La mostra digitale “Il mondo che verrà” diventa interattiva e vi chiede di partecipare
I cinquanta fotograti che hanno aderito al progetto, curato da “IL” e da Mudec Photo, ci hanno restituito la loro visione. Ora allo sguardo di questi creativi può unirsi anche il vostro. Come? Vi basterà mandare i vostri scatti
di Serena Uccello
2' di lettura
L'oggi è il tempo dell'auspicio, il tempo della proiezione e del desiderio. La visione del futuro non è più, semplicemente, un'aspirazione ma un moto di fede e un atto di creatività. È in questi giorni in corso (lanciata lo scorso 15 maggio durerà tre mesi) una mostra digitale che prova a leggere questo auspicio e questa aspirazione attraverso gli occhi, e quindi grazie alle immagini, di 50 fotografi di fama internazionale.
La mostra si intitola Il mondo che verrà, ed è stata curata da Mudec Photo e da IL, il magazine de Il Sole 24 Ore. Si tratta di una mostra online quindi per visitarla basterà digitare l'indirizzo ilsole24ore.com/mostradigitaleil . Una mostra che da oggi può registrare anche il vostro contributo. Sì il contributo di voi lettori di IL, di voi visitatori della mostra, di voi appassionati delle proposte del Mudec. Anche i vostri occhi cioè esattamente come l’obiettivo di un maestro della fotografia potranno restituirci un frammento del mondo che verrà. Le tue immagini saranno pubblicate sui profili Instagram di IL e Mudec. Esattamente come è accaduto a questi lettori
Per partecipare alla mostra digitale vi basterà inviare a info@mudec.it il vostro scatto, la vostra visione del mondo che verrà! Ed allora come a 50 artisti è stata chiesta una personale rappresentazione del dopo, del dopo rispetto a questo tempo attraversato dalla pandemia, oggi questa domanda viene rivolta a voi lettori. Ognuno di loro ha infatti risposto attingendo a un presente angosciante per proiettarsi verso un domani per ognuno diverso: gioioso, provocatorio, audace. E voi ?
La mostra raccoglie infatti sogni, visioni, paesaggi, frammenti. Nel caso ad esempio di Giorgia Fiorio lo scatto si intitola Tempio Zen Ryoan-ji, Kyoto 2006: «Se dinanzi a questa immagine non si ricordasse che si tratta del giardino sacro di un tempio zen, la figura della pietra emergente tra le onde di una distesa di sabbia potrebbe ricordare un'isola nel mare. Qualcuno forse ricorderà la “roccia in bilico sull'abisso”. Ma che altro è la galassia della Via Lattea se non, come tutti ricordano, quel cosmo che ci identifica in sé? Nella distesa di un universo senza vita, l'unico punto (un esiguo 5% a quel che ne sappiamo) dove la vita è. Contemplare la pietra al centro del giardino zen è contemplare il cosmo in sé; contemplare la coscienza che tiene in sé quella vita indicibile. Tale il senso inesprimibile che interroga questa figura silenziosa», commenta Fiorio. E invece, nel vostro caso, quale sarà il vostro titolo?
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