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“Il risveglio della moda”: abiti, sogni e tecnologia protagonisti della prossima mostra al Met

Svelato il tema della mostra del 2024 al Costume Institute del Met Museum di New York: abiti sotto teca come principesse ed effetti speciali di epoca vittoriana insieme all’intelligenza artificiale. Per la prima volta, lo sponsor è TikTok

di Chiara Beghelli

Cappa da sera di Charles Frederick Worth, 1889. Photo Nick Knight / The Metropolitan Museum of Art

3' di lettura

Il primo pensiero va al celebre valzer di Ciajkovskij ballato da Aurora e dal principe Filippo mentre due delle tre buone fate madrine della principessa cercano di colorare magicamente l’abito di rosa e di blu. Come fece per Biancaneve e Cenerentola, nella sua versione cinematografica Walt Disney ammorbidì e rese meno cruenta questa fiaba tradizionale europea, descritta anche da Italo Calvino nella sua raccolta di “Fiabe Italiane”.

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Il tema della principessa addormentata che viene fatta risvegliare dal bacio del principe tornerà, ampliato e reso metafora, anche nella prossima mostra del Costume Institute del Metropolitan Museum di New York: “Sleeping Beauties: Reawakening Fashion”, questo il titolo della mostra che aprirà il 10 maggio del 2024, vorrà “risvegliare”, appunto, il senso poetico, la capacità immaginifica, le implicazioni multisensoriali della moda, attraverso 250 creazioni selezionate fra i 33mila appartenenti alla collezione permanente del museo, comprese in un periodo di quattro secoli. E alcune saranno davvero risvegliate da un lungo sonno nei magazzini.

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A sinistra e destra, abiti di Loewe (AI 23), al centro ensemble di Nina Ricci (circa 1958) (The Metropolitan Museum of Art)

«La moda è una delle forme artistiche più emozionali, in virtù della sua connessione con il corpo - ha detto Andrew Bolton, Wendy Yu Curator in Charge del Costume Institute - . È imbevuta di ricordi ed emozioni, e possiamo relazionarci a essa attraverso i nostri sensi. Una cosa che spero questa mostra riattiverà è l’apprezzamento sensoriale della moda».

Le prime informazioni sulla mostra sono in effetti emozionanti, soprattutto quelle che riguardano 15 abiti antichi e talmente delicati (come un abito da ballo in seta realizzato nel 1887 da Charles Frederick Worth) da non poter essere fatti indossare a un manichino: dovranno essere conservati ed esposti in speciali teche, proprio come principesse addormentate. A destarli, però, non sarà un bacio d’amore ma tecnologie molto sofisticate eppur romantiche, ancora una volta, come il “fantasma di Pepper”, un effetto speciale di epoca vittoriana che riproduce le forme umane come fossero spiriti e che sarà rivisitato in chiave XXI secolo. In mostra ci saranno anche capi dell’epoca della regina Elisabetta I, dunque del XVII secolo, ma anche creazioni contemporanee di stilisti come Elsa Schiaparelli, Yves Saint Laurent, Christian Dior, Hubert de Givenchy, Stella McCartney.

Abito da ballo in seta di Worth, 1887 (The Metropolitan Museum of Art)

A suscitare, e forse anche a risvegliare nei visitatori, un senso di stupore per la bellezza di lavorazioni e ricami ci saranno videoanimazioni, proiezioni, installazioni sonore, che racconteranno le connessioni fra i materiali e le ispirazioni della moda e la natura: accanto a un abito di conchiglie della collezione PE 2001 di Alexander McQueen, fiori e insetti di ricami d’era Vittoriana appariranno sulle pareti, e i serpenti che decorano un abito di paillettes del XX secolo scivoleranno sul pavimento. Anche l’allestimento si preannuncia dunque molto speciale, grazie al coinvolgimento di artisti come il fotografo Nick Knight, fondatore del sito SHOWstudio, e di Sissel Tolaas, nota per la sua ricerca sull’olfatto e che ha spesso collaborato con Demna di Balenciaga.

Abiti di Christian Dior (The Metropolitan Museum of Art)

Di questa infusione di tecnologia farà parte anche TikTok, il videosocial cinese, creatura di ByteDance da circa 1,7 miliardi di iscritti nel mondo, che per la prima volta diventa main sponsor della mostra. Anche i nomi di chi ha sostenuto finanziariamente le che dal 1973 si susseguono al Costume Institute raccontano l’evoluzione del tempo: a farlo erano stati per molti anni marchi di moda, fino al 2012, quando Amazon apparve come main sponsor e Jeff Bezos, all’epoca ceo della piattaforma, fu presidente onorario del Met Gala, la serata-evento che inaugura la mostra e serve a raccogliere fondi per il Costume Institute.

TikTok e moda: così la piattaforma video ispira i compratori del futuro

L’anno seguente fu la volta di Moda Operandi, e-boutique co-fondata nel 2010 da Lauren Santo Domingo, attuale direttrice artistica di Tiffany & Co.. Fu poi la volta di Yahoo nel 2015, di Apple nel 2016 (anno della bella mostra “Manus ex Machina” sul rapporto fra moda e tecnologia) e 2017; Instagram ha sostenuto le mostre del 2021 e 2022. E nel 2024, appunto, ecco il debutto di TikTok. Al quale si affiancherà però anche Loewe, marchio del gruppo Lvmh.

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