Il Salone del Mobile torna in aprile rinnovato. Record di ricavi per l’arredo
Dopo tre anni di rinvii e spostamenti , la più grande manifestazione internazionale del design torna a Milano nelle date tradizionali di aprile e molte novità. La filiera legno-arredo chiude il 2022 a 57 miliardi di euro
di Giovanna Mancini
I punti chiave
3' di lettura
Un grande lavoro sulla qualità, mettendo al centro le esigenze dei visitatori e degli espositori. Maria Porro, presidente del Salone del Mobile di Milano, ripete questo concetto più volte: la più grande manifestazione internazionale del design tornerà alla fiera di Rho nella sua collocazione tradizionale, in aprile, dopo tre anni di rinvii e spostamenti causa pandemia, ma non sarà la stessa di prima.
«Il mondo è cambiato in questi anni e il Salone, che è sempre stato un motore di innovazione e un anticipatore di tendenze, non poteva non evolvere per rispondere ai nuovi bisogni del nostro settore», ha spiegato Porro presentando le novità dell’edizione 2023, in programma dal 18 al 23 aprile, con 1.962 espositori (di cui 550 giovani designer del salone Satellite), per il 30% esteri.
La filiera legno-arredo sfiora i 57 miliardi di euro
L’intera industria italiana del legno-arredo, che nel Salone del Mobile ha la sua vetrina più importante, ha registrato crescite record negli ultimi due anni e mezzo e anche nel 2022 ha chiuso con una crescita a due cifre del valore della produzione (+12,7% sul 2021), raggiungendo la cifra record di 57 miliardi di euro (di cui 29 circa per il macro sistema arredamento), nonostante le tante incertezze e le difficoltà sul fronte dell’approvvigionamento energetico e delle materie prime.
«Sono dati certamente positivi, che tuttavia occorre leggere con attenzione – osserva Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo (Fla) commentando i preconsuntivi 2022 elaborati dal Centro studi della federazione – perché una parte di questi incrementi sono effetto degli aumenti di listino applicati nel corso dello scorso anno». Secondo le stime del Centro studi Fla, al netto dell’effetto inflazione l’aumento dei volumi di vendita resta comunque positivo rispetto al 2021 (un anno eccezionale per la filiera), ma di pochi punti percentuali.
Effetto-prezzi: il gap tra produzione e fatturati
A dimostrarlo è il confronto 2022-2021 tra l’indice della produzione industriale del legno e dell’arredo con quello dei fatturati per il periodo gennaio-novembre, che segna un gap rispettivamente di 20 e 10 punti: per il sistema legno, a fronte di una produzione aumentata del 3,4%, il fatturato ha segnato un +22,1%, mentre per l’arredo si va dal +1,9% della produzione al +12,1% dei ricavi.
Inoltre, non si può ignorare la perdita di marginalità delle aziende a causa dell’aumento dei costi produttivi: «Per le imprese del legno l’incremento dei prezzi tra gennaio e novembre dello scorso anno è stato in media del 14,9% rispetto al 2021 e del 24% rispetto al 2019 – spiega Feltrin –. Mentre per le imprese del mobile l’aumento nello stesso periodo è stato del 10,3% sul 2021 e del 14,6% sul 2019».
Il 2023 è iniziato bene, forse meglio del previsto come per altri settori manifatturieri e per l’economia globale nel suo complesso: «Gli ordini ci sono, ma l’incertezza è tanta, legata soprattutto al perdurare della guerra tra Russia e Ucraina e ai suoi effetti sui costi dell’energia e delle materie prime – dice ancora il presidente Fla –. Questo potrebbe portare a un rallentamento degli investimenti, anche se le nostre aziende non rinunciano a innovare ed esplorare nuovi mercati di riferimento».
Il Salone del Mobile è il banco di prova di questa capacità di innovare ed essere competitivo del sistema italiano del design che, nonostante un calo del 10% nella bilancia commerciale dello scorso anno, con 7,2 miliardi di saldo è una delle eccellenze del made in Italy nel mondo. L’edizione di quest’anno vedrà il ritorno anche dei visitatori cinesi e rispecchierà probabilmente anche nella “geografia” dei buyer i mutamenti in atto su scala globale. «La Russia, che fino a una decina di anni fa era tra i mercati per noi più rilevanti, quest’anno è uscita dalla top ten – spiega Maria Porro – e al suo posto sono entrati gli Emirati Arabi, un Paese dalle grandi potenzialità, come tutta l’area del Golfo».
Le novità del Salone 2023. Protagonista Euroluce
Ma veniamo alle novità di questa edizione 2023, che segnano un «cambiamento radicale» rispetto al passato, a cominciare dal layout della fiera (che si svolgerà interamente su un solo livello, anziché su due come avvenuto sino allo scorso anno) e dal format di Euroluce, la rassegna biennale dedicata al mondo dell’illuminazione, protagonista come sempre negli anni dispari. La struttura stessa del percorso espositivo è stata rivista e studiata per favorire i flussi e la visita dei buyer, «che hanno poco tempo e l’esigenza di vedere il maggior numero possibile di aziende – osserva la presidente del Salone – ma anche di trovare spazi per riposare, lavorare, partecipare a incontri o approfondire tematiche di tipo culturale». A tutto questo punta il nuovo layout del Salone del Mobile e in particolare quello di Euroluce, progettato dallo studio Lombardini 22 e arricchito da un palinsesto di mostre ed eventi culturali curato da Beppe Finessi, con la collaborazione di Formafantasma e altri designer e artisti di fama internazionale.
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