IL FOCUS

Il risiko Generali-Intesa alla prova dei Cda

di G. Maurino e G. Licini

Carlo Messina, ad di Intesa

2' di lettura

Dopo le indiscrezioni del fine settimana e la mossa difensiva con cui Generali ha comprato il 3% dei diritti di voto di Intesa, la palla passa ora ai board delle due società. Il cda del Leone si riunirà il mercoledì a Milano e al centro della riunione dovrebbe esserci l'uscita del direttore generale, Alberto Minali. Anche i consiglieri di Intesa Sanpaolo, tuttavia, secondo quanto risulta a Radiocor Plus sono in preallerta. In settimana, infatti, dovrebbe tenersi un cda sul budget 2017.

La convocazione non è ancora partita, ma non dovrebbe tardare ad arrivare. I temi relativi alla possibile offensiva dell'istituto guidato da Carlo Messina su Generali originariamente non erano previsti, ma le novità emerse negli ultimi giorni potrebbero aver cambiato le priorità. Secondo quanto ricostruito in ambienti finanziari, l'ipotesi di una mossa di Intesa Sanpaolo su Generali è maturata la scorsa settimana. Alcuni osservatori fanno notare che Intesa Sanpaolo entra quest'anno nell'ultimo esercizio del piano d'impresa e questo lascia la porta aperta anche a una nuova strategia. L'idea che sembra essere maturata nel management è quella di costruire un polo della bancassurance in Italia unendo le attività di Generali a quelle di Intesa Sanpaolo Vita, cedendo al tempo stesso le attività fuori dall'Italia ad altri operatori come Allianz o Axa.

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L'operazione, in Italia, non dovrebbe incorrere in particolare problematiche antitrust visto che operano in un mercato frammentato e con un concorrente forte come Poste Vita. La decisione di Generali di acquistare il 3% dei diritti di voto di Intesa Sanpaolo, tuttavia, al momento sembra bloccare sul nascere il progetto visto che impedisce di fatto a Ca' de Sass di entrare nel capitale del Leone, a meno di lanciare un'Opa o trovare soluzioni alternative.
Intesa Sanpaolo vede come primo azionista Compagnia Sanpaolo con il 9,3%, seguito da Fondazione Cariplo al 4,8% e Fondazione Cariparo (Padova e Rovigo) al 3,3%. Primo azionista di Generali è invece Mediobanca col 13%, seguito da Caltagirone al 3,56% e dalla Delfin di Del Vecchio al 3,16%.

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