Il Parmigiano Reggiano cresce del 2,4% nel primo semestre
Ancora in espansione in Italia e all’estero dopo il record del 2021. Il ministero delle Politiche Agricole ha approvato il Piano di regolazione per il triennio 2023-2025
di E.Sg.
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Dopo aver chiuso il 2021 con il record del giro d'affari al consumo pari a 2,7 miliardi di euro, nel primo semestre 2022 il Consorzio del Parmigiano Reggiano Dop ha registrato un incremento delle vendite totali pari al 2,4% su base annua (68.461 tonnellate contro 66.884 tonnellate), con un aumento dei volumi anche nei mercati internazionali che crescono dell'1,6% (29.215 tonnellate vs 28.751).
Segno positivo anche per le vendite nel mercato italiano: +2% (a 27.435 tonnellate), grazie alla ripresa del canale della ristorazione e delle vendite dirette che aumentano del 4% (8.242 tonnellate vs 8.100 tonnellate).
«Le aziende del Consorzio Parmigiano Reggiano hanno quindi reagito in modo positivo alla pandemia – si legge in una nota – alle incognite legate alle incertezze della crisi geopolitica accesasi con l'invasione russa del 24 febbraio, al caro energia e alla riduzione del potere di acquisto delle famiglie in alcuni mercati».
La Spagna guida la crescita (+14,7% con 656 tonnellate), bene anche Stati Uniti che restano il primo mercato estero (+12,6% con 7.170 tonnellate) e Francia (+8,3%).
«Risultati che stimoleranno le nostre aziende ad affrontare il secondo semestre con energia, tenendo presente la situazione geopolitica internazionale instabile e le problematiche legate al caro energia e all'incremento dei costi delle materie prime che condizioneranno inevitabilmente anche il nostro comparto. Nel prossimo futuro – ha commentato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano – punteremo molto sui mercati internazionali. Ci preoccupa la situazione economica italiana, e le difficoltà che dovranno affrontare le famiglie per l'aumento dei prezzi previsto nei prossimi mesi. Il nostro obiettivo è quello di garantire al consumatore un prezzo equo del nostro prodotto sul mercato, evitando fenomeni speculativi» .
Intanto il ministero delle Politiche Agricole ha approvato il Piano di regolazione dell'offerta per il triennio 2023-2025 che entrerà in vigore il 1 gennaio 2023. Le novità più importanti sono due: «consolidare, senza ulteriori aumenti, la produzione di fine 2021, prevedendo una riduzione delle riassegnazioni annuali (dal 10% allo 0,5%) e l'aumento degli importi di contribuzione aggiuntiva con Importo unico da 18 a 25 €/quintale e Importo Grande splafonatore da 30 a 40 €/quintale; la seconda è la generazione e distribuzione di nuove Quote Latte Parmigiano Reggiano agevolate per circa 1,8 milioni di quintali (gratuite e a prezzi agevolati) finalizzate a ridurre il livello di splafonamento»,
Inoltre c’è l’introduzione di politiche specifiche «rivolte ai giovani e ai produttori di montagna, e introdurre leve di flessibilità per gestire lo strumento in correlazione ai bisogni reali del mercato e per dare maggiore efficacia al contrasto delle eventuali crisi di mercato».
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