Il presidente di Confindustria Boccia premiato al Gala del Niaf
di Riccardo Barlaam
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WASHINGTON – Negli Stati Uniti su una popolazione di oltre 300 milioni di persone, oltre 30 milioni sono italo americani. In America in ognuno dei 50 stati, in ogni città, anche nelle più piccole, vi è una associazione italo americana. A livello nazionale, quella più importante è la Niaf, National italian american foundation, che le rappresenta e le racchiude un po' tutte. Una enorme rete di persone il cui obiettivo principale è la tutela del patrimonio e della cultura italiana negli Stati Uniti, e la diffusione di questi valori tra gli americani e gli italo americani delle nuove generazioni. Anche se sono passati decenni dall'immigrazione, l’Italia resta nel cuore di queste persone ormai perfettamente integrate negli Usa.
Ieri sera al Marriott Wardman Park Hotel di Washington si è svolto il Gala annuale della Niaf, arrivato alla sua 43esima edizione. Abiti da sera per le signore. Black tie e papillon per gli uomini. Con oltre duemila presenze, persone arrivate da ogni parte degli Stati Uniti per questa cena di beneficenza – il Niaf, per dire, dopo il terremoto di Amatrice ha raccolto oltre un milione di dollari per aiutare le vittime del sisma – con un ticket minimo da staccare di 500 dollari per partecipare alla cena, al fine di finanziare i programmi di formazione e le borse di studio Niaf.
Dopo i due inni nazionali è intervenuto l'ambasciatore d'Italia, Armando Varricchio, il quale ha sottolineato come «un elemento di fondamentale importanza nel florido rapporto che unisce l'Italia agli Stati Uniti sia proprio il prezioso contributo della comunità italo-americana che, nell'integrarsi perfettamente negli Stati Uniti, ha continuato a coltivare e alimentare vivaci rapporti con l'Italia in tutti i settori».
Per la 43esima edizione della festa degli italo americani è stata scelta la Puglia come Regione d'onore, alla presenza del presidente della Regione, Michele Emiliano, oltre a una delegazione istituzionale e di imprenditori locali, tra cui la senatrice Francesca Alderisi e l'onorevole Francesca La Marca.
Durante la serata sono stati assegnati sei premi ad altrettante personalità che hanno contribuito con la loro opera a far progredire “il business, le scienze, le arti e il governo del paese”: al Gala della Niaf non è inusuale vedere presente tra gli ospiti il presidente americano: l’ultimo a partecipare è stato Barack Obama.
I premiati di questa edizione sono stati il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, la chef Lidia Bastianich, il ceo di Bristol-Myers Giovanni Caforio, il ceo di Kiton Antonio De Matteis, il cavaliere del lavoro Vito Pertosa, fondatore di Angel Group, e l'imprenditore americano Carl Schramm.
Il presidente degli industriali italiani è stato presentato da un video che ha raccontato la sua storia imprenditoriale e familiare, e l'associazione che rappresenta. Visibilmente emozionato, ha tenuto un discorso in inglese, nel quale ha espresso la sua gratitudine «per questo prestigioso riconoscimento che conserverò tra i ricordi più cari della mia esperienza di presidente della Confindustria: lo considero un riconoscimento alla industria italiana, ma anche un impegno e una responsabilità».
In un paese che non ha materie prime come l’Italia, l'industria è uno dei pilastri fondamentali dell'economia, una delle precondizioni per la crescita: «Quando entrano in gioco la bellezza, l'equilibrio e la tecnologia entra in gioco l'Italia, un paese con potenzialità elevatissime e con un'industria che guarda al mondo».
Confindustria, ha ricordato il suo presidente, in questi anni non si è fermata a esprimere il suo pensiero economico ma è andata oltre. «Dietro il pensiero economico di Confindustria – ha spiegato - c'è un'idea di società inclusiva, aperta, con le persone al centro, una società che metta al centro il lavoro. Il ruolo dell'industria nel mondo è stato sempre quello di contribuire al benessere e alla prosperità per eliminare i divari attraverso le opportunità di lavoro».
La crescita economica come precondizione, insomma, per costruire una società migliore. «Noi vogliamo essere un ponte, come industria, tra società e politica, per costruire un percorso per la crescita, per tentare di diminuire i divari tra persone, tra redditi, tra territori e aree geografiche. La grande sfida della crescita è lavorare per ridurre questi divari».
Boccia ha ricordato che a Salerno, la città dove vive, c'è un cimitero in cui sono sepolti molti giovani americani che diedero la vita per la libertà dell'Italia e dell'Europa. «Si sono immolati per quell'idea di Europa unita che deve consolidarsi anche nell’interesse degli Stati Uniti». E ha concluso invitando a «costruire ponti di relazioni economiche» per crescere insieme. «Costruire ponti è la sfida del nuovo mondo. In questo modo costruiremo il futuro e rispetteremo la memoria dei grandi uomini e donne dei nostri Paesi e di quei giovani sepolti in quel cimitero della mia città che hanno dato la loro vita per la nostra libertà».
Molto toccante la testimonianza di Lidia Bastianich. La chef è un volto noto negli Stati Uniti dove ha vinto un Emmy Award per i suoi programmi di cucina italiana. Autrice di libri di ricette best seller e ristoratrice di successo, ha ricordato che è arrivata bambina in questo paese scappando con la sua famiglia dall'Istria alla fine degli anni Cinquanta, dopo due anni passati nei campi per i rifugiati alla Risiera di San Sabba, che pochi anni prima avevano ospitato i campi di concentramento nazisti.
Bastianich ha raccontato il suo percorso di immigrazione, simile a quello di tanti oggi, la fatica e la sofferenza di quegli anni, ma anche la solidarietà ricevuta allora dalle organizzazione sociali cattoliche e dalla comunità italo americana per integrarsi e trovare un posto nella società americana, prima di arrivare al successo, insperato, al termine di un lungo e complesso percorso esistenziale.
Un riconoscimento speciale è stato attribuito ai fratelli Russo, produttori cinematografici (è loro, tra gli altri, il blockbuster Captain America), che hanno presentato una loro prossima iniziativa: il festival per promuovere il nuovo cinema italiano negli Stati Uniti.
Dopo gli award sono stati ricordati in lungo video anche gli italiani e gli italo americani celebri scomparsi nel corso dell'ultimo anno. Tra i tanti volti visti scorrere sui maxi schermi e ricordati, in ordine alfabetico, con applausi dei presenti: Inge Feltrinelli, Sergio Marchionne, Marina Ripa di Meana, Ermanno Olmi, Ferdinando Imposimato, Gualtiero Marchesi.
La serata di Gala ha concluso una fitta settimana di iniziative della Niaf, tra cui l'apertura di un Museo dedicato all'immigrazione italiana e l'Expo italiana, apprezzata esposizione di prodotti dell'enogastronomia made in Italy, con una presenza particolare quest'anno delle aziende pugliesi che hanno portato a Washington un assaggio di eccellenza della migliore tradizione agro alimentare italiana.
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