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Il secolare impegno del CNR

Il Consiglio Nazionale delle Ricerche nacque come ente morale grazie a un regio decreto del 18 novembre 1923

di Marco Onnembo

2' di lettura

Il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) compie cento anni. Nato come ente morale grazie a un regio decreto del 18 novembre 1923, inizialmente aveva un mero ruolo di rappresentanza della comunità scientifica italiana presso il Consiglio internazionale delle ricerche. Ma già dopo un anno gli viene attribuita la finalità di “coordinare e stimolare l’attività nazionale nei differenti settori della ricerca scientifica e delle sue applicazioni”.

Promuovere, coordinare e disciplinare la ricerca scientifica italiana

Primo presidente è il fisico Vito Volterra e la sede è situata presso l’Accademia dei Lincei. La vicenda del CNR ha attraversato i più importanti eventi politici, sociali, culturali e della ricerca scientifica italiana intrecciandosi per sempre con la storia del Novecento, per poi affacciarsi al secolo e al millennio successivi, fino a rivestire oggi un ruolo strategico nell’ambito del sistema nazionale di ricerca con funzioni multidisciplinari.Sono tanti i momenti organizzati per celebrare il primo secolo di vita dell’ente, ma da sottolineare è soprattutto l’evento “La scienza che non c’era. L’informatica e i prossimi cento anni del CNR” che si terrà a Pisa nel quale saranno ripercorse le tappe salienti della vita del Consiglio, dalla fondazione a oggi, discutendo di intelligenza artificiale, il tema del momento, e di come l’informatica potrà aiutare l’uomo a disegnare nuovi spazi urbani, a proteggere quelli naturali e a prendersi cura meglio della propria salute. E se nei primi due decenni di vita – nel Ventennio fascista - l’ente era ancora alla ricerca di una fisionomia, dopo la Seconda Guerra Mondiale al Cnr viene affidato il compito di promuovere, coordinare e disciplinare la ricerca scientifica italiana.

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Giovanni Polvani

Sono gli anni della CEE, della CECA, dell’EURATOM. L’Ente cresce nelle strutture e nel volume di progetti, si espande la rete di centri di ricerca e i collegamenti internazionali.I primi anni ’60 sono stati caratterizzati da importanti riforme del sistema della ricerca nazionale (a cominciare da quella del 1962 che prende il nome dal presidente del Cnr Giovanni Polvani). Ancora più prolifica è stata la fase che va dagli anni ’70 ai primi anni ’90 del secolo scorso caratterizzata dal varo di progetti pluriennali, dall’intervento del Cipe nel definire le esigenze nazionali e i relativi indirizzi in tema di ricerca, inclusa l’impostazione di accordi di programma, l’istituzione di comitati interdisciplinari e l’organizzazione della rete scientifica in aree di ricerca. Senza contare gli anni a cavallo tra il secolo scorso e l’attuale quando hanno preso il via le riforme che hanno profondamente mutato il sistema nazionale della ricerca dando la “morfologia” istituzionale che ancora oggi contraddistingue il Cnr.

L’importante stagione di riforme è culminata negli statuti del 2010 e del 2015 che hanno dato vita ad una nuova organizzazione della rete scientifica in dipartimenti interdisciplinari. Il Cnr, presente in tutto il mondo con proprie sedi o grazie ad accordi e collaborazioni con analoghi enti di ricerca internazionali, è il centro di ricerca più grande d’Italia.


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