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alla sua quinta edizione il Sonic Park di Stupinigi diventa format e consolida il successo di un progetto “visionario”, costruito a quattro mani da Fabio e Alessio Boasi e gestito dalla Fondazione Reverse. Gli amministratori locali ci hanno creduto fin dall’inizio, raccontano i fratelli Boasi, le istituzioni garantiscono un supporto prezioso, il pubblico raggiungerà quest’anno le 45mila presenze: questo il mix che ha reso il Sonic Park, nato nel 2018, uno dei festival musicali più importanti del Piemonte . L’edizione 2023 si è aperta con una anteprima organizzata alle Ogr e con il concerto del Simply Red, ma si continua a suonerà alla Palazzina di Caccia di Stupinigi fino al 13 luglio con il concerto dei Black Eyed Peas a chiudere, dopo Sting (12 luglio), Placebo (11 luglio) Guè ed Emis Killa (9 luglio), Madame, con l’opening di Ginevra (8 luglio) e Biagio Antonacci oggi, 7 luglio.
«In questi anni – racconta Alessio Boasi – abbiamo cambiato pelle, siamo diventati direttamente produttori dell’intero evento e dall’anno scorso abbiamo proposto un secondo calendario del Sonic nella città di Matera». Il tempo di smontare il palco di Nichelino per puntare dritti alla Basilicata, alla Cava del Sole, dove il primo concerto (Mika) è in calendario il 15 luglio. Nel 2018 la scelta è stata quella di occuparsi della produzione del Festival in collaborazione con le grandi agenzie nazionali di organizzazione di eventi e concerti, a cominciare da Vertigo. Questo ha permesso di ridurre il rischio imprenditoriale nella fase iniziale dell’esperienza. Nel 2022 il format è cambiato e il Sonic Park ha iniziato a produrre direttamente gli eventi e dare maggiore coerenza rispetto alla direzione artistica. «Quello che invece non è cambiato – aggiungono i fratelli Boasi – è il fatto che sia una Fondazione senza scopo di lucro a gestire un evento nato per valorizzare il territorio e la bellezza della Palazzina di Caccia». Parte del circuito delle residenze sabaude piemontesi, nel 1997 è stata proclamata patrimonio dell’umanità dall’Unesco ed è oggi al centro di un progetto ambizioso si recupero e di rilancio, sul modello di quanto fatto per la Reggia di Venaria. «Abbiamo visto il grande valore che la location si porta dietro. Uno degli assi principali del Festival è quello di inserire concerti in location auliche – racconta Fabio Boasi – mischiando cultura e intrattenimento. Consideriamo che il mese di luglio per la Palazzina è bassa stagione, siamo riusciti a incrementare le visite del 45% perché abbiamo associato al biglietto del concerto un ingresso al Museo a prezzo ridotto». La risposta del pubblico negli anni è stata positiva «proprio perché il contesto aumenta la percezione emotiva del concerto stesso». Da un paio di anni l’organizzazione fa una piccola indagine sul pubblico del Sonic da cui emerge che una persona su due tra quelle che partecipano al Festival arriva da altre province e regioni italiane, mentre il 5% arriva dall’estero, con un impatto dunque anche sui flussi turistici dell’area torinese.
Nel 2022 è arrivata la “connessione” con Matera e oggi Sonic Park è un evento che conta su un giro d’affari che supera i 4 milioni di euro, considerando il doppio appuntamento di del Festival a luglio, tra Piemonte e Basilicata. Un evento cresciuto negli anni, dunque, al netto della pausa indotta dal Covid, che conta su una Fondazione consolidata con 11 persone all’attivo, 12 con contratti a tempo determinati e collaborazioni avviate in occasione dei concerti, accanto ad una rete fitta di sostenitori e volontari. La Fondazione gestisce anche il teatro di Superga oltre a diversi altri eventi del territorio.
La formula del Sonic Park è quella dei concerti – il palco misura 300 metri quadri e si affaccia direttamente sulla Palazzina – con posti a sedere o in piedi, organizzati con una grande attenzione alla sostenibilità grazie alla riduzione dell’uso di plastica e all’utilizzo di materiali compostabili, e un villaggio dedicato ai servizi food and beverage. Un format di successo, dunque, che lascia però anche spazio a sogni e “desideri nel cassetto” degli stessi organizzatori: portare al Sonic la musica di David Gilmour storico volto dei Pink Floyd.
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