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Settimana in rosso per le Borse europee, Fed e Bce suonano l'allarme crescita

Nonostante il colpo di reni finale sulla scia del buon andamento di Wall Street l'Europa venerdì ha chiuso in calo. Negativo anche il bilancio settimanale: restano in primo piano i timori per il Covid, le incognite sull'economia e le tensioni tra Stati Uniti e Cina sul trade

di Paolo Paronetto e Stefania Arcudi

La giornata dei mercati

4' di lettura

Settimana in calo per le Borse europee, che si sono fatte scoraggiare dai numeri sulla diffusione dei contagi e dai timori sull'economia, dopo che Federal Reserve e Bce hanno suonato l'allarme sulla crescita nei trimestri a venire. In questo senso, venerdì gli investitori hanno guardato con timore agli indici Pmi sull'attività del settore privato nell'Eurozona, che in agosto hanno evidenziato un rallentamento. Sullo sfondo ci sono poi le rinnovate tensioni tra Stati Uniti e Cina sul commercio.
Piazza Affari, che ha chiuso la seduta di venerdì in discesa dello 0,36%, nell’ottava ha registrato un calo dell'1,66% per il Ftse Mib, cosa che porta il ribasso da inizio anno al 16,21%. Male anche il resto del Vecchio Continente: Parigi -1,34% nella settimana e -18,1% da inizio anno, Francoforte -1% nei 5 giorni e -3,65% nel 2020, Londra -1,45% nell’ottava e -20,43% da inizio anno e Madrid -2,41% nella settimana e -26,88% da inizio anno.

Nella settimana cali soprattutto per banche, energia e auto

In Europa cali generalizzati tra i vari settori, con le performance peggiori per le banche (-3,59% lo Stoxx Europe 600), gli energetici (-3,42%) e le auto (-2,76%). A Piazza Affari l’ottava è stata negativa anche a causa dell'allargamento dello spread tra i rendimenti di BTp decennali e Bund di pari scadenza, che è salito nella settimana a 151 punti, contro i 147 di una settimana fa e i 161 di fine 2019, mentre il rendimento dei titoli decennali italiani è sceso all’1,011%, contro l’1,056% di una settimana fa e l’1,427% di fine 2019. Per quanto riguarda i titoli, in Italia le small cap (-1,09% il Ftse Italia Small Cap Index), il comparto bancario (-1,59%) e le utility (-1,8%) hanno segnato le performance peggiori. Sul Ftse Mib, su base settimanale i rialzi maggiori sono stati quelli di Diasorin (+4,42%), Nexi (+0,95%) e FinecoBank (+0,74%), mentre i ribassi più sostenuti sono stati quelli di Saipem (-7,78%), Tenaris (-4,46%) e Telecom (-3,91%).

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Nell'Eurozona la ripresa economica perde slancio

Sul fronte macro, nell'Eurozona la crescita del settore privato ha perso slancio ad agosto. Secondo i dati previsionali del sondaggio di Ihs Markit, la crescita in tutto il settore privato dell'Eurozona ha evidenziato una perdita di slancio della ripresa che ha seguito la recessione collegata alla pandemia da Covid-19. Sia l'attività commerciale che le nuove commesse sono cresciute modestamente e a un ritmo più lento rispetto a luglio. La minore espansione complessiva è dovuta esclusivamente alla debolezza del settore terziario, mentre è stata rilevata un'accelerazione della crescita della produzione manifatturiera.

Venerdì Wall Street positiva dopo Pmi manifatturiero e servizi

La Borsa americana, che viaggiava sulla parità all'indomani di una nuova chiusura record, ha imboccato la via dei rialzi dopo i dati sopra le stime sul Pmi manifatturiero e servizi ad agosto. Alla vigilia il Nasdaq ha segnato la trentacinquesima chiusura record del 2020 e in una settimana ha registrato un nuovo primato per lo S&P 500, cosa che ha cancellato il crollo provocato a marzo dalla pandemia di coronavirus.
Gli investitori restano comunque cauti, dopo che alla vigilia le nuove richieste settimanali dei sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti sono tornate sopra un milione. Preoccupa l'incapacità di Casa Bianca e Congresso di trovare un accordo per un nuovo piano di stimoli economici, necessario anche per la Federal Reserve.

Venerdì a Milano bene Cnh Industrial, Saipem la peggiore

La migliore è stata Cnh Industrial (+1,62%) spinta anche dalla rivale americana Deere (+5% a Wall Street dopo i conti sopra le stime). Invece la peggiore è stata Saipem (-3,5%), che ha pagato anche il taglio di rating da parte degli analisti di Bernstein, che giudicano troppo rischioso il portafoglio della società. Sono andate bene Terna (+0,58%), Nexi (+0,61%), Buzzi (+0,34%) e Banco Bpm (+0,07%), in territorio positivo già da alcune sedute. Reggono anche i farmaceutici (Diasorin +0,06%), che alla vigilia erano stati gli unici a chiudere la seduta in rialzo. In coda al listino industriali e auto, con Pirelli (-1,95%), Leonardo (-1,56%) e Fca (-1,28%) tra le peggiori. Sui comparti pesano le incertezze sui rapporti commerciali tra Stati Uniti e Cina: Pechino nei giorni scorsi aveva anticipato un ritorno al tavolo negoziale, ma da Washington il presidente americano Donald Trump, che aveva fatto saltare i colloqui previsti per il weekend scorso, si è rifiutato di confermare.

Andamento Piazza Affari FTSE Mib
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Spread chiude in lieve rialzo a 149 punti

Chiusura in leggero rialzo per lo spread tra BTp e Bund sul mercato secondario telematico Mts dei titoli di Stato nell'ultima seduta di una settimana piuttosto calma. Il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (IT0005413171) e il Bund tedesco di pari durata si è attestato nel finale a 149 punti base, dai 147 della vigilia e i 140 di venerdì scorso. Il rendimento del BTp decennale benchmark è indicato all'1,01% dallo 0,98% registrato al closing della vigilia.

Andamento dello spread Btp / Bund
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Il dollaro torna a rafforzarsi sull'euro

Sul mercato valutario, il dollaro torna a rafforzarsi dopo l’avvio in calo e torna sotto quota 1,18 per un euro a 1,1779 (1,873 in avvio e 1,1828 ieri in chiusura). La moneta unica vale anche 124,85 yen (125,36 in avvio e 125,49 ieri) , mentre il rapporto dollaro/yen è a 105,99 yen. Infine, spread in rialzo a 149 punti, dai 147 punti della chiusura di ieri

(Il Sole 24 Ore Radiocor)

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