Viaggio nella maliarda Macao, penisola del gioco e dei contrasti
Il tempio cinese di Kun Iam Tong e la Chiesa di San Paolo
La sua scoperta potrebbe cominciare dal più amato tra i templi cinesi della città, ovvero quello di Kun Iam Tong fondato nel XIII secolo e dedicato alla Dea della Misericordia. Le figurine in porcellana che adornano il tetto sembrano promettere giorni propizi. Ma è salendo sulla cupola della Macao Tower che si ha una visione più completa e concreta di questa ex colonia lusitana (Lisbona la possedette a partire dal 1552) schiacciata tra il Guangdong e il Mar Cinese Meridionale, in cui la vestigia, annunciata da una lunga scala, della Chiesa di San Paolo - resta in piedi soltanto la cinquecentesca facciata - difende il passato dall’assalto dei grattacieli in cui si annidano i casinò capaci di attirare giocatori da ogni angolo del mondo, gli stessi protagonisti del romanzo di Osborne. La silhouette a forma di fiore di loto del Grand Lisboa Hotel è emblematica del gigantismo architettonico imperante di questo ultimo ventennio mandarino.