Settimana di cali per l'Europa, appesa a Omicron e Fed. Milano regge con oil e banche
Venerdì a Milano si sono messi in luce i petroliferi, con il greggio in rialzo per la quarta settimana di fila. Spread in leggero calo a 137 punti. Euro resta sopra 1,14 dollari
di Stefania Arcudi e Flavia Carletti
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(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Settimana contrastata per le Borse europee, che sono rimaste appese ai timori per la diffusione della variante Omicron e alle future scelte delle banche centrali, con Milano che chiude l'ottava con una performance incolore. Rispetto a venerdì scorso, il 7 gennaio, il Ftse Mib è scivolato dello 0,27%, quando lo Stoxx600 Europe ha perso l'1,05%, in linea con il Cac40 a Parigi (-1,06%). Deboli anche Francoforte (-0,40% il Dax40) e Amsterdam (-0,62% l'Aex), quando hanno fatto meglio Londra (+0,77% il Ftse100) e Madrid (+0,63% l'Ibex35). Tra i settori, hanno tenuto l'Oil & gas (+4,57%), complice il quarto rialzo settimanale di fila per i future sul greggio, e le Banche (+3,13%). I comparti più penalizzati dalle vendite, invece, ci sono l'Industria (-3,76%) e i beni personali e per la casa (-3,37%). A Piazza Affari, tra i titoli, le migliori performance del Ftse Mib sono state messe a segno da Leonardo (+6,49%), Stellantis (+5,4%), Azimut (+5,12%) e Tenaris (+4,72%). Segno opposto per Interpump (-7,43%), Moncler (-7,15%) e Amplifon (-7,02%).
Venerdì seduta di ribassi, con occhi su Omicron e Fed
Nell'ultima seduta della settimana le hanno chiuso in ribasso, pur se sopra i minimi di giornata. Al centro dell'attenzione degli investitori continuano a restare l'inflazione e le contromosse che verranno prese dalla Federal Reserve, quando sullo sfondo resta la situazione Covid-19 con la diffusione della variante Omicron. Tutti in discesa dunque il CAC 40 di Parigi, il DAX 40 di Francoforte, il Ftse 100 di Londra, l'IBEX 35 di Madrid e l'AEX di Amsterdam. Il FTSE MIB di Milano è stato il peggiore, con lo spread a 137 punti e il rendimento decennale in rialzo, risentendo anche delle tensioni politiche per la nomina del presidente della Repubblica.Gli investitori hanno preferito alleggerire le posizioni, mentre si interrogano sulle mosse delle banche centrali, che nel corso del 2022 scenderanno in campo per combattere la corsa dell’inflazione (negli States ha ormai raggiunto il 7% annuo). La banca centrale Usa è pronta ad alzare i tassi tre volte nel 2022 ma iniziano già a montare le voci su possibili ulteriori mosse per raffreddare l'aumento dei prezzi al consumo. Oltreoceano, intanto, inizia la stagione delle trimestrali, con la pubblicazione dei conti 2021 da parte dei colossi bancari Jp Morgan, Wells Fargo e Citigroup.
Anche Wall Street ha chiuso contrastata. L’indice Dow Jones ha fatto segnare -0,56% a 35.911,81 punti, il Nasdaq +0,59% a 14.893,75 punti, S&P 500 +0,08% a 4.662,85 punti.
Banche Usa sotto i riflettori dopo i conti
Al via la stagione delle trimestrali americane con i big del settore bancario: per JpMorgan utili in calo del 14% a 10,4 miliardi di dollari ma sopra le attese degli analisti; per Wells Fargo profitti nettamente sopra le previsioni a 5,8 miliardi di dollari; per Citigroup ci sono stati utili del quarto trimestre in flessione del 26% a 3,17 miliardi ma anche in questo caso leggermente migliori delle previsioni. Anche il gigante delle gestioni patrimoniali Blackrock supera le previsioni e realizza 1,6 miliardi di risultato netto nel quarto trimestre, con gli asset gestiti volati a livelli record e per la prima volta sopra i 10.000 miliardi di dollari.
A Milano il caso Generali, in Borsa titolo debole
A Piazza Affari gli occhi sono puntati su Generali, dopo l'annuncio a sorpresa delle dimissioni dal cda di Francesco Gaetano Caltagirone. Mossa che evidenzia l'alta tensione ai vertici della compagnia assicurativa. L'annuncio riverbera anche in Mediobanca, il primo azionista di Generali e istituto nel cui azionariato sono presenti sia Caltagirone, sia Leonardo Del Vecchio (quest'ultimo è il primo azionista). Spicca in positivo Leonardo che ha ottenuto una commessa dalla Difesa austriaca per la fornitura di elicotteri: il contratto vale 346 milioni di euro. Bene Atlantia dopo la riorganizzazione al vertice dell'azionista di riferimento Edizione che ha anche rafforzato la partecipazione salendo al 33%: Alessandro Benetton sarà presidente della holding, Enrico Laghi nuovo amministratore delegato. La peggiore è Stmicroelectronics a conferma della pressione sui titoli tecnologici.
Tra le «piccole» occhi su Mondadori e Webuild
Fuori dal Ftse Mib è sui massimi storici Mondadori. L'attenzione del mercato è sul rilancio in corso del gruppo editoriale unito alle acquisizioni per il rafforzamento nei vari segmenti specifici in cui Mondadori opera. A sostenere il titolo è anche il fatto che il titolo entrerà nel Ftse Mid Cap dal 18 gennaio. Fari accesi su Webuild, dopo l'annuncio che i nuovi ordini acquisiti e in corso di finalizzazione nell'anno ammonta a circa 10,8 miliardi, di cui oltre il 95% in geografie chiave, quali Italia, Usa, Australia, Francia, Austria e Paesi del Nord.
Edf crolla a Parigi: misure governo per frenare caro bollette
Venerdì nero per Edf alla Borsa di Parigi, dove i titoli del gruppo sprofondano del 18,45% a 8,44 euro. La società e' al centro dell'attenzione dopo che il governo le ha chiesto di aumentare del 20% il volume dell'elettricità di origine nucleare venduta a prezzo ridotto ai concorrenti nel corso dell'anno per limitare il rincaro delle bollette pagate dai consumatori finali. La quota a prezzo calmierato salirà cosi' a 120 terawattora dai precedenti 100, con un impatto sul margine operativo lordo di circa 8,4 miliardi ai prezzi di dicembre 2021 e di 7,7 miliardi ai prezzi di gennaio. In seguito all'annuncio, Edf ha anche ritirato il proprio target sul rapporto tra indebitamento finanziario netto ed Ebitda.
Euro resta sopra 1,14 dollari, corre il petrolio
Sul mercato dei cambi, l'euro passa di mano a 1,1420 dollari (1,147 in avvio e 1,1469 giovedì in chiusura) e a 130,002 yen (130,52 e 130,812) e il biglietto verde vale 113,834 yen (113,77 e 114,053).
Prezzi delle materie prime energetiche in rialzo. Il petrolio corre a toccare il 85 dollari al barile a Londra e gli 83 dollari a New York. Il greggio chiude la quarta settimana di rialzi di fila, in scia ai timori lato offerta e all'indebolimento del dollaro. Il gas naturale torna a 90 euro al megawattora, un andamento quest'ultimo legato allo stallo nei colloqui tra Usa e Russia sull'Ucraina.
Spread chiude in leggero calo a 137 punti
Calo frazionale per lo spread tra BTp e Bund a fine seduta. Il differenziale di rendimento tra il decennale benchmark italiano (IT0005436693) e il pari scadenza tedesco ha segnato un'ultima posizione a 137 punti base, dai 138 punti della vigilia. Sale invece il rendimento del BTp decennale benchmark che si è attestato in chiusura all'1,33% dall'1,29% del closing della vigilia.
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