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Il Pianeta è un giardino da curare (anche in un fazzoletto di terra)

Inaugura “Garden Futures. Designing with Nature”, la nuova mostra, a cura dei designer dello studio Formafantasma, al Vitra Design Museum di Weil am Rhein. Una riflessione sull'era dell'Antropocene e su come tutelare la bellezza della natura.

di Redazione

Céline Baumann, Parliament of Plants, 2020. © Studio Céline Baumann

2' di lettura

Le scelte di Piet Oudolf per la High Line, la sopraelevata di New York covertita a parco pubblico. La città giardino immaginata nel 1898 da Ebenezer Howard. Il Bosco verticale di Milano, il primo di una serie internazionale, sempre a firma di Stefano Boeri. Design, arte e architettura hanno sempre ridisegnato la relazione dell'essere umano con il verde: quello domestico e quello selvatico, romanticamente sognato o usato come luogo di giustizia sociale, spazio dove sperimentare la biodiversità e un futuro sostenibile.

Piet Oudolf, Oudolf Garten on the Vitra Campus, Weil am Rhein, 2020. © Vitra, Photo: Dejan Jovanovic

Garden Futures. Designing with Nature è la nuova mostra, a cura dei designer dello studio Formafantasma, al Vitra Design Museum di Weil am Rhein (dal 25 marzo al 3 ottobre). Da Vita Sackville-West, poetessa e botanica, ad Alvar Aalto, esponente dell’architettura organica, passando per il gesuita Athanasius Kircher e le sue mappe dell'Eden, i giardini sono luoghi dell'identità e dell'evoluzione.

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Full Grown, The Grown Chair, 2012-2016.

La scrittrice Jamaica Kincaid osserva le piante che ombreggiano la sua casa nel Vermont per parlare di storia coloniale. Il regista Derek Jarman ha creato un'opera floreale in contrapposizione a una centrale nucleare. L'artista Zheng Guogu ha ridisegnato la periferia di Yangjiang ispirandosi al videogioco Age of Empires. Nell'era dell'Antropocene, il verde assume significati tanto di speranza quanto di sventura: solo se l'intero pianeta verrà trattato come un giardino da curare, concordano gli autori delle opere, potremo sperare di avere ancora tempo per goderne la presenza.

Stefano Boeri Architetti, Bosco Verticale (Vertical Forest), Milan, 2007–2014. © Stefano Boeri Architetti, Photo: Dimitar Harizanov, 2020

E per godersi meglio la visita, una lettura filosofica: “Di che giardino sei? Conoscersi attraverso un simbolo” di Duccio Demetrio (Mimesis, € 18). Un viaggio introspettivo che spiega, attraverso trenta diverse tipologie di giardini, come ogni spazio verde sia specchio della personalità, dello stato d'animo e del modo di vivere di chi se ne prende cura e lo plasma, più o meno inconsciamente, a sua immagine.

La copertina del libro di Duccio Demetrio.

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