Il piano di Sport e Salute, pronti 17 milioni per 4mila tutor nelle scuole
Vito Cozzoli: «Il nostro impegno per essere l’incubatore dello sport e degli stili di vita. Nella scuola primaria coinvolti 1,5 milioni di alunni,il 60% del totale nazionale»
di Marco Bellinazzo
3' di lettura
Oltre 4mila tutor per l’attività motoria alle scuole elementari e medie con un investimento di 17 milioni, la creazione di hub territoriali e investimenti sui parchi urbani. E ancora un «nuovo patto» con il Governo, il Coni, le Federazioni e gli organismi sportivi per far sì che lo sport italiano continui a brillare e che alla prossima rilevazione statistica l’Italia non sia più un cattivo esempio di sedentarietà.
Sport e Salute
Vito Cozzoli, dal marzo 2020 presidente e ad di Sport e Salute, snocciola numeri e progetti per svelare al Sole 24 Ore l’ambizioso piano industriale della società, controllata dal ministro dell’Economia, che, con la riforma della governance sportiva, si occupa dello sport di base e della promozione di più corretti stili di vita. Consapevole della delicata stagione che si sta per aprire, in cui l’onda lunga dei successi conquistati in estate andrà incanalata in iniziative concrete di sviluppo da far poi confluire nell’alveo del Piano nazionale di ripresa e resilienza. «Sport e Salute - spiega Cozzoli - che può contare su un budget di 83 milioni, intende usare queste risorse per diventare l’incubatore dello sport italiano, in armonia con le altre realtà che presiedono quello che, insieme alla scuola, è uno dei pilastri sociali dal Paese, come ha ricordato il Premier Mario Draghi».
Il piano scuola
Uno dei punti deboli del movimento sportivo è proprio la scuola. «Lo sport è un diritto e deve entrare nella vita dei bambini fin dal primo ciclo scolastico. È il motivo - precisa l’ad di Sport e Salute - per cui vogliamo rilanciare l’attività motoria nella scuola primaria. Mentre il sottosegretario allo Sport Valentina Vezzali lavora a una legge per lo sport nelle elementari noi abbiamo stanziato 17 milioni per garantire due ore di lezione con laureati in scienze motorie in 76.500 classi con una platea di 1,5 milioni di alunni, il 60% del totale nazionale. Rispetto all’anno scolastico 2019/20 significa un incremento del 175 per cento. Lo stesso avverrà nelle scuole secondarie di primo grado per mille scuole, 11mila classi e 220mila alunni. Nei prossimi giorni saranno attivate una piattaforma per le adesioni delle scuole e una per le candidature degli insegnanti». Questi ultimi, si stima oltre 4mila, fungeranno da tutor e da punto di riferimento nei plessi scolastici per coordinare le iniziative da realizzare con gli organismi sportivi del territorio. «Perché portare avanti queste iniziative senza il contributo delle realtà sportive locali ha poco senso - sottolinea Cozzoli -. Nel progetto scuola saranno coinvolte tutte le 44 Federazioni e non più solo 6 come avvenuto in passato».
Sport e Salute per il territorio
Il territorio è un altro filone del piano industriale. «La spina dorsale dello sport italiano - spiega il presidente - è costituita da decine di migliaia di associazioni e società dilettantistiche. Sport e salute attraverso le proprie strutture locali deve supportarle, prestando servizi di prossimità dalla consulenza fiscale e giuridica a quella per l’impiantistica. Dobbiamo diventare un hub, un centro servizi a 360 gradi. Da novembre partiremo a Pescara e Cosenza. E lanceremo a breve l’app di Sport e salute. Inoltre, coerentemente a quanto previsto nel decreto Sostegni bis, che stanzia 6 milioni per l’iniziativa Sport nei parchi, intendiamo promuovere il potenziamento dell’attività nelle aree pubbliche. Stiamo cooperando con l’Anci e già 1.681 Comuni hanno aderito». Il valore sociale dello sport è il core business («è aperto - ricorda Cozzoli - un bando per la pratica sportiva nei quartieri disagiati con già 1.282 domande pervenute e un altro per progetti di inclusione su cui collaboriamo con il Comitato paralimpico che ha registrato oltre 2.400 domande»), ma Sport e Salute non vuole essere percepita come un mero ente erogatore di contributi («in piena pandemia abbiamo assistito con tutte le nostre energie la comunità dei 193mila collaboratori sportivi, versando oltre un miliardo di aiuti pubblici»).
L’impegno per lo sport
«Le vittorie olimpiche e paralimpiche - conclude infatti Cozzoli - dimostrano che la riforma funziona. Finora Sport e Salute ha finanziato con 871 milioni le Federazioni e ha supportato con 13 milioni il Coni e 4 il Cip per Tokyo. Ecco perché il nostro obiettivo è di cooperare con tutti, Governo, Coni, Federazioni, associazioni e società di base, per realizzare la nostra mission, nella distinzione dei ruoli ribadita in Parlamento dal sottosegretario Vezzali. In autunno l’Europarlamento organizzerà un seminario e ha invitato Sport e Salute a portare la propria testimonianza su come superare la crisi. Faremo la nostra parte perchè l’Italia sia un Paese sempre più sportivo e vincente».
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