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Il surplus cinese con gli Usa galoppa: 42 miliardi di dollari a settembre

Non è un buon segnale per la ripresa del dialogo bilaterale. La crescita (+28) dell’export, compensata dalla frenata dell’import, non riduce lo sbilanciamento

di Rita Fatiguso

Guterres chiede dialogo e comprensione a Usa e Cina

2' di lettura

Cresce l’export cinese a settembre (+28%), di due punti in più su agosto, a 305,7 miliardi di dollari, ma il surplus con gli Usa, sostenuto da una robusta domanda, galoppa fino a toccare i 42 miliardi di dollari. L’import cinese, aumentato del 33% in agosto, a settembre scende al 17,6%, a 240 miliardi di dollari.

Logistica e altri colli di bottiglia nelle forniture stanno ancora condizionando il commercio internazionale dopo la crisi pandemica dell’anno scorso. La previsione è che l’aumento della domanda globale di beni cinesi si ridurrà man mano che i controlli anti-coronavirus saranno facilitati e che riapriranno i settori dell’intrattenimento, dei viaggi e di altri servizi.

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Il porto di Ningbo

Il nodo della logistica

La crescita delle importazioni e delle esportazioni cinesi è rallentata a settembre tra colli di bottiglia delle spedizioni e altre interruzioni innescate dai focolai di coronavirus, i dati delle Dogane cinesi rivelano che le esportazioni sono aumentate del 28,1% a 305,7 miliardi di dollari.

Il dato è leggermente più veloce dell’aumento del 26% registrato ad agosto e migliore delle previsioni degli economisti. Le importazioni sono aumentate del 17,6% a 240 miliardi di dollari, meno del 33% del mese precedente.

«La prestazioni del commercio estero della Cina stanno trainando le principali economie del mondo, il Paese registra un aumento della quota di mercato internazionale», ha detto Li Kuiwen, portavoce dell’agenzia doganale.

Le previsioni di fine anno

“Tenendo conto dell’impatto dell’elevata base del commercio estero nel 2020, il tasso di crescita delle importazioni e delle esportazioni potrebbe diminuire nel quarto trimestre di quest’anno, ma la tendenza generale al rialzo del commercio estero cinese non cambierà e la rapida crescita per tutto l’anno è prevedibile”, ha aggiunto Li.

In realtà è stata la stessa pandemìa a innescare una domanda robusta di beni made in China, è probabile che con un cambio di marcia le importazioni si indeboliscano a causa della crisi del settore immobiliare e i prezzi delle materie prime diminuiscano dopo l’impennata nella corsa iniziale della produzione, mentre le economie allentano le restrizioni.

Il negoziato con gli Usa

Il dato più significativo è senz’altro l’aumento del surplus con gli Usa. L’eccedenza commerciale globale della Cina è salita a 68 miliardi di dollari a settembre dai 52 miliardi di dollari di agosto. Si tratat del livello più alto dal 2015. L’eccedenza commerciale con gli Stati Uniti è salita a 42 miliardi a settembre da quasi 38 miliardi ad agosto.

A oltre tre anni dal lancio della Trade war dell’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump il suo successore Joe Biden non arretra sulla cancellazione dei dazi in vigore contro la Cina.

Katherine Tai, la Trade representative, ha lanciato un’inchiesta sulle pratiche sleali che restringono la concorrenza. Di fatto, il Sud-Est asiatico è stato il più grande mercato dell’export cinese a settembre, riflettendo l’espansione dei legami commerciali man mano che i Paesi abbassano le tariffe e smantellano barriere in base agli accordi commerciali regionali. I dati rivelano una forte crescita delle spedizioni di veicoli, telefoni cellulari, elettronica di consumo e ricambi auto nel periodo gennaio-settembre.

La crescita complessiva del commercio bilaterale è aumentata del 15% in luglio-settembre, rallentando rispetto alla crescita del 25% su base annua nel trimestre precedente.

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