ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùLa settimana della Banche centrali

Il mercato non ha più dubbi: Fed ferma sui tassi (ma solo a giugno)

I dati sull’inflazione di maggio confermano le attese per la prima pausa della Banca centrale Usa dopo 10 rialzi consecutivi. Ma il dato «core» robusto rilancia i dubbi per l’appuntamento successivo di fine luglio.

di Maximilian Cellino

Articolo aggiornato il 13 giugno alle ore 19.20

Nello schermo il presidente della Federal Reserve Jerome Powell. (Reuters//Andrew Kelly)

2' di lettura

Serviva un dato inferiore alle attese come quello pubblicato martedì sull’inflazione negli Stati Uniti nel mese di maggio per togliere i residui dubbi del mercato sulla riunione della Federal Reserve in programma mercoledì sera. Subito dopo la diffusione di cifre che evidenziano un rallentamento della dinamica annuale dei pezzi al consumo, le aspettative degli operatori per una pausa nella lunga striscia di rialzi dei tassi (dieci consecutivi) sono infatti immediatamente salite dal 75% a circa il 95 per cento.

Il bilancio della giornata

Si spiega così il cauto ottimismo mostrato da Wall Street in avvio di seduta e la conseguente accelerazione finale dei listini in Europa, dove Piazza Affari ha terminato in progresso dello 0,57%, Parigi a +0,56%, Francoforte a +0,83% e la sola Madrid è rimasta indietro a -0,09 per cento. Il fatto che non si siano visti i classici «fuochi di artificio» sui listini si spiega attraverso due motivi: lo stop a Washington era da una parte già in gran parte stato prezzato (la Bce dovrebbe domani continuare ad aumentare i tassi di ulteriori 25 punti base), mentre dall’altra restano i dubbi sulle mosse successive della stessa banca centrale Usa.

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Uno sguardo alle prossime riunioni

In fondo il dato di base sui prezzi Usa, quell’inflazione «core» seguita con più attenzione dai responsabili della politica monetaria, si dimostra ancora robusto: a maggio è si è ridotto meno delle previsioni (dal 5,5% al 5,3% anziché l’atteso 5,2%, mentre il dato generale è sceso al 4% dal 4,9%) e lascia così aperta la porta a nuove possibili strette nelle riunioni successive. Prova ne sia che la percentuale di coloro che credono in un rialzo dei tassi di 25 punti base alla riunione di luglio è allo stesso tempo salita a quasi il 65 per cento.

«Quella di giugno potrebbe essere una pausa da falco, seguita da un rialzo a luglio», avverte infatti Michelle Cluver, Portfolio Strategist di Global X, sostenendo che «spesso il messaggio che la Fed manda è più importante rispetto alla decisione effettiva» e ponendo quindi l’attenzione sulla conferenza stampa del presidente Jerome Powell e sulle proiezioni degli stessi banchieri centrali, il cosiddetto dot plot.

I dati sull’inflazione rafforzano il caso di una pausa nell’immediato, ma non si tratterebbe del “pivot” tanto atteso

iM Global Partner Michael Contopoulos

Ottimismo eccessivo?

Sotto questo aspetto, la sensazione che gli investitori nutrano aspettative forse fin troppo ottimistiche sull’ormai vicina inversione di tendenza fra le Banche centrali è del resto abbastanza diffusa fra gli analisti. «I dati sull’inflazione rafforzano il caso di una pausa nell’immediato, ma non si tratterebbe del “pivot” tanto atteso», mette in guardia Michael Contopoulos, Director of Fixed Income di Richard Bernstein Advisors (iM Global Partner), avvertendo che «su questo il mercato ha un’idea completamente sbagliata». I tagli dei tassi, tutt’altro che scontati da qui a fine anno, sarebbero secondo l’esperto «un fattore negativo per gli asset di rischio» perché risulterebbero in realtà la conseguenza di un rallentamento molto più marcato delle attese della crescita: un’ipotesi che il mercato non si augura di certo.

Riproduzione riservata ©
  • Maximilian CellinoRedattore

    Luogo: Milano

    Lingue parlate: italiano, inglese, tedesco

    Argomenti: Mercati finanziari, politiche monetarie, risparmio gestito, investimenti, fonti alternative di finanziamento, regolamento del sistema finanziario

    Premi: Premio State Street 2017 per il giornalista dell'anno - Categoria Innovazione

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