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Il Nasdaq taglia il peso ai big e batte gli altri indici tech. Oggi i conti di Microsoft e Google

È diventata operativa la modifica dei pesi del paniere tecnologico. Gli effetti si sono già fatti sentire nelle scorse settimane. Attesa oggi per le trimestrali della società fondata da Bill Gates e Alphabet. Nel 2023 gli altri indici corrono di meno.

di Vittorio Carlini

Reuters

3' di lettura

Ieri è diventata operativa la cura dimagrante per le grandi capitalizzazioni nel Nasdaq 100. A detta di diversi esperti l’intervento non è dirimente e non risolve il problema della concentrazione dell’indice. Al di là di ciò, nelle sedute immediatamente successive al suo annuncio (7 luglio), un qualche impatto la mossa l’ha comunque avuto. L’indice hi tech, tra il 10/7/2023 e la chiusura della scorsa settimana, è salito del 2,6% a fronte del rialzo del 3,12% dell’S&P 500.

Le grandi società tecnologiche

Inoltre - tra le società coinvolte nella riformulazione dei pesi - Apple, sempre nello stesso lasso di tempo, ha guadagnato solo lo 0,6%. Meta ed Amazon, dal canto loro, sono cresciute rispettivamente dell’1,28 e 0,17%. Tesla addirittura, ma qui incidono i deludenti risultati trimestrali, ha lasciato sul parterre oltre il 5%. Insomma: le vendite forzate di molti investitori istituzionali, per adeguare i portafogli al ribilanciamento, hanno inciso. Sennonché, nella giornata di ieri, il paniere dei 100 titoli tecnologici era, in serata, caratterizzato da elevata volatilità. Una condizione non rara per i titoli hi tech che comunque, da inizio anno, hanno portato il Nasdaq 100 a guagnare oltre il 41%.

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Gli altri indici

La performance è confermata anche dai “listini”tecnologici di altri Paesi? La risposta è articolata.Nel 2023 i settori tech delle principali Borse - che a detta degli esperti è corretto confrontare con l’indice Usa - hanno in linea di massima corso di meno. La dimostrazione? La offrono, ad esempio, il Ftse italia all share tech (+31,08% alla chiusura del 21/7/2023), il Cac tech (+20,7%), il Dax tech index (+22,02) e lo stesso Stoxx Europe 600 technology (+21,97%). Tutti, insomma, vantano andamenti inferiori. Più robusto, ma sempre inferiore al Nasdaq, il trend di Tokyo (+34,7%). Deludente, infine, il comparto delle tecnologie del Bovespa (+5,3%). La situazione, tuttavia, muta un po’ guardando all’arco di tempo dei 12 mesi o 2 anni. Qui capita di trovare situazioni in cui il paniere a stelle e strisce viene superato (ad esempio i titoli tecnologici di Piazza Affari che nel biennio sono saliti del 24,05% ). In definitiva, quindi, nel più breve periodo il Nasdaq 100 non ha rivali. Nel momento in cui si alza lo sguardo verso orizzonti più ampi il contesto cambia, diventando maggiormente articolato.

Il giro di valzer delle banche centrali

Ma non è solo questione di indici, pesi e contrappesi. L’attenzione degli investitori - mentre ieri i mercati europei (Piazza Affari +0,18%, Londra 0,19%, Franconforte +0,08%) chiudevano piatti anche in scia ai deludenti Pmi in Francia, Germania ed Eurozona- è soprattutto volto verso una serie di importanti appuntamenti. In primis il giro di valzer delle Banche centrali. La prima ad aprire le danze è (Mercoledì 26 Luglio) la Federal reserve. La riserva centraleUsa è attesa, dalle stime di consensus, al ritocco all’insù di 25 punti base, portando il Fed funds dal 5,25 al 5,50%. Successivamente (giovedì 27 Luglio) sarà la volta della Banca centrale europea. Qui Christine Lagarde ha già anticipato che il rialzo del costo del denaro sarà anch’esso dello 0,25%. Di conseguenza i tassi nell’Eurozona arriveranno al 3,75%. In generale, è l’indicazione di vari esperti, le mosse dei banchieri centrali (compresa la stessa BoE) sono più o meno scontati dal mercato.

Le trimestrali

Differente il discorso su un altro fronte. Cioè: l’arrivo delle trimestrali dei giganti dell’hi tech. Sono tre i big che pubblicheranno i conti questa settimana: Alphabet, Microsoft e Meta. Oggi, in nottata, la società fondata dal Bill Gates e la controllante di Google renderanno noti rispettivamente il 4 trimestre del 2022-2023 e il secondo quarter del 2023. Poi domani toccherà a Meta (ex Facebook). In questi casi l’attesa è molta. Dopo la delusione dell’ultimo trimestre del 2022, i numeri tra gennaio e marzo dell’esercizio in corso hanno riportato il buon umore (seppure con diversa intensità) sul mondo dei colossi tecnologici. Il tempo dirà - il 3 Agosto è il turno dei numeri di Apple e Amazon - se la lancetta dell’umore resterà indirizzata sul verde o le prospettive negative della congiuntura diventeranno preponderanti.

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