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Il Medio Oriente in trance – Notturno, il documentario di Gianfranco Rosi

Il regista, che nel 2013 vinse il Leone D’Oro con “Sacro G.R.A”, è di nuovo in concorso con il documentario ancora più estremo e che ha richiesto tre anni di lavoro

di Federica Polidoro

1' di lettura

Il Medio Oriente in trance – Notturno, il documentario di Gianfranco Rosi

Nel 2013 Rosi vinse il Leone D'Oro con Sacro G.R.A.. Era la prima volta per un documentario. Anche essere in concorso. Nel 2016 fu il Festival di Berlino a dedicargli il massimo riconoscimento e Fuocoammare finì per essere candidato agli Oscar tra i migliori documentari. Il regista è di nuovo in concorso con il documentario ancora più estremo, Notturno.

Una serie di quadri scollegati si alternano sul paesaggio umano, urbano e naturale nei paesi tra Iran, Kurdistan, Siria e Libano, dove le madri piangono i figli torturati a morte, i pazienti di un manicomio inscenano la guerra tra Isis e ribelli siriani e gli orfani disegnano la caduta di Raqqa.

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La violenza è solo un elemento di sfondo di un paesaggio rarefatto come un pianeta alieno, dove i suoni sono sordi e il rosso all'orizzonte non è mai l'alba, ma la guerra di tutti i giorni. Ci sono voluti tre anni per portare a termine un progetto che segna l'ingresso del genere in una nuova era linguistica.

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