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Il pressing e la lettera del ministro Spadafora per la Serie A in chiaro

Il ministro per lo Sport, Vincenzo Spadafora, ha inviato una lettera al presidente della Lega Serie A, Paolo Dal Pino, invitando a trovare una quadra per due partite in chiaro nel primo weekend e «riduzione degli embarghi» e «ampliamenti» di condizioni di trasmissione degli highlights

di Andrea Biondi

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3' di lettura

Arrivato alla vigilia della ripresa del campionato di Serie A, il ministro per lo Sport Vincenzo Spadafora lo ha messo nero su bianco in una lettera il suo «forte auspicio» perché «la Lega di Serie A, nel rispetto della vigente normativa, segnatamente in materia di tutela della concorrenza e del mercato» possa «in accordo con i licenziatari, individuare modalità volte a consentire la trasmissione, in chiaro e senza inserimenti pubblicitari di due partite di recupero» della giornata che prenderà il via sabato 20 giugno.

Ma la questione al momento non ha ancora trovato soluzione. Pesano le incertezze sul fronte regolatorio (la Lega ritiene di dover chiedere un lasciapassare ad Antitrust e Agcom) e, a quanto risulta al Sole 24 Ore, il dialogo con Mediaset non sarebbe giunto a un approdo conclusivo. Sky, Dazn e Rai, invece, avrebbero dato la loro disponibilità a sottoscrivere un’intesa che vada nella direzione auspicata da Spadafora.

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La richiesta del Ministro

Il ministro Vincenzo Spadafora in una lettera chiede la trasmissione in chiaro di due partite alla ripresa della Serie A. Non due partite qualunque, ma «di particolare valore simbolico in quanto da svolgersi nelle Regioni più colpite dalla pandemia». Adeguarsi a questa richiesta, spiega ancora Spadafora, «è da considerarsi un evidente ausilio al contenimento dei rischi di diffusione del contagio e quindi utile ai fini della tutela della salute».

Authority e vertici Tv

La lettera, di cui Il Sole 24 Ore è venuto a conoscenza, è stata inviata al presidente della Lega Serie A Paolo Dal Pino e per conoscenza al presidente dell’Antitrust Roberto Rustichelli, al presidente Agcom Angelo Marcello Cardani, al ceo di Sky Italia Maximo Ibarra, all’ad di Dazn Italia Veronica Diquattro, all’amministratore delegato di Rai Fabrizio Salini, all’ad di Mediaset Pier Silvio Berlusconi e al presidente della Figc Gabriele Gravina.

Le probabili due partite in chiaro

Se l’intesa verrà raggiunta fra tutte le parti coinvolte, le due partite in questione dovrebbero essere Hellas Verona-Cagliari, in programma sabato alle 21.45 su Dazn (che la trasmetterebbe sul proprio canale YouTube), e Atalanta-Sassuolo, domenica alle 19.30 su Sky (che proporrebbe la gara sul proprio canale in chiaro Tv8).

I nodi

Ma il “se” non è di poco conto. In Lega l’assemblea di giovedì 18 giugno non ha dato esito in tal senso. L’incertezza regolatoria pesa. Quello che il ministro chiede con «forte auspicio», è il ragionamento dei club, in fondo va a creare una forzatura sul tema dei diritti audiovisivi (quelli in chiaro non sono stati attribuiti e quindi la trasmissione su Sky e Dazn perché i due hanno i diritti pay non è considerata in Lega condizione di per sé sufficiente). Mediaset la sua contrarietà l’ha espressa giorni fa rivolgendosi all’Antitrust. In questo caso l’indicazione del «senza pubblicità» contenuta nella lettera del Ministro non è indifferente e potrebbe far breccia nell’opposizione del gruppo di Cologno.

Embarghi e highlights

C’è però un altro punto che pesa. Il tema del resto non è solo quello delle due partite in chiaro per la prima due giorni della Serie A in campo dopo lo stop dovuto alla pandemia da Covid-19. E infatti nella lettera il ministro Spadafora fa riferimento alla sua «aspettativa che per tutte le giornate rimanenti della corrente stagione sportiva possano individuarsi le condizioni per una riduzione degli embarghi e un ampliamento dei giorni di trasmissione relativi alle immagini salienti e correlate».

I punti spinosi e la soluzione “al fotofinish”

Qui sta in fondo un punto chiave. La questione highlights è dirimente perché il pacchetto Rai ha quanche vantaggio in termini di anticipo di trasmissione su quello in possesso di Mediaset (e del resto è costato di più). E intervenire su questo capitolo è questione di non poco conto senza parificare le condizioni, sarebbe il ragionamento che sta frenando Cologno. Invece la soluzione cui si starebbe pensando in Lega è quella di agire per creare migliori condizioni, ma proporzionalmente rispetto alla situazione attuale. Tutti avvantaggiati, ma non parificati. In questo senso, visto il fitto calendario di partite che potenzialmente è in grado di stravolgere i palinsesti estivi, in casa Mediaset ci sarebbero perplessità. La missiva di Spadafora si chiude poi con l’auspicio di «unità di intenti». A oggi però la questione resta irrisolta. Come nella migliore tradizione del calcio italiano che quando ha a che fare con il tema della Tv e dei diritti, non riesce mai a decidere prima del fotofinish.

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