“Il signore delle formiche”, il caso Braibanti raccontato in un film emozionante
In lizza per il Leone d'oro il nuovo lungometraggio di Gianni Amelio con Luigi Lo Cascio e Elio Germano. Nel cast anche l'esordiente Leonardo Maltese, che punta al premio Mastroianni
di Andrea Chimento
3' di lettura
Alla Mostra di Venezia emoziona il nuovo film di Gianni Amelio: “Il signore delle formiche” è uno dei titoli più intensi visti fino a oggi in laguna e il regista italiano punta a un altro Leone d'oro dopo quello vinto nel 1998 per “Così ridevano”.
Al centro della trama c'è un processo che fece scalpore alla fine degli anni Sessanta: il drammaturgo e poeta Aldo Braibanti fu condannano a nove anni di reclusione con l'accusa di plagio, cioè di aver sottomesso alla sua volontà, in senso fisico e psicologico, un suo studente e amico da poco maggiorenne. Il ragazzo, per volere della famiglia, venne rinchiuso in un ospedale psichiatrico e sottoposto a una serie di devastanti elettroshock, perché “guarisse” da ciò che gli era successo.Due anni dopo “Hammamet”, Amelio si conferma uno dei registi più significativi del cinema italiano contemporaneo con questa pellicola che funge da spaccato dell'Italia degli anni Sessanta, mostrando l'arretratezza di certe istituzioni e di certi modi di pensare.Non mancano però collegamenti anche con il pensiero del presente in questo lungometraggio che accusa efficacemente i pregiudizi e la discriminazione, riuscendo a scuotere e far riflettere.
Un'opera commovente
Nonostante la natura politica dell'operazione sia centrale, allo stesso tempo “Il signore delle formiche” è anche un potente melodramma dal taglio sentimentale, capace di toccare corde emotive profondissime e di arrivare a un finale commovente.Girato con grande equilibrio e scritto con forte empatia, il film coinvolge e scandalizza, trasportando lo spettatore a prendere il punto di vista di un giornalista che cerca la verità e prova a salvare la reputazione di Braibanti e il sentimento sincero della relazione vissuta.Grande prova di Luigi Lo Cascio nei panni del protagonista e di Elio Germano in quelli del giornalista, ma una menzione speciale la merita la sorprendente prova del giovane Leonardo Maltese: un esordio, il suo, di quelli che non si dimenticano e che potrebbe portarlo a vincere un meritatissimo premio Mastroianni alla fine della Mostra.
Da segnalare che “Il signore delle formiche” uscirà nelle sale questa settimana ed è un film assolutamente da non perdere.
The Eternal Daughter
Altro lungometraggio ricco di fascino in concorso è “The Eternal Daughter” di Joanna Hogg con protagonista Tilda Swinton.La grande attrice inglese è impegnata in un doppio ruolo, interpretando una madre e una figlia su cui ruota l'intera pellicola. Le due tornano nell'antica dimora di famiglia, trasformata in un hotel ma carica di un misterioso passato per affrontare segreti rimasti a lungo sepolti.Pellicola profondamente personale, “The Eternal Daughter” è un film che nasce dal desiderio della regista di raccontare il legame con la figura materna. Reduce dai buoni risultati ottenuti con “The Souvenir” e “The Souvenir: Part II”, la regista londinese conferma la sua ottima mano, attraverso un'estetica misteriosa ed elegante che sembra rimandare al cinema gotico della metà del secolo scorso.Le suggestioni audiovisive sono numerose in questo film di fantasmi che riesce a inquietare e tenere alta la tensione fino alla fine, nonostante qualche pecca di troppo in fase di sceneggiatura: manca infatti in fase di scrittura il grande guizzo per risolvere la situazione, ma la forza della fotografia e la prova di Tilda Swinton bastano comunque a renderlo un prodotto riuscito e da vedere, seppur un pizzico di coraggio narrativo in più non avrebbe guastato.
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