Il treno di Dante riparte domani alla scoperta dei borghi del Sommo Poeta
Slow tourism
di Ilaria Vesentini
3' di lettura
La selva non è oscura e non ci si smarrisce lungo i 136 chilometri di via che attraversa l’Appennino tosco-emiliano da Firenze a Ravenna, lungo l’antica rotta ferroviaria faentina. Ma l’esperienza a bordo di un treno Centoporte di inizio Novecento, accompagnati dai versi del Sommo Poeta (cantati dal vivo dalla guida dantesca in costume Riccardo Starnotti) resta comunque un’esperienza immersiva indimenticabile per scoprire i luoghi che hanno ispirato la più grande opera letteraria italiana e la storia dell’Alighieri, dalla città gigliata, dove il poeta nacque nel 1265, alla capitale bizantina dei mosaici, che lo ospitò negli ultimi anni di esilio fino alla morte nel 1321, con tappe intermedie a Borgo San Lorenzo, Marradi, Brisighella, Faenza. Un viaggio sul “Treno di Dante”, nome dell’iniziativa e della società romagnola che l’ha lanciato sul mercato turistico due anni fa, in occasione del settecentenario dalla morte, che ripartirà domani, 8 aprile con una terza edizione ancora più ricca, complice il successo fin qui ottenuto.
La genesi del progetto risale al 2017, quando Massimo Bucci, patron del gruppo faentino Bucci Industries (un pioniere dell’innovazione tra automazione industriale, robotica, materiali compositi avanzati), mette insieme un team di partner locali e con l’appoggio finanziario e operativo della Regione e la disponibilità della Fondazione FS lancia l’edizione zero come atto di amore e restituzione per la propria terra, in nome di un turismo lento - paesaggistico, culturale ed enogastronomico – con cui riscoprire borghi dimenticati tra il Tirreno e l’Adriatico. Un unicum nel panorama nazionale.
Si parte da Firenze tutti i weekend, dall’8 aprile al 4 giugno e poi - dopo la pausa estiva per evitare il gran caldo - dal 2 settembre al 1° novembre, trainati da una mitica locomotrice 445 del 1928 , su tre carrozze in legno “Centoporte”, nel mezzo l’antico vagone bagagliaio postale (dove si possono caricare fino a 16 biciclette) e da quest’anno anche una vettura di prima classe arredata in velluto. Si attraversano così il Mugello, le colline di Vicchio, la valle del Lamone, lungo la storica linea ferroviaria faentina fino a Ravenna: quest’anno l’offerta è ancora più articolata, perché oltre al classico viaggio in giornata Firenze-Ravenna e ritorno con tappe a Borgo San Lorenzo, Marradi (celebre per la sagra dei marroni), Brisighella (uno dei borghi più belli d’Italia) e Faenza (culla medievale delle maioliche artistiche) vengono proposti pacchetti completi di soggiorno e visite di tre giorni (la “Crociera nelle città d’arte” che si allarga a Ferrara e Bologna, in programma il 2, 3 e 4 giugno) e di sette giorni (che arriva fino a Venezia).
«Lo scorso anno sono stati quasi 7mila i passeggeri che hanno viaggiato sul Treno di Dante, contro i 5mila dell’anno di debutto 2021, a parità di tratte e di giornate. Il 20% erano stranieri, quota che quest’anno dovrebbe superare il 30%, stando alle prenotazioni in arrivo. E contiamo di aumentare anche i pacchetti venduti, erano mille nel 2022, 367 dei quali con pernottamento, oltre tre volte quelli del 2021», snocciola numeri Massimo Feruzzi, fondatore e Ceo di JFC Tourism & Management, società faentina di consulenza e marketing turistico nonché socio di “Treno di Dante Srl”. È solo l’inizio di un progetto con un effetto potenziale a cascata enorme: già oggi coinvolge 260 operatori, 13 musei, tre società di promo-commercializzazione dei territori tra Toscana e Romagna (IF-Imola Faenza Tourism Company, Ravenna Incoming, Mugel Travel) oltre a Pro Loco e Comuni, 16 ristoranti, 25 hotel e 64 tra tour operator e agenzie di viaggio di 13 regioni italiane.
«Stiamo ragionando su un ulteriore allargamento dell’offerta, ma Fondazione FS non ha ancora molti treni storici ristrutturati da mettere a disposizione - conclude Massimo Bucci, ideatore e primo azionista del Treno di Dante –. Sarebbe bello poter proporre un lungo tour completo, dove sul treno si mangia e si dorme. Intanto già oggi siamo pronti a replicare iniziative simili in altri territori, qualche richiesta l’abbiamo già ricevuta: la nostra struttura per la gestione di treno, prodotto turistico e promozione è una vera macchina da guerra».
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