Il terzismo corre tra innovazione e investimenti in logistica
Le strategie di Intercos, Gotha Cosmetics, Lumson e Roelmi Hpc, alcune delle aziende protagoniste del segmento che l’anno scorso ha superato 1,8 miliardi di euro di ricavi (+8,5%)
di Marika Gervasio
3' di lettura
Con un fatturato che l’anno scorso ha superato gli 1,8 miliardi di euro, in crescita dell’8,5% rispetto al 2021 e la previsione di un ulteriore incremento del 7,6% per quest’anno (dati Cosmetica Italia), le imprese cosmetiche terziste esportano circa l’80% della loro produzione, dallo skincare ai prodotti per la cura del corpo, capelli e make-up lavorando in partnership con grandi marchi internazionali come Estée Lauder, Lancôme, Dior, Chanel, Shiseido, Helena Rubinstein. E rappresentano un’eccellenza del made in Italy, come dimostra il fatto che il 55% dei trucchi consumati in tutto il mondo arriva proprio dall’Italia. La regione con la più alta vocazione produttiva del sistema cosmetico industriale italiano è la Lombardia che concentra il 76% del fatturato totale del segmento contoterzi con un valore vicino agli 1,4 miliardi. Il resto delle imprese si concentra in Veneto con l’8,2% del fatturato e in Emilia-Romagna con il 4,1%.
Intercos è una delle tantissime realtà che operano in quello che viene chiamato il «quadrilatero della bellezza» che comprende le province di Cremona, Bergamo, Milano, Monza e Brianza. La più grande azienda terzista italiana ha chiuso il 2022 con vendite in crescita del 24% a 835,6 milioni di euro e un ebitda rettificato a 121,7 milioni (+20,3%), un organico di circa 5.200 persone, 11 centri di ricerca, 16 stabilimenti produttivi e 15 uffici commerciali in tre continenti. La pandemia prima e la crisi della supply chain e alla guerra in Ucraina poi, non hanno frenato il gruppo che l’anno scorso ha incrementato gli investimenti, procedendo con l’espansione della fabbrica a Olgiate Comasco dedicata al segmento Hair & Body, anche in virtù dei nuovi accordi commerciali stipulati, primo tra tutti quello con Dolce e Gabbana, e ha iniziato l’ampliamento dello stabilimento in Polonia.
Un’altra azienda che crea, produce e commercializza make-up per marchi internazionali, Gotha Cosmetics, continua il percorso di internalizzazione dei suoi processi produttivi più strategici. Dopo aver rilevato, nel 2022, iColor Group, azienda con due siti produttivi a Shanghai e Suzhou operante nei segmenti make-up e skincare, e Mia Cosmetic Factory, specializzata nel riempimento di prodotti colati,fondotinta, mascara, gloss e illuminanti, ha acquisito Beauty Rain, azienda di confezionamento di Chieve (Cremona). «Questa operazione – dice Paolo Valsecchi, ceo di Gotha Cosmetics – ci consente di consolidare il nostro know-how tecnico e industriale nelle attività di assemblaggio e accelerare il processo di integrazione e semplificazione della supply chain. È un ulteriore espansione del nostro processo industriale cominciato con Mia Cosmetic. Dopo aver acquisito nel 2022 due stabilimenti in Cina per crescere sul mercato locale che ha un grande potenziale, l’intenzione è di allargare l’offerta attuale ad altre categorie di prodotto per offrire ai nostri clienti un servizio sempre più completo. L’Italia per noi è molto marginale: vendiamo quasi esclusivamente all’estero tra Stati Uniti ed Europa».
Anche Lumson, che produce packaging, è un’azienda con una forte vocazione all’export , che raggiunge l’80%. «I mercati di riferimento sono Europa e Usa – spiega il presidente Matteo Moretti –. Abbiamo chiuso il 2022 con un fatturato in crescita del 25% pari a 138 milioni. Negli ultimi cinque anni le vendite sono raddoppiate e si è rafforzata ulteriormente la nostra posizione di leadership nel segmento premium degli airless con pouch (touchless) e del make-up grazie all’acquisizione di Marino Belotti. La nostra strategia è sempre più focalizzata sulla sostenibilità con sistemi orientati alla salvaguardia dell’ambiente e alla semplicità di riciclo a fine vita prodotto. Un altro fiore all’occhiello è rappresentato dai nostri dispensing systems, soluzioni che vengono progettate, sviluppate e realizzate interamente dal nostro reparto ingegneristico interno».
Sostenibilità e ricerca sono gli asset di sviluppo di Rolemi Hpc, azienda da 20 milioni di euro (+25% rispetto al 2021) che produce ingredienti per il mercato della cosmetica e della nutraceutica con circa 900 clienti in 44 Paesi e 54 dipendenti. È stata riconosciuta come una delle 150 aziende italiane più sostenibili e ha ricevuto, anche nel 2022, riconoscimenti, come la valutazione Platinum conferita da EcoVadis, piattaforma che analizza le attività aziendali volte alla sostenibilità; e il premio Best Managed Companies Award 2022, che Deloitte consegna alle realtà che si distinguono per strategia, competenze e innovazione, impegno e cultura aziendale, governance e performance, internazionalizzazione e sostenibilità.
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