ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùLa giornata sui listini

Il rosa dei mercati e i dubbi degli analisti. Chi vincerà il braccio di ferro?

Luglio si chiude con un altro rally di Piazza Affari, terza da inizio anno dietro soltanto a Tokyo e Nasdaq. Ma per gli esperti la reazione ai dati macro (e le attese sulla Bce) restano troppo ottimiste.

di Maximilian Cellino

(Getty Images via AFP)

3' di lettura

Il messaggio delle Banche centrali stavolta era stato chiaro: le decisioni future sui tassi di Federal Reserve e Bce dipenderanno strettamente dalla direzione che prenderanno i dati in arrivo dal quadro macroeconomico. I mercati però faticano a prendere le misure a questa nuova indicazione, perché essa stessa è in fondo indeterminata o forse perché ritengono le riunioni di settembre ancora troppo distanti per preoccuparsi davvero.

La conferma la si è avuta lunedì, al primo round di informazioni di un certo rilievo nell’Eurozona. Le cifre chiave sul Pil del secondo trimestre e sull’inflazione di luglio, pur provvisorie e non certo prive di contrasti, non vanno certo nella direzione che lascia pensare a una Bce già finalmente approdata al capolinea dei rialzi. Ma le Borse non hanno minimamente deviato da quel sentiero che stanno percorrendo ormai da nove mesi e con una certa regolarità nelle ultime settimane.

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La marcia (fin qui) sicura di Piazza Affari

A Piazza Affari l’arretramento del Pil italiano dello 0,3% fra aprile e giugno non è neanche stato preso in considerazione e il FTSE MIB è avanzato ancora dello 0,49% per chiudere luglio quasi a +5% e portare quindi i guadagni da inizio anno al 25%. Più contrastata la reazione nel resto d’Europa, dove Parigi ha terminato in progresso dello 0,29%, mentre Francoforte ha ceduto lo 0,14%: il bilancio 2023 di entrambi i listini resta però ampiamento positivo, anche se non ai livelli di Milano che da inizio anno guarda soltanto le spalle di Tokyo (+27%) e del Nasdaq (+38%).

Tutti i dubbi sull’inflazione

Ma se i dati sulla crescita (o frenata) dell’economia non vanno certo sovrastimati, anche perché l’area euro nel suo complesso ha stupito in positivo con il suo +0,3% che va oltre la stagnazione dei trimestri precedenti, quello sull’inflazione una maggior cautela probabilmente la richiederebbe. Fra gli analisti la discussione è piuttosto accesa, soprattutto su quel dato core (5,5%) che torna a superare l’indice generale (5,3%), e non lascia presagire niente di buono in arrivo dall’Eurotower.

Entrambe le opzioni citate da Christine Lagarde giovedì scorso, rialzo o pausa, sono ancora sul tavolo

Vontobel Gianni Piazzoli

Mercati ancora troppo ottimisti?

«Una prima lettura ci consente di dire che entrambe le opzioni citate da Christine Lagarde giovedì scorso, rialzo o pausa, sono ancora sul tavolo», osserva con estrema prudenza Gianni Piazzoli, responsabile investimenti di Vontobel Wm, facendo però anche notare come il mercato abbia limato le aspettative su un rialzo dei tassi a settembre: «ora sono prezzati 9 punti base - avverte - quando venerdì erano 11». Vista da un’altra angolatura, quest’ultima frase indica che i mercati monetari assegnano poco più di un terzo di possibilità a una nuova stretta di 25 punti base dell’Eurotower a settembre, secondo alcuni una visione fin troppo ottimista.

A meno che non arrivino segnali molto più deboli del previsto, ritengo i dati di oggi indichino chiaramente alla Bce di procedere a un ulteriore rialzo

T.Rowe Price Tomasz Wieladek

«È vero che prima della riunione ci saranno un’altra pubblicazione di dati sull’inflazione il 31 agosto, l’indagine sulle aspettative dei consumatori l’8 agosto e i salari negoziati nell’area euro - sottolinea a questo proposito Tomasz Wieladek, capoeconomista per l’Europa di T.Rowe Price - ma a meno che da questi non arrivino segnali molto più deboli del previsto, ritengo che i dati di oggi indichino chiaramente alla Bce di procedere a un ulteriore rialzo». L’esperto è pronto ad ammettere che «spesso i mercati sono lenti a rispondere ai dati, soprattutto in estate, e ne serviranno altri per convincerli», ma la sua idea (e forse non soltanto la sua) resta che sia «plausibile un riprezzamento in vista della decisione di settembre».

Riproduzione riservata ©
  • Maximilian CellinoRedattore

    Luogo: Milano

    Lingue parlate: italiano, inglese, tedesco

    Argomenti: Mercati finanziari, politiche monetarie, risparmio gestito, investimenti, fonti alternative di finanziamento, regolamento del sistema finanziario

    Premi: Premio State Street 2017 per il giornalista dell'anno - Categoria Innovazione

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