ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùPre Summit made in Italy

«Il Patto export sempre attuale, l’Italia è riuscita a fare sistema»

Il ministro Di Maio: «Il Governo deve andare avanti, dobbiamo vincere in Europa la battaglia sul tetto al prezzo del gas»

di Celestina Dominelli

 Il ministro Luigi Di Maio intervistato dal direttore del Sole 24 Ore Fabio Tamburini

3' di lettura

Primo: un richiamo alla responsabilità perché il governo «deve andare avanti» per portare a termine i tanti dossier ancora sul tavolo. Dalle risposte sul cuneo fiscale a nuove misure per calmierare i costi dell’energia e l’inflazione, dal caro materie prime, che zavorra i bandi e i progetti collegati al Pnrr, all’approvazione della legge di bilancio «perché andare in esercizio provvisorio sarebbe una sciagura». Secondo: il Patto per l’export, dopo 2 anni dalla nascita e 7,2 miliardi stanziati, «è ancora attuale perché è stato progettato per aggiornarsi in base al cambio di contesto».

Dal palco del pre-summit “Made in Italy: Driving Innovation, Sustainability and Resilience”, organizzato dal Sole 24 Ore e dal Financial Times in collaborazione con Sky Tg24, il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Luigi Di Maio, intervistato dal direttore del Sole 24 Ore, Fabio Tamburini, lancia un messaggio alla maggioranza di governo, scossa dalle ultime fibrillazioni, e traccia una puntuale disamina dello stato di salute del made in Italy. Il cui cambio di passo, spiega il titolare della Farnesina in conclusione della diretta dell’evento, che è stata seguita da 9.300 utenti e che si è aperta con i saluti di Tamburini, di Ben Hall, Europe Editor Financial Times, e di Giuseppe De Bellis, direttore di Sky Tg24, passa attraverso quel Patto del 2020, nato proprio su input del ministro. E il cui successo è scritto anche nei numeri che Di Maio elenca: «Nel 2021 abbiamo battuto il record assoluto di export con 516 miliardi di euro e anche nei primi mesi del 2022 i dati sono molto positivi».

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La “macchina”, dunque, continua a girare a pieni giri e «se il Made in Italy reagisce prima di tutto - spiega di Maio - è perché facciamo sistema come Italia», ma anche per un combinato disposto che il ministro collega alla «grande resilienza delle imprese», alla «significativa domanda di Made in Italy all’estero» e alla costruzione «di strumenti che funzionano nel Patto per l’export». E che spaziano dal Fondo 394 di Simest ai bandi dell’Ice, dalla campagna di “rebranding” sul made in Italy agli ultimi percorsi messi a punto per far conoscere agli imprenditori anche le opportunità dei Recover Plan degli altri Paesi Ue.

Insomma, un lavoro a tutto campo che ora si incrocia con le ulteriori sfide poste dalla perdurante crisi energetica e dal conflitto in Ucraina. E qui il ministro ribadisce la necessità di continuare a lavorare in Europa perché «dobbiamo vincere la battaglia sul price cap», il tetto al prezzo del gas, snodo necessario per stabilizzare l’inflazione e per riportare le quotazioni del gas - i cui valori alle stelle inglobano la spinta della speculazione finanziaria, insiste di Maio - su livelli sostenibili.

Certo, evidenzia il ministro, il governo ha già fatto molto, mettendo sul piatto in soli 6 mesi 30 miliardi di misure per far rifiatare imprese e famiglie, accelerando sulla diversificazione energetica per tagliare progressivamente il cordone ombelicale con Mosca e lavorando, con la Farnesina in prima linea, al fianco delle aziende per individuare canali alternativi per gli approvvigionamenti rispetto ai territori colpiti dalla guerra. Ma è chiaro che la sfida va giocata anche in Europa. E a Bruxelles, con un occhio soprattutto ai tentativi di accelerazione, in particolare nell’automotive, per raggiungere la neutralità carbonica, Di Maio chiede il giusto equilibrio «tra sviluppo e progresso del nostro sistema produttivo». Che vuol dire coniugare, spiega, «la transizione ecologica con la neutralità tecnologica» senza fughe in avanti troppo brusche.

Tre organizzatori

Il Pre summit Made in Italy di ieri e il Summit vero e proprio, in programma dal 4 al 6 ottobre prossimi, sono un percorso in due tappe con un focus sul made in Italy e le esportazioni alla luce della complessa situazione geopolitica mondiale. Il progetto è frutto di una partnership tra Il Sole 24 Ore, Financial Times e Sky TG24. Il Pre summit si è svolto ieri in modalità digitale. Main partner dell’evento, realizzato in collaborazione con Agenzia Ice-ITA, sono Enel, Italian Design Brands, Sace e Simest, official partner è Atlantia.

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