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Il voto in Gran Bretagna, la sfida vinta di Boris Johnson

Il premier conservatore non solo resta saldamente in sella ma avrà i numeri per far approvare in tempi brevi l’accordo di recesso concordato con l’Unione Europea: Brexit sarà realtà il 31 gennaio 2020

di Nicol Degli Innocenti

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3' di lettura

Trionfo per Boris Johnson: il premier conservatore ha vinto le elezioni di ieri in Gran Bretagna, conquistando una maggioranza assoluta di seggi in Parlamento.

I Tories avevano bisogno di 326 seggi per governare. A scrutinio quasi ultimato, ne hanno 361 e, secondo le proiezioni, a scrutinio ultimato ne avranno 376 . “Abbiamo ottenuto un chiaro mandato per attuare Brexit”, ha dichiarato Johnson, che ha puntato tutta la campagna sulla sua promessa di portare la Gran Bretagna fuori dall'Unione Europea il prima possibile.

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I laburisti di Jeremy Corbyn sono i grandi sconfitti del voto di ieri: hanno ottenuto solo 202 seggi, perdendo decine di circoscrizioni storicamente “rosse” che hanno votato Tory per la prima volta da decenni. Il risultato è stato definito “deludente” da Corbyn, che ha già annunciato che lascerà la guida del partito “dopo un periodo di riflessione”.
A vincere è soprattutto Brexit: gli elettori britannici hanno confermato di voler lasciare l'Unione Europea. Le elezioni di ieri sono state un secondo referendum de facto, e il risultato dimostra che la maggioranza dei cittadini, oggi come nel 2016, vuole Brexit.

I liberaldemocratici, il partito più contrario a Brexit, che avevano ottenuto grandi consensi nelle elezioni europee di maggio, ieri sono stati umiliati alle urne. Hanno perso un seggio invece di guadagnarne decine come speravano e la leader Jo Swinson non è stata rieletta nella sua circoscrizione in Scozia e ha subito rassegnato le dimissioni.
La Scozia si è confermata invece filo-europea e anti-Brexit: Snp, il partito indipendentista scozzese, ha ottenuto 48 seggi, molti più del previsto. Una vittoria per la premier Nicola Sturgeon, che ha subito dichiarato che il voto dimostra che gli scozzesi non vogliono lasciare l'Europa e non vogliono essere guidati da Johnson e che quindi dovrà esserci un secondo referendum sull'indipendenza.

Il fronte anti-Brexit ha vinto anche in Irlanda del Nord, dove gli unionisti del Dup hanno perso due seggi a favore degli eurofili di Sinn Fein. Il Brexit Party di Nigel Farage non ha conquistato neanche un seggio, dimostrazione che Johnson è riuscito a convincere gli elettori di essere l'unica persona che poteva rendere Brexit realtà.
“Voglio ringraziare la gente che è andata a votare in un'elezione a dicembre che non volevamo che alla fine è stata un'occasione storica che concede a questo Governo la possibilità di rispettare la volontà politica della gente per cambiare in meglio questo Paese e realizzare il potenziale di tutti”.

L'affluenza alle urne è stata del 67%, un punto percentuale in meno delle ultime elezioni del 2017 ma migliore delle previsioni della vigilia, data la giornata invernale e di pioggia battente in tutto il Paese.
È un terremoto per la politica britannica, con l'uscita di scena di decine di protagonisti degli ultimi anni, che hanno perso il seggio, tra i quali molti “ribelli” Tory che avevano sfidato Johnson. Per il premier è una vittoria superiore alle previsioni che gli permette di governare senza intralci e senza scendere a compromessi e di rafforzare ulteriormente il suo dominio sul partito.

Il suo primo passo sarà di far approvare dal Parlamento l'accordo di recesso che ha concordato con la Ue per portare la Gran Bretagna fuori dall'Europa entro il 31 gennaio 2020.

La Ue non ha ancora fatto commenti sull'esito del voto ma alcuni a Bruxelles hanno espresso la speranza che, ora che è stato confermato premier e ha una maggioranza sulla quale contare, Johnson possa optare per una “soft” Brexit, optando per rapporti stretti con la Ue e marginalizzando l'ala più radicale del partito che vuole “no deal”.
Il primo a congratularsi con Johnson è stato il suo amico e alleato Donald Trump: il presidente Usa ha inviato un tweet invitando tutti a “Celebrare Boris”! Trump ha anche promesso che ora “la Gran Bretagna e gli Usa sono liberi di raggiungere un grande nuovo accordo commerciale dopo Brexit. Questo accordo ha il potenziale di essere più grande e più redditizio di qualsiasi accordo che potrebbe essere raggiunto con la Ue”.
I mercati hanno accolto con favore la notizia della vittoria dei Tories, che mette fine a tre anni di incertezza. La sterlina sta guadagnando terreno sia sul dollaro che sull'euro.

Per approfondire
Johnson verso la maggioranza assoluta
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