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È una domanda che riporta Mattarella, in visita in Svizzera, alle questioni e alle polemiche domestiche. Una domanda sull’evasione fiscale che è il tema su cui si sta alzando lo scontro tra maggioranza e opposizione sulla legge di bilancio, tra l’altro firmata martedì 29 novembre dal capo dello Stato.
Chiaro segno che su un atto squisitamente politico come la manovra, il Quirinale non entra a sindacare attenendosi ai rilievi più manifestamente costituzionali e anche alla coerenza di quei vincoli europei entrati nella Carta. E dunque la sua risposta non ha il valore di un altolà ma piuttosto segnala un problema che è grave e soprattutto richiama ai nostri impegni con l’Europa attraverso il Pnrr.
Parola a Bruxelles
Infatti, ora la palla passa a Bruxelles e sarà la Commissione Ue a valutare nel merito la compatibilità delle norme sul fisco con gli obiettivi che ci siamo dati e che ci hanno fatto incassare le prime rate del Fondo Ue. Sotto la lente ci sono misure come la rottamazione delle cartelle, il tetto del contante per finire con l’ultimo caso, quello delle multe a chi non usa il Pos sotto una certa soglia.
Sul fisco indicazioni definite nel Piano Ue
Alcuni impegni, in effetti, erano entrati nei decreti legati al Pnrr e dunque ora sarà la Ue a definire se siamo o no usciti dalla rotta che avevamo indicato. Per quanto riguarda Mattarella fanno fede questi e lo ricorda. «Non c’è dubbio che il problema dell’evasione fiscale sia un problema grave per qualunque Paese e lo è in maniera importante per l’Italia. Si è fatto molto e si opera molto. E nel Pnrr questo è un tema sottolineato con molta concretezza e indicazioni, tra l’altro già definito con l’Ue». E aggiunge pure: «Non vi sono segnali che venga cambiato».
La domanda che i cronisti gli hanno rivolto a Berna, al termine dell’incontro con il presidente della Confederazione Svizzera Ignazio Cassis, riguardava proprio i richiami dell’Europa sul fisco e il rischio per l’Italia di conquistare la maglia nera dell’evasione. Ma pure sulle graduatorie il giudizio il capo dello Stato è stato cauto. «Sono sempre stato diffidente sulle definizioni che vengono date di maglia nera, prima o ultima in classifica perché generalmente nascono da criteri difformi da Paese a Paese, quindi, sono refrattario all’uso di queste definizioni così a-scientifiche». Da parte sua, il suo omologo Cassis ha confermato che si è discusso «del processo di ratifica dell’accordo sulla fiscalità dei frontalieri e della cancellazione della Svizzera dalla lista nera del 1999: per la Svizzera è molto importante». Inevitabile parlare della Russia. «Le autocrazie ci sfidano - ha detto Mattarella - e queste sfide non possono essere agevolate da incertezze e divisioni fra i popoli liberi, serve un rinnovato slancio di unità e coesione».
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