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Il porto di Taranto fa ripartire il dragaggio per attrarre navi più grandi

Lavori assegnati all’italiana Fincosit e all’olandese De Nul. Da asportare 2,3 milioni di metri cubi di sedimenti marini

di Domenico Palmiotti

2' di lettura

Il porto di Taranto fa ripartire il dragaggio dei fondali antistanti il molo polisettoriale dove è il terminal container del gruppo turco Yilport. Obiettivo è portare i fondali a un pescaggio di 16,50 metri per consentire l'attracco al terminal di navi più grandi e quindi avere maggiore movimentazione. I lavori sono stati riassegnati alle imprese classificate al secondo posto in graduatoria, l'italiana Fincosit e l'olandese De Nul, dopo che l'Autorità di sistema portuale del Mar Ionio ha rescisso il contratto con Partecipazioni Italia del gruppo Webuild , a sua volta subentrata ad Astaldi , iniziale affidatario dell'appalto.

Lo stato dei lavori

I lavori prevedevano la costruzione della vasca di colmata, dove depositare i sedimenti marini del dragaggio (una quantità di 2,3 milioni di metri cubi), e l'intervento sui fondali. La vasca è stata costruita ma non sottoposta a verifica e quindi non essendoci riscontri sulla sua tenuta, il dragaggio non si è avviato. L'importo del completamento è stimato in 35,080 milioni di euro e, attraverso varie delibere di impegno emesse dal 2014 al 2021, c'è la disponibilità di 15,061 milioni.

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Le fasi previste

L'assegnazione a Fincosit e De Nul procederà per fasi. Si comincia con le prove di funzionalità statica e del marginamento a mare. Le prove durano 98 giorni. Seguono altre due fasi: l'aggiornamento del progetto esecutivo in base all'esito delle prove e, a valle del collaudo delle opere eseguite in precedenza, l'avvio del completamento dell'appalto. Non c'è per ora una stima dei tempi di esecuzione del dragaggio perché bisogna prima vedere come va la fase preliminare di circa 3 mesi, cioè i 98 giorni delle prove. Se queste si chiuderanno positivamente, il dragaggio potrà partire subito dopo. Diverso il caso, invece, se sulla vasca di colmata saranno necessari altri lavori.

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Le richieste di Yilport

Un fondale più profondo rientra anche in quanto il terminalista Yilport ha chiesto all'Authority. L'intesa raggiunta tra i due prevede infatti che Yilport si impegni a portare più traffico e a completare gli investimenti sul terminal e l'Authority ad eseguire il dragaggio. Il gruppo Maersk rientra tra quelli contattati da Yilport. L'operatore danese è già venuto nel porto, ne ha testato l'organizzazione con alcuni carichi di prova, ma poi il discorso è stato messo in stand by in attesa di sviluppi anche infrastrutturali.

Calo dell’8,2% nel semestre

Intanto, i primi sei mesi del 2023 del porto di Taranto si chiudono con un segno negativo. Rispetto allo stesso periodo del 2022, c'è stato un calo dell'8,2% e il totale delle merci movimentate ammonta a 7.072.301 tonnellate rispetto ai 7.702.080 di un anno fa. Hanno contribuito al calo le rinfuse solide, cioè le materie prime destinate all'ex Ilva, con -13,3%, le merci in container -58,4%, le altre merci varie -8,1%.

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