Il tramonto del sogno Air Italy
Dalla liquidazione della compagnia alla sorte dei 1.383 lavoratori tra Olbia e Malpensa passando per l’ipotesi di un cavaliere bianco che rilevi le attività
di Davide Madeddu
2' di lettura
Il sogno del trasporto aereo sardo-qatariota targato Air Italy è tramontato, ma resta ancora da sciogliere il nodo più importante. Quello relativo al futuro dei 1.383 lavoratori, attualmente in cassa integrazione sino a giugno, distribuiti tra i due hub. Quello di Olbia dove ci sono circa 500 persone e quello di Malpensa dove sono presenti le altre. La compagnia aerea, in liquidazione dall’11 febbraio 2020, ha avviato la procedura per i licenziamenti collettivi e senza una proroga degli ammortizzatori sociali ci sarà la fuoriuscita dall’azienda.
Ammortizzatori sociali
L’ultima scena di un film iniziato il 3 marzo dello scorso anno quando è scattata la prima procedura di licenziamento collettivo per i dipendenti, passati nell'arco di un anno dagli iniziali 1.500 agli attuali 1.383. Istanza sospesa dai provvedimenti legislativi legati all’emergenza sanitaria Covid19. Poi l’accordo sindacale e la cassa integrazione dal 1 settembre 2020 al 30 giugno 2021. Il primo aprile di quest’anno l’apertura della procedura di licenziamento. Una decisione che i sindacati chiedono di bloccare e optare per un’altra proroga degli ammortizzatori sociali.
Cidg Covid
Richieste rimarcate anche nel corso della manifestazione che si è svolta a Roma, davanti al Ministero dello Sviluppo economico, proprio per affrontare il tema trasporti. A proporre per i lavoratori Air Italy la «Cigd, cassa integrazione causa covid, per coprire fino a quaranta settimane” afferma Monica Mascia, segretaria nazionale della Fit Cisl. Una questione «che sarà comunque approfondita al tavolo interministeriale della prossima settimana».
Salvaguardare le competenze
«Poiché il trasporto aereo è il comparto che è entrato in crisi prima degli altri e sarà quello che ne uscita dopo tutti gli altri – dice Arnaldo Boeddu, segretario generale della Filt Sardegna – occorre sostenere i lavoratori con la proroga degli ammortizzatori sociali. Ed è quello che stiamo chiedendo ai liquidatori di Air Italy: non possiamo permettere che un patrimonio di competenze e conoscenze si perda in questo modo». Argomento che sarà affrontato i prossimi giorni nel corso dell’incontro, convocato da Air Italy, nell’ambito dell’iter previsto dal procedimento in corso.
Le manifestazioni d’interesse
C’è poi anche il capitolo relativo alle manifestazioni di interesse finite sul tavolo dei liquidatori. Attualmente ci sarebbe quella presentata dalla Ateo Air Llc. «Ad oggi ci risulta questa manifestazione di interesse da parte di un fondo di investimento – prosegue il sindacalista –. Vedremo nell’incontro del 20 cosa ci diranno nel merito i due liquidatori, ovvero quanto sia realmente fondato questo interessamento. Alla luce di questa manifestazione di interesse sarebbe opportuna una proroga della Cig».
La prospettiva
Per i sindacati è necessario un coinvolgimento delle istituzioni locali “«per evitare che realtà aeronautiche importanti vengano cancellate con un colpo di spugna». A chiamare in causa le istituzioni regionali è la segretaria della Uiltrasporti del Nord Sardegna, Elisabetta Manca: «La Regione deve dare risposte e schierarsi in prima linea per trovare una soluzione industriale concreta a questa vertenza. Abbiamo già detto che per noi la soluzione sarebbe la creazione di una compagnia regionale in grado di garantire la ricollocazione dei lavoratori con base nell'isola e allo stesso tempo di offrire ai sardi una vera continuità territoriale aerea».
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