Il Prosciutto San Daniele Dop cresce più del comparto e migliora le esportazioni
Giro d’affari 2021 a 350 milioni (+14%) con la produzione che ha raggiunto quota 2,63 milioni di cosce (+3% sull'anno precedente)
di Giorgio dell'Orefice
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Crescita della produzione, del fatturato e soprattutto dell'export. Molto bene – consolidando ancora un trend in atto già da qualche anno – anche le vendite di prosciutto pre affettato. Il 2021 è stato un anno molto positivo, in linea con tante realtà del mondo agroalimentare made in Italy, anche per il Prosciutto di San Daniele Dop il cui giro d'affari ha raggiunto quota 350 milioni di euro (con 2,8 milioni di cosce complessivamente commercializzate) con un progresso del 14% (dovuto quindi all'incremento del numero delle cosce lavorate e delle confezioni di pre affettato) che si è così confermato uno dei prodotti enogastronomici italiani d'eccellenza.
La produzione totale di Prosciutto di San Daniele Dop (proveniente dai 45 macelli e lavorate dai 3.636 allevamenti italiani autorizzati) ha raggiunto quota 2,63 milioni di cosce con un incremento del 3% rispetto all'anno precedente.
Di grande rilievo anche i risultati sul fronte delle esportazioni, un po' il tallone d'Achille della denominazione che infatti realizza appena il 17% del proprio giro d'affari sui mercati esteri. Una quota che però proprio nel corso del 2021 è aumentata del 17% rispetto all'anno precedente. Il 56% delle vendite all'estero ha riguardato i Paesi Ue con in prima fila Francia, Germania e Belgio. Le principali destinazioni extracomunitarie sono gli Usa (che sono anche il secondo sbocco in assoluto) e l'Australia.Risultati positivi sono venuti nel 2021 anche da Polonia, Austria, Paesi Bassi, Canada e Brasile.
Le vendite di vaschette di pre-affettato che hanno toccato quota 23,1 milioni di pezzi certificati (pari a 465mila cosce e 215mila tonnellate) con una crescita dell'8% rispetto al 2020. Dati complessivamente in controtendenza rispetto al calo dell'1,5% relativo ai consumi per il comparto dei salumi e decisamente superiori rispetto all'incremento del 3% messo a segno dai prosciutti crudi italiani.
La quota del Prosciutto di San Daniele rispetto a tutti i prosciutti crudi italiani è pari al 14% del totale, registrando un incremento rispetto al periodo precedente.
«In uno scenario globale complesso – ha commentato il presidente del Consorzio del Prosciutto di San Daniele, Giuseppe Villani – i dati economici del comparto sono positivi e soddisfacenti sia nel mercato interno che nelle esportazioni. La necessaria capacità di adattamento ai nuovi modelli di consumo e l'elevata qualità del San Daniele hanno contribuito a mantenere il posizionamento del brand e consolidare i risultati economici».
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