Il trust Salernitana giocherà in Serie A, ma i nodi da sciogliere restano tanti
La Figc sembra aver avallato la soluzione del trust, ma restano le incognite sul futuro del club, come la decisione sul giusto prezzo di vendita del club e sui tempi della proprietà separata
di Marco Bellinazzo
I punti chiave
4' di lettura
Ora spetterà alla Figc salvaguardare la serietà del sistema calcistico italiano evitando trucchetti e dribbling che aggirino le norme e tutelando al tempo stesso il diritto acquisito sul campo da parte della città di Salerno di vedere la propria squadra in Serie A. La mossa di Claudio Lotito alla fine è stata quella annunciata, vale a dire prendere tempo attraverso l’istituzione di un trust che consenta all’attuale proprietà della Salernitana di vendere a un prezzo soddisfacente la proprietà del club. Tuttavia, la Figc per i sei mesi che saranno necessari a completare il processo di cessione (a patto che arrivino offerte congrue) dovrà vigilare affinchè non ci siano abusi e sia assicurato il rispetto del principio, sancito dall’articolo 16 bis delle Noif, per cui due squadre appartenenti di fatto alla stessa persona non possono disputare lo stesso campionato.
Il trust Salernitana 2021
Alla scadenza fissata dalla Figc per il 25 giugno, la proprietà della Salernitana - le cui quote sono detenute dalle società Omnia Service (di Enrico Lotito, figlio del patron laziale) e Morgensten (di Marco Mezzaroma, cognato di Lotito) - è passata a un trust. Le norme federali, oltre alla partecipazione diretta in due club militanti nella stessa categoria, vietano anche la partecipazione di parenti o affini entro il quarto grado. «In adempimento alle prescrizioni della Federazione Italiana Giuoco Calcio – si legge nella nota emessa a poche ore dal termine indicato dalla Figc dal club campano – la Omnia Service S.r.l. e la Morgenstern S.r.l. dichiarano di aver trasferito le loro rispettive partecipazioni pari complessivamente all’intero capitale sociale della U.S. Salernitana 1919 S.r.l. al trust Salernitana 2021 finalizzato alla vendita delle suddette partecipazioni. È stato nominato quale nuovo Amministratore Unico della U.S. Salernitana 1919 il Generale Ugo Marchetti».
Ugo Marchetti
Il nuovo amministratore unico della Salernitana non è un nome nuovo alle cronache sportive. Nel 2017, infatti, è stato uno dei profili presentati proprio da Claudio Lotito come possibili candidati alla presidenza della Lega Serie A. Nell’occasione, non riuscì a raccogliere i 14 voti necessari per l’elezione e da allora non è più stato accostato al mondo del calcio. A giugno 2010 è stato nominato vice comandante generale della Guardia di Finanza e nel dicembre dello stesso anno è stato nominato consigliere della Corte dei Conti. È stato anche assessore al bilancio del Comune di Palermo dal 21 maggio al 17 agosto 2012. Ora sarà il trustee della Salernitana, in attesa del via libera definitivo da parte della Figc, che ha ricevuto nella serata del 25 giugno la pec attestante la costituzione del trust Salernitana 2021.
Le prossime deadline
Al termine della riunione dello scorso 17 maggio, il Consiglio Federale aveva invitato Lotito «a porre termine a tali situazioni di controllo diretto o indiretto in società della medesima categoria», indicando come termine per la cessazione della multiproprietà «30 giorni dalla notifica della presente delibera e comunque entro e non oltre 3 giorni prima del termine fissato dalle norme federali per il deposito della domanda di ammissione al Campionato di Serie A 2021/22». La deadline per l’iscrizione scatta lunedì 28, ma ancora per quella data in realtà non si conoscerà la risoluzione ufficiale della Figc sul trust della Salernitana, perché bisognerà attendere il parere della Covisoc e poi la decisione definitiva del Consiglio Federale sulle ammissioni ai campionati. Un via libera che appare però scontato, almeno secondo l’avvocato della Lazio e di Claudio Lotito.
L’avvocato di Lotito
«Il blind trust è stato con i paletti imposti dalla Figc. È stata evitata ogni ingerenza di Lotito e Mezzaroma. Il trustee sono due società autorizzate dalla Banca d’Italia. Ci sono due guardiani: uno di Lotito ed uno di Mezzaroma. I guardiani non hanno poteri. C’è un nuovo amministratore che è la società. Poi, ci sono i soci rappresentati da un trust. La Salernitana si rivolge al trust», ha spiegato Gianmichele Gentile, legale della Lazio e di Claudio Lotito, a Radio Punto Nuovo. «L’amministratore si metterà d’accordo con i soci. Sono stati versati soldi con i trustee per la gestione della società. Dura 6 mesi, a partire da ieri, la Salernitana deve essere ceduta. Il trustee dovrà fare una valutazione economica della società. Deve stabilire quanto valgano le quote sociali. Non le vende se la Salernitana non interesserà a nessuno. Lotito non può intervenire. Adesso, la due diligence sarà fatta dal trust. L’unico rapporto consentito con la vecchia proprietà è sul prestito dei giocatori. Gravina ha autorizzato tutto. La Salernitana può acquistare giocatori dalla Lazio. La filosofia di fondo: bisogna evitare qualunque tipo di contatto tra la proprietà Lazio e la nuova gestione del trust della Salernitana. Sia sull’allenatore che sulla dirigenza deciderà il trust. Il trustee organizzerà la vita quotidiana della società e lo dirà all’amministratore. A dicembre, quando scadrà il mandato del trust, chi comprerà il club deciderà se andare avanti con quella gestione o se cambiarla».
Il prezzo giusto
Il tema centrale è proprio quello della vendita del club a un prezzo ritenuto equo dalla proprietà. Nelle scorse settimane ci sono state diverse trattative o quanto meno offerte. Come quelle del gruppo Aser di Andrea Radrizzan (già proprietario del Leeds), che sarebbe arrivato a proporre un assegno di 45 milioni, e del gruppo Bin Zayed negli Emirati Arabi Uniti, che avrebbe messo sul tavolo una cinquantina di milioni ma sottoposti a varie condizioni. In ogni caso Lotito ha ritenuto tutte queste proposte pure speculazioni tacciando i rumors come diretti «solo a destabilizzare l’ambiente per fini secondari e promo-pubblicitari». Ora sembrebbero dover esser il trustee e l’uomo di fiducia di Lotito, il generale Marchetti, a stabilire quando un prezzo sarà congruo con le attese.
In questo senso una valutazione di una società di revisione indipendente sarebbe certamente più logica e coerente con l’eccezionale soluzione del trust. La Salernitana in Serie A, considerando bacino d’utenza e diritti tv, può valere (inclusi i debiti) fino a 80 milioni. In questo senso il valore dell’investimento fatto va tutelato da offerte ribassiste. Ma è anche vero che le norme sul divieto della multiproprietà è noto da tempo e che il rischio di un deprezzamento era chiaro a tutti da tempo (un problema che potrebbe ora porsi sull’asse Napoli-Bari). E cosa accadrà se fra sei mesi non arriveranno offerte soddisfacenti?
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