Il simbolo dell'infinito: un'opera da guardare, ascoltare e sentire sulla pelle
La collaborazione di due artisti, il giapponese Nobuhiro Nakanishi e il compositore britannico Max Richter nel segno del platino, per La Prairie.
di Caterina Maconi
3' di lettura
Una delle spiegazioni più diffuse riguardo alla scelta della lemniscata come simbolo dell'infinito, è legata al fatto che il doppio occhiello può essere percorso senza fine. Per questo - parrebbe - è stato designato per esprimere uno dei concetti che filosoficamente, ma anche matematicamente, affascina i più da millenni. Qui la gestualità è tutto. La mano ricalca le linee lievi e poi subito le curve dolci, e così si ritorna sempre al punto iniziale, ma poi: quale era il punto iniziale? Il gesto prosegue, senza più interrogarsene.
L'artista giapponese Nobuhiro Nakanishi ha utilizzato la tecnica del disegno a righe - un antico approccio orientale al disegno a mano, che consiste in innumerevoli linee verticali tracciate liberamente per riprodurre un soggetto - per raccontare la montagna. Nell'opera Eternal Circle ha pensato di portare le Alpi svizzere in 60 disegni creati alternando linee orizzontali e spazi vuoti. Se accostate, le illustrazioni raggiungono la circonferenza di 24 metri, un metro per ogni ora del giorno. Installate in un ciclo infinito, propongono una rappresentazione continua di passato, presente e futuro in cui l'ultimo disegno della sequenza si collega al primo. Un tutt'uno eterno.
È il tempo sospeso, quello che viene celebrato. Sospeso perché in cima a un monte le città, la vita, compaiono laggiù, in basso, e quando si fa un giro su se stessi per ammirare il panorama, non si vede che una corona di vette che si stagliano, distanti, eteree, ma salde, proprio in virtù dei secoli che le hanno viste formarsi.
L'opera di Nakanishi è parte di un progetto più ampio, che vede protagonista anche il compositore britannico Max Richter. L'idea che li ha fatti incontrare è stata quella di esplorare la nozione di tempo che ritorna. E così Eternal Circle è stato digitalizzato per creare un video accompagnato da Platinum, il brano composto e registrato da Richter, in un'opera che può essere ascoltata e guardata online come parte dell'Art Basel Online Viewing Rooms di Miami Beach.
Platinum richiama ovviamente uno dei metalli più preziosi. Malleabile, duttile, resistente, ha qualità ottimali che lo hanno reso materia d'elezione per il mondo della gioielleria. E che lo collocano in una dimensione, ancora una volta, di eternità.
La ritualità dei gesti, qualsiasi forma interpretino, qualsiasi materia ricalchino, è il trait d'union di questi mondi che si fondono nell'ispirazione di andare lontano e ritornare ciclicamente, ricalcando stilemi consolidati. Negli occhi di un simbolo come nel suono della musica. Quello che lega Nakanishi a Richter è il nuovo ritrovato di La Prairie, Platinum Rare Haute-Rejuvenation Protocol. La casa svizzera, nata quasi un secolo fa da un'intuizione del Dr. Paul Niehans, ha scelto di prolungare la sua collaborazione con l'artista giapponese un nuovo capitolo della storia del Platinum Moment. L'idea è quella di un'incursione concettuale nel regno dell'eternità, il cui desiderio è alla base dell'ultima creazione di La Prairie.
L'Haute-Rejuvenation rivitalizza e supporta la capacità della pelle di rigenerare se stessa attraverso processi di ringiovanimento coordinati, gestiti da molecole “segnale”. Infondere, rianimare, creare sono i principi su cui si basa. L'effetto è quello di rendere più permeabile la barriera cutanea per offrire alla pelle i principi attivi in modo ottimale e aiutare a risvegliare le cellule affinché l'epidermide appaia ringiovanita grazie alla creazione di nuovo tessuto. Attivata dalla bellezza del platino, l'opalescente formula penetra nella superficie per iniziare la sua azione di trasformazione.
Le tre fiale del Platinum Rare Haute-Rejuvenation Protocol (in vendita da metà febbraio, € 1.800) costituiscono un trattamento intensivo della durata di un mese, da utilizzare ad intermittenza quattro volte all'anno. Una ritualità che guarda all'aspirazione e all'ispirazione del tempo continuo e della lemniscata.
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