Il pack nel beauty diventa sempre più ecosostenibile
Da L’Oréal a Chanel a Dior, passando per marchi made in Italy come Davines o Eterea Cosmesi Naturale, sono molto le aziende impegnate a ridurre l’impatto ambientale
di Monica Melotti
4' di lettura
Negli ultimi dieci anni è stata prodotta più plastica che nell'intero secolo precedente. Metà degli articoli che utilizziamo sono usa&getta. Da qui si capisce l'impatto sull'ambiente e l'importanza dell'ecosostenibilità in una società basata sulla produzione e soprattutto sull'enorme consumo delle risorse a disposizione. Sono molto le aziende, anche nel beauty, che da anni sono corse ai ripari, non solo per offrire cosmetici green, ma anche packaging ecostenibili.
Il colosso L'Oréal alla fine dell'anno scorso ha lanciato “Brandstorm” una sfida agli studenti universitari di tutto il mondo per trovare modi creativi per eliminare la plastica dall'industria della bellezza. Negli ultimi mesi, i brand Colgate e Unilever hanno fatto notizia per i loro imballaggi e design di prodotti più ecologici. Colgate ha lanciato un tubetto di dentifricio riciclabile, mentre Unilever ha prodotto uno spazzolino da denti realizzato al 100% con plastica riciclata.
I materiali di imballaggio riciclati e riciclabili sono molto ricercati non solo dai brand, ma anche dai consumatori, soprattutto Millennials che, in questi ultimi anni, hanno sviluppato una coscienza diversa, una maggiore attenzione per le sorti del pianeta.
Un impegno globale made in Italy
La bellezza ecosostenibile è un processo che coinvolge tutto il ciclo produttivo. Ogni azienda italiana mette in campo la propria expertise per avere un ruolo attivo al cambiamento climatico e un impatto positivo sull'ambiente. Non solo, l'Italia è stato il primo paese al mondo a introdurre materie come sostenibilità e clima nel sistema scolastico.
«Preservare il pianeta è sempre stato uno dei principali insegnamenti che mi sono stati dati - dice Flavia Fiordispino, proprietaria di Eterea Cosmesi Naturale -. Con il mio brand ho avuto l'occasione di poter mettere in atto quello che ho sempre sognato. Uno dei principali obiettivi è stata l'ecosostenibilità, in tutti i suoi aspetti: dall'utilizzo di materie prime a bassissimo o zero impatto ambientale fino a tutto ciò che riguarda il pack. Da sempre utilizziamo carte di cartiere italiane per il pack secondario e siamo attenti anche per il pack primario, entrambi sono totalmente riciclabili. Bisogna rendersi conto che le risorse che ci offrono il pianeta sono limitate e ognuno di noi può davvero fare la differenza imparando a disporne in maniera intelligente e oculata».
Gli esempi non mancano. Da sempre Davines ha un ruolo attivo nell'importante mission di rigenerare la Terra e l'emblema di questo impegno è il Davines Village, nella periferia di Parma, un luogo zero plastic con energia green. Il brand ha appena lanciato la linea Sacred Nature, composta da formule bio-rigenerative per viso&corpo, nata per avere un impatto positivo sull'ambiente in tutti i suoi aspetti. Rispetto per il pianeta anche da Collistar, con il programma ecosostenibile “We care for the Future, We care for People, un impegno etico che si concretizza nel prodotto “Attivi Puri Vitamina C”, un pack con il vetro riciclabile al 100%, la carta proveniente solo da foreste certificate, la capsula con meno il 35% di plastica.
Stesso impegno anche per Dermophisiologique che essendo una Società Benefit certificata, opera in modo responsabile, sostenibile e trasparente nei confronti di persone, comunità, territori e ambiente. L'azienda utilizza solo oli di origine vegetale per oltre il 99 % della loro composizione e tutti i pack sono riciclabili. Lo dice il nome “Nudo”, una linea di prodotti plastic free con un design minimal, all'interno di un packaging, 100% naturale, in carta semitrasparente. Nella linea: cotton fioc in bambù, dischetti struccanti riutilizzabili, spugna di konjac in carbone, spazzolini da denti in bambù.
Ecosostenibilità a 360 gradi
Il vento della sostenibilità ambientale soffia nella complessa industria della bellezza e anche le grandi maison stanno utilizzando al meglio questo stimolo crescente al cambiamento. Il brand Chanel, l'anno scorso, ha acquisito tramite la sua società Chanel Parfums Beauté una quota di una startup finlandese, Sulapac, che realizza materiali biodegradabili privi di microplastiche, sostituite da trucioli di legno certificati e leganti naturali. La maison Hermès, per il lancio dei suoi rossetti gioiello, Rouge Hermès, ha voluto un pack refill, con un astuccio elegante e giocoso in modo da essere riutilizzato.
Stessa cosa aveva fatto Guerlain con Rouge G, il primo rossetto con la cover gioiello personalizzabile con doppio specchio. Lo stesso principio ha spinto alcuni marchi di profumeria a predisporre in alcune boutique selezionate la ricarica del profumo preferito, tra questi “Idôle”, di Lancôme , “My Way” di Giorgio Armani Beauty e “Flower by Kenzo”, uno dei primi, con due sistemi di ricarica, il classico presso le profumerie, l'altro in una confezione morbida e leggera che permette di riempire il flacone a casa propria. Una nuova visione dell'ecosostenibilità è da parte di Maison Tahité con il profumo Floranilla: cartone riciclato, colla vegetale, carta realizzata con gusci di mandorle e all'interno di ogni confezione un cartoncino piantabile da cui nascerà un fiore.
L'impegno di Biotherm, invece, si concretizza nell'eliminare progressivamente il cellophane dalle scatole dei suoi cosmetici, mentre Dior, per alcuni dei suoi prodotti, ha migliorato del 20% il sustainability index del pack, rimuovendo il cellophane, il cartone in eccesso e persino il foglietto di carta incluso nella confezione.
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