Il ministro Boccia: «L’Ex Ilva non potrà vivere senza ciclo integrato»
I sindacati ribadiscono: no ad accordi con esuberi
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L’ex Ilva non potrà vivere senza ciclo integrato. Lo ha detto a chiare lettere il ministro agli Affari regionali Francesco Boccia a Radio Anch’io all’indomani dell’incontro all’Ambasciata di Londra tra il premier Giuseppe Conte e i vertici di Mittal. «Dopo tutto quello che è successo si
può dire che l’accordo c'è quando sarà chiaro a tutti, soprattutto a Mittal, che la transizione energetica dello stabilimento Ilva, il mantenimento del ciclo integrato e l’occupazione sono cose che devono tenersi insieme. Deve essere chiaro a tutti che Ilva non potrà vivere senza ciclo integrato,
da materia prima a prodotto finito. Con dei forni diversi. Per questo ci vogliono ulteriori investimenti e lo Stato è disposto a farli, ma vogliamo che Arcelor Mittal non consideri Taranto uno delle decine di stabilimenti nel mondo ma 'lo stabilimento'. C’è poi il tema centrale dell'occupazione».
Da parte loro i rappresentanti delle sigle sindacali hanno detto di sperare in un accordo senza però sacrificare posti di lavoro. «Se Mittal pensa di fare un accordo con il quale butta a mare i lavoratori, da parte nostra non c'è nessun interesse ad accertarlo», ha detto il segretario della Fiom-Cgil, Francesca Re David, a margine di un’iniziativa a Milano. «Da moltissimo tempo - ha aggiunto - siamo informati dai giornali su quanto accade. Siamo alle soglie del 7 febbraio quando ci sarà la prossima udienza. È chiaro, per quanto ci riguarda, che nessun nuovo accordo potrà mettere in discussione l’intesa già siglata che prevede una clausola di salvaguardia e
con nessun lavoratore licenziato».
Le ha fatto eco la segretaria della Cisl, Annamaria Furlan: «Spero e mi auguro che Mittal non andrà via dall'Italia. Noi siamo tra i Paesi europei più competitivi per la produzione dell'acciaio. L’Ex Ilva è una azienda molto importante per il settore e credo che sarebbe sbagliato
rinunciare a una opportunità significativa e importante per il
nostro Paese».
Il segretario della Uilm, Rocco Palombella, ha aggiunto: «Riteniamo ancora valido l’accordo sottoscritto nel 2018 e non abbiamo nessuna intenzione di metterlo in discussione. Non accetteremo altri sacrifici nella
siderurgia italiana».
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