di cambiare strategia - sottolinea Henri - Anche la nostra profonda trasformazione ha richiesto tempo perchè cambiare modello non è facile, anche se siamo un team formidabile e poi perché le crisi hanno rallentato il lavoro. Certo, il segreto nel rimanere il primo operatore al mondo dell’all inclusive dopo 73 anni di storia sta da un lato nell’offrire ai clienti ovunque vadano momenti indimenticabili di felicità ed esperienze sorprendenti; dall’altro innovare per soddisfare le loro mutevoli esigenze. Penso ai tanti che lavorano dai nostri resort con personal computer e costume da bagno. Ci chiedono connessioni veloci e infrastrutture. La trasformazione digitale può anche facilitare le vacanze. Così per chi raggiunge uno dei nostri resort in montagna abbiamo creato un sistema in cui dall app Club Med si sceglie tutta l’attrezzatura per sciare e all’arrivo la si trova per se e famiglia in un armadio riscaldato».

Happy to Care e certificazioni ecologiche

In risposta ad un turismo responsabile e sostenibile, poi, è stato creato il programma Happy to Care e si punta alla certificazione Breeam e ad altre certificazioni ecologiche per rispettare l’ambiente durante le fasi di costruzione e di gestione dei resort. «Club Med Tignes, il nostro resort di punta nelle Alpi francesi, ha ottenuto la certificazione ecologica BREEAM al livello “Very Goood” : è il primo resort nelle Alpi francesi a raggiungere quella certificazione. E ancora ci impegniamo a porre fine all'uso della plastica monouso con il progetto “Bye-bye Plastic” e supportiamo l’agro-ecologia con Agrisud nel programma “Green Farmer”»

Scouting e sviluppo “glocal”

Continua è poi l’attività di sviluppo e ristrutturazioni: nel periodo 2023-2025 arriveranno 17 nuovi resort mentre più di 10 esistenti saranno ristrutturati. «E poi valutiamo sempre altre opportunità - sottolinea ancora Henri - fare scouting è bellissimo e viaggiare come esploratore fa parte del mio lavoro: visito personalmente ogni località potenziale per un nuovo club che si trova, per definizione, nelle zone più belle del mondo. Siamo imbattibili nel trovare top location. Spesso quando non viaggio per lavoro, mi piace anche visitare i Club Med con la famiglia e gli amici! Nella scelta di una location oltre ai criteri canonici (stabilità politica, infrastrutture sanitarie, clima, collegamenti) puntiamo alla nostra strategia di sviluppo “glocal”, ovvero combinare un approccio globale con uno locale in termini di destinazioni, mercati ma soprattutto gusti». Da appassionato di sci quale sono sciare nella neve fresca giapponese di Hokkaido quando abbiamo scelto la location del nuovo Club Med Kiroro Peak in Giappone è stata un’esperienza unica.E non vedo l’ora di tornare in inverno al Club Med Pragelato, per sciare sulle belle piste della Via lattea».

Proprio con l’Italia il Club Med ha legame molto stretto.«Fa parte della sua storia visto che il primo resort italiano è stato aperto a Baratti, in Toscana, nel 1951. E poi in Italia c’è una delle mie destinazioni preferite il Club Med Cefalù, emblema del nostro concetto di lusso. -Ci vado spesso anche con la mia famiglia - aggiunge Henri -. Apprezzo molto lo stile di vita siciliano in sintonia con il DNA del Club Med: perfetto per immergersi nella natura e nella cultura, per vivere vacanze felici “l’ésprit libre” con una gastronomia straordinaria, circondati da una vista mozzafiato sul mare. Da allora, abbiamo molti GO italiani, capi resort e top leader. Insomma, l’Italia non è solo un Paese importante a livello industriale, ma anche a livello emotivo».

Fare esperienza in viaggio

L’Italia è preziosa anche a livello commerciale: il 37% dei clienti sceglie il top dell’offerta(37%) e in Italia c’è un’ampia gamma di resort pregiati. È poi un’importante fonte di nuovi clienti (oltre il 70%). «Oltre alle famiglie, che sono al centro della nostra proposta, ci sono anche molte coppie (33%) per le destinazioni dei viaggi di nozze, come le Maldive, dove abbiamo due magnifici resort. Gli italiani apprezzano anche le esperienze locali; l’esempio migliore è l’aumento dell’interesse per i nostri resort di montagna, quasi triplicato nel 2022 sulle Alpi francesi». «Dopo il Covid le persone vogliono viaggiare più che mai ma cercano anche interazione sociale. Tornare di nuovo ad incontrare amici e genitori. Inoltre, il Covid ha accelerato il desiderio di scoprire ciò che ci circonda: guardarsi intorno e conoscere cultura e abitudini locali, soprattutto quando si è lontani da casa. Insomma, fare esperienze mentre si viaggia. A tutto questo cerchiamo di dare risposte». Il prossimo viaggio di Henri? Forse salperò con il Club Med 2, il nostro leggendario veliero, un invito perfetto alla scoperta del mondo».

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