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Il mercato dell’arte in Corea del Sud è oggi più vulnerabile

Il segmento delle aste ha registrato nei primi sei mesi un deciso calo delle vendite e il sentiment rimane negativo, in attesa delle fiere Frieze Seoul e Kiaf Seoul

di Maria Adelaide Marchesoni

Un raro vaso Ojoryongmunho in porcellana bianca e blu, messo all’asta dalla società coreana di aste di antiquariato My Art Auction il 25 maggio 2023, è stato venduto per circa 5,5 milioni di dollari (7 miliardi di KRW)

3' di lettura

Quali sono le attese nei prossimi mesi per il mercato dell'arte in Corea del Sud?
Non troppo rassicuranti. Nel 2022 tra i mercati più dinamici la Corea del Sud ha conquistato posizioni nel panorama artistico globale grazie ai grandi investitori, alla presenza di dealer internazionali come la gallerista tedesca Esther Schipper che nei mesi estivi ha allestito a Seoul e Berlino la mostra «Dui Jip Ki» che ha riunito le opere di otto artisti coreani di cinque generazioni diverse che lavorano una varietà di media, Thaddaeus Ropac ha deciso di raddoppiare lo spazio della sua galleria nella capitale sudcoreana e White Cube è l’ultima galleria occidentale a voler aprire uno spazio a Seoul, probabilmente in autunno.

Intanto scalda i motori la seconda edizione di Frieze Seoul, in programma al COEX dal 6 al 9 settembre 2023. Guidata ancora una volta da Patrick Lee presenterà più di 120 gallerie provenienti da 30 Paesi di tutto il mondo, oltre ad un forte nucleo di gallerie provenienti da tutta l’Asia, con particolare attenzione a quelle con spazi in Corea. Uno dei temi dominanti dell'appuntamento, presentato da artisti di tutto il mondo, sarà la natura attraverso diversi approcci, generi e media, sia nell’arte più storicizzata che in quella contemporanea. Frieze Seoul si svolgerà, come lo scorso anno in collaborazione con la storica Kiaf Seoul, appuntamento attivo dal 2002 e gestita dalla Galleries Association of Korea. Nel 2022 la partnership tra le due fiere aveva attirato congiuntamente oltre 70.000 visitatori.

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Un mercato più vulnerabile

Ma il rinnovato interesse per Seoul da parte dei dealer internazionali del mercato dell'arte smentisce una valutazione più cupa dell’economia sudcoreana, che nel corso del secondo trimestre, a causa della stagnazione delle esportazioni e degli alti tassi di interesse ha rallentato i consumi privati, che rappresentano circa la metà dell'economia. Le previsioni OCSE indicano che l’economia sudcoreana crescerà dell’1,5% nel 2023, un calo significativo rispetto al 2022, quando è cresciuta del 2,6%, e rispetto alla crescita del 4,1% registrata nel 2021.
In questo contesto a mostrare i primi segnali negativi è stato il segmento delle aste: nel primo semestre ha registrato un deciso calo secondo quanto emerge dall'analisi effettuata dal Korea Art Authentication and Appraisal Research Center (KAAI) che ha sottolineato che “il mercato dell’arte non è immune alle conseguenze del crollo delle criptovalute, del calo dei prezzi delle azioni e dell’aumento dei tassi di interesse”, aggiungendo che “il breve boom del mercato di un anno e mezzo fa sta volgendo al termine e le opere troppo costose stanno iniziando a essere rivalutate secondo criteri più rigorosi”.

Secondo l'analisi nella prima metà dell'anno le case d’asta Seoul Auction, K-auction e Myart Auction hanno registrato un calo del 47% a 61,3 miliardi di won (47,9 millioni di dollari) delle vendite, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e anche la percentuale del venduto è scesa al 70% rispetto all'80 per cento. In particolare l'aggiudicato delle due principali case d’asta, Seoul Auction e K-Auction, nel semestre, è stato rispettivamente pari a 25,05 miliardi di KRW e 24,71 miliardi con un calo del 64,14% e del 39,06% rispetto alla prima metà dello scorso anno.
L'analisi prosegue affermando che negli ultimi due anni il mercato dell’arte ha evidenziato un'impennata, in particolare per le opere prodotte da artisti emergenti e giovani collettivi e per gli esperti il mercato coreano è oggi più vulnerabile e il “sentiment” rimane negativo a causa dell’instabilità economica che ha comportato per le imprese la riduzione dei budget, in particolare le startup. Gli analisti del KAAI ritengono che la flessione proseguirà anche nella seconda parte dell'anno.

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