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Il Rinascimento onirico e mostruoso di Hieronymus Bosch

Dal 9 novembre fino al 12 marzo 2023 a Palazzo Reale di Milano “Bosch e un altro Rinascimento”

di Grazia Lissi

2' di lettura

Le sue creature ci interrogano: mostruose, ibride e fragili sono frammenti di un sogno che non possiamo afferrare. Dal 9 novembre 2022 fino al 12 marzo 2023 a Palazzo Reale di Milano “Bosch e un altro Rinascimento”. Lontano da Firenze, dalla Toscana, nell'Europa meridionale, Bosch inventa un modo di dipingere mescolando visioni e tecniche che rendono la sua opera unica, rivoluzionaria, così originale da influenzare artisti di ogni paese.

Hieronymus Bosch al Palazzo Reale di Milano

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Rinascimento irrazionale e onirico

E' l'altro Rinascimento, irrazionale e onirico turba i pittori della sua epoca: questa è la potente tesi dei curatori, questa l'idea che la mostra lascia a ogni visitatore. Il percorso espositivo presenta un centinaio di opere d'arte, tra cui dipinti, sculture, arazzi, incisioni, bronzetti e volumi antichi, inclusi una trentina di oggetti rari e preziosi provenienti da wunderkammern.

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Esposti alcuni capolavori di Bosch, opere derivate dai soggetti del Maestro – mai presentate insieme in un’unica mostra - sono pochissime le opere attribuite genio fiammingo. Purtroppo, per la delicatezza dello stato di conservazione dovranno tornare prima della chiusura della mostra nelle loro sedi museali alcune opere; fino al 12 febbraio si potranno vedere “Meditazione di san Giovanni Battista” e “La visione di Tundalo” provenienti dal Museo Lázaro Galdiano di Madrid e fino al 29 gennaio l'arazzo “Assalto a un elefante turrito” e “Scena con elefante” dalle Gallerie degli Uffizi. Un paesaggio olandese con fattorie e campi fa da sfondo al trittico “Le tentazioni di sant'Antonio” eccezionale prestito del Museo de Arte Antiga di Lisbona; il Santo sofferente è circondato dal male che assume forme inconsuete: uomini-piedi, orecchio, sedere, all'interno di una cappella distrutta il Cristo crocifisso appare lontano, in attesa della Risurrezione.

“Tentazioni”

La mostra dedica una sezione alle “Tentazioni” di vari autori, se ne conoscono finora circa quaranta. Ecco di nuovo Antonio con Girolamo ed Egidio nel “Trittico degli Eremiti” prestati dalle Gallerie dell'Accademia di Venezia, già della collezione del cardinale Grimani.

Misterioso e magico, come la sua vita

Se le opere di Bosch sono celeberrime, la sua vita continua a essere un mistero. Hieronymus Bosch nasce il 2 ottobre 1453, la sua è una famiglia di pittori, i van Aacken, il cognome Bosch proviene dalla sua città s-’Hertogenbosch, nel Brabante, oggi Olanda, che all'epoca apparteneva al Sacro Romano Impero, tra il Nord del Belgio e il Sud degli attuali Paesi Bassi. I capolavori del Maestro s''ispirano al folklore, alla simbologia e alle leggende medioevali, alla magia e alla cultura popolare della sua terra. Il suo lavoro è straordinario per il tempo, così diverso da artisti coevi come Dürer e Tiziano che i suoi quadri iniziano a viaggiare molto presto; nel Cinquecento arrivano a Venezia su richiesta del nobile collezionista cardinal Dominico Grimani, proprio dall'Italia e dalla Spagna i sogni di Bosch si diffondono in tutta Europa.

La singolarità della mostra milanese è anche nel far dialogare le visioni di Bosch con altrettanto significative opere di altri maestri fiamminghi, italiani e spagnoli; artisti come Raffaello, Gerolamo, Savoldo, Dosso Dossi, El Greco prenderanno ispirazione dai dipinti di Bosch. Un Rinascimento “alternativo”, appunto.

“Bosch e un altro Rinascimento”, Palazzo Reale, Milano, dal 9 novembre fino al 12 marzo 2023


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