Il settore auto spinge l'Europa. A Milano corrono le Fca
di Eleonora Micheli
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6' di lettura
Chiusura positiva per le Borse europee, spinte dal settore auto mentre si fa largo l’ipotesi che Bruxelles cercherà di trattare con il presidente americano, Donald Trump, per cancellare i dazi programmati sul comparto. Sul finale Milano ha guadagnato l'1%, mentre lo spread è salito a 242 punti.
Situazione fluida in attesa delle mosse sui dazi
La situazione sui mercati finanziari, comunque, rimane fluida in vista della mezzanotte di venerdì quando entreranno in vigore i dazi per 34 miliardi di dollari introdotti dagli Stati Uniti contro la Cina. Poche ore dopo seguirà la risposta di Pechino a Washington. In Europa gli investitori stanno però scommettendo che possa essere trovata una soluzione sui dazi al comparto auto. La stampa tedesca riferisce di un incontro segreto a Berlino tra Richard Grenell, il nuovo ambasciatore degli Stati Uniti in Germania, e i rappresentanti dei maggiori gruppi automobilistici, in modo da intavolare trattative tra Bruxelles e
Washington. Anche il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, sta preparando una proposta all’amministrazione Trump per cercare di eliminare i dazi dal 20 al 25% annunciati sulle auto europee. L'idea sarebbe proporre un negoziato multilaterale ai Paesi esportatori, allargando l'invito anche a Giappone e Corea del Sud.
Sul fronte macro in Europa sono risultati incoraggianti i dati macro tedeschi, con con gli ordini al settore manifatturiero che lo scorso maggio, su base annua, sono aumentati del 4,4%, battendo le attese degli analisti. Oltreoceano, invece, nel settore privato sono stati creati solamente 177mila posti di lavoro nel mese di giugno, livello inferiore alle attese. Domani verrà diffuso il dato ufficiale elaborato dal Dipartimento del Lavoro.
Fca sugli scudi , premiata Generali dopo cessione controllata tedesca
A Piazza Affari sono volate le azioni di Fiat Chrysler Automobiles (+5,8%), beneficiando sia dell’andamento favorevole del settore europeo dell’auto, sia di report positivi, uno di Goldman Sachs, uno di Jefferies. Quest'ultima ha consigliato l’acquisto delle azioni, alla luce dello scivolone di recente registrato. Della galassia Agnelli sono andate bene anche le Ferrari (+1,49%) e le Exor (+1,95%). Sono andate bene anche le azioni di Generali (+2,28%), dopo che il gruppo ha venduto la controllata tedesca Generali Leben, valutata circa un miliardo di euro. Il gruppo incassa dall'operazione 1,9 miliardi, anche grazie a una serie di strumenti subordinati valutati 882 milioni. La cessione genererà una plusvalenza (al lordo delle imposte) di circa 275 milioni. Anche Moody's ha promosso la vendita, apprezzando il fatto che ridurrà l'esposizione al rischio dei tassi d'interesse e aumenterà la liquidità a livello di holding.
Mediaset in rialzo nel giorno in cui il ceo ha svelato i palinsesti
Mediaset ha registrato un rialzo dello 0,4% nel giorno in cui la società ha alzato il sipario sui propri palinsesti tv. L’ad Pier Silvio Berlusconi ha aperto alla possibilità di un’alleanza con un partner europeo «a breve, molto a breve», anche se in occasione dell’assemblea degli azionisti del 27 giugno lo stesso
Berlusconi aveva negato l'esistenza di trattative con altri broadcaster. Il ceo ha inoltre definito «possibile» il ritorno al dividendo sull'esercizio 2018, dopo due anni in cui i soci sono rimasti a bocca asciutta. Infine Pier Silvio Berlusconi ha anticipato che la raccolta pubblicitaria del gruppo in Italia è cresciuta del 2% annuo nel primo semestre del 2018. «Grazie a un mese di luglio molto positivo, che si porta dietro la coda dei Mondiali di calcio». L'ad ha infine aggiunto che i primi sette mesi dell'anno registrano un incremento che «è molto meglio rispetto al 2% del semestre».
Telecom Italia, dopo avere più volte cambiato la direzione di marcia, ha guadagnato lo 0,2%, mentre il mercato si interroga se la compagnia abbia allo studio l’integrazione tra Flash Fiber, la joint venture all’80% di proprietà dell’azienda di tlc e al restante 20% di Fastweb, con Enel Open Fiber (jv al 50% di Enel e al 50% di Cdp) per creare una unica rete nazionale in fibra. Gli analisti di Mediobanca sono positivi sulle azioni di Telecom (raccomandazione di ‘outperform’), ritenendo che i timori legati all’ingresso di Iliad sul mercato italiano siano stati sopravvalutati e che Telecom potrebbe a breve - il cui valore è probabilmente fino a oggi sottovalutato - e di una sua integrazione con Open Fiber.
Bene le banche dopo la notifica Governo su proroga di sei mesi a Gacs
Sono andate bene le azioni delle banche dopo che il Governo ha notificato alle autorità europee la richiesta di una proroga di altri 6 mesi delle garanzie statali sulle cessioni di crediti in sofferenza (Gacs), in scadenza il 6 settembre. Gli analisti di Equita ritengono che l’approvazione a questo punto sia «abbastanza scontata». Gli esperti, ad ogni modo, mettono in conto un colpo di acceleratore alla vendita di Npl nei mesi venturi. «Le banche si stanno già attrezzando in tal senso – hanno ricordato gli analisti – Banco Bpm sta studiando di aumentare da 3,5 miliardi a 9 miliardi le cessioni di sofferenze rispetto a quanto previsto nel piano industriale», hanno ricordato gli analisti. Banco Bpm ha così messo a segno un rialzo del 2%, Intesa Sanpaolo dell'1,3% e Ubi Banca dello 0,9%. Unicredit è invece salita solamente dello 0,3%, mentre ha limato le posizioni Bper (-0,38%), andando in controtendenza rispetto al comparto creditizio.
Lusso sotto il tiro delle vendite
Per contro hanno perso quota le Moncler (-1,6%) e le Salvatore Ferragamo (-2,1%), mentre è scattato il conto alla rovescia per la pubblicazione delle semestrali dei principali gruppi del settore . Gli analisti di Equita hanno espresso dubbi sull’andamento dei conti che potrebbe registrare Ferragamo, sia nel secondo trimestre, sia nella seconda parte dell'anno. Così hanno deciso di tagliare le stime sul fatturato del 2018, previsto in calo dell'1%, sia sull'utile che dovrebbe peggiorare del 4,5%
Juventus in volata nell'attesa di Ronaldo, si infiamma ancora Longino
Fuori dal paniere principale, la Juventus è volata dell'11% sulle ipotesi che arriverà al club bianco-nero il fuoriclasse, Cristiano Ronaldo. Secondo le ultime indiscrezioni l’attaccante portoghese verrà ufficialmente presentato sabato 7 luglio. Il giocatore avrebbe spuntato un contratto di quattro anni da 30 milioni di euro l'anno mentre la Juve dovrebbe pagare il cartellino del fuoriclasse circa 100 milioni di euro. Infine hanno continuato a correre le quotazioni della matricola Longino&Cardenal nel loro secondo giorno sul mercato Aim (+18.9%).
Euro in rialzo dopo gli ordini tedeschi e indiscrezioni Bce
Si è rafforzato l'euro sul biglietto verde (segui qui l’euro), beneficiando dei dati macro tedeschi e delle indiscrezioni Bce, secondo cui per alcuni membri il rialzo dei tassi a fine 2019 potrebbe essere troppo tardi. La divisa ha riconquistato la soglia di 1,17 dollari.
Petrolio inverte rotta dopo dati su scorte Usa
Il petrolio per gran parte della giornata ha registrato un lieve rialzo, ma poi ha invertito rotta dopo la diffusione dei dati sulle scorte Usa, Nell'ultima settimana le scorte di greggio americano sono aumentate di 1,245 milioni di barili, oltre quanto avessero messo in conto gli analisti. Intanto gli i9nvestitori si interrogano anche sulle future mosse dell'Opec, dopo che Trump, in un post su Twitter, ha chiesto all’organizzazione un maggiore sforzo per far scendere il prezzo del greggio (e di conseguenza della benzina).
Segnali a luci e ombre dal mercato del lavoro
Dal mercato statunitense del lavoro sono arrivati segnali a luci e ombre, proprio mentre è scattato il conto alla rovescia per l'importante dato che domani diffonderà il Dipartimento del Lavoro sul numero di posti creati nel mese di giugno. Le richieste di sussidio iniziale alla disoccupazione della scorsa settimana sono aumentate solamente di 3.000 unità, portandosi a a 231mila unità, livello inferiore alle attese degli analisti. D'altra parte a giugno l'occupazione del settore privato, dato anticipatore di quello di domani, è risultata deludente. Secondo il rapporto mensile redatto da Macroeconomics Advisers e dall'agenzia che si occupa di preparare le buste paga, Automatic Data Processing, il mese scorso sono stati creati 177.000 posti di lavoro. Le stime prevedevano +185.000. Giugno è stato il quarto mese di fila sotto i 200.000 posti di lavoro creati nel settore privato. Secondo Adp, la crescita dell'occupazione è forte ma sta rallentando, visto che è sempre più difficile per i datori di lavori trovare il personale con le giuste competenze.
(Il Sole 24 Ore Radiocor)
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