“Il Turco in Italia” alla Scala, l’opera buffa mancava dal 1997
A Firenze il controtenore Raffaele Pe nel virtuosismo delle grandi opere barocche, da Händel a Vivaldi a Vinci
di Angelo Curtolo
2' di lettura
Buona occasione di vedere alla Scala l'opera buffa di Rossini “Il Turco in Italia”, che mancava dal palcoscenico del Piermarini dal 1997. Scritta sull'onda dei successi dell'”Italiana in Algeri” e di “Tancredi”, sarà seguita nel 1816 dal “Barbiere”. A Firenze con la straordinaria voce di Raffaele Pe ci tuffiamo dritti nel virtuosismo delle grandi opere barocche, da Händel a Vivaldi a Vinci. A Torino invece ascoltiamo Beethoven con Jordi Savall e il suo Concert des Nations.
Firenze
Il 16 al Teatro della Pergola al via la stagione concertistica degli Amici della Musica con la voce di Raffaele Pe. Ci farà ascoltare quelle arie dalle opere di Händel, Vivaldi, Vinci che erano cantate da grandi virtuosi. Descritto come “A baroque star” da Hugh Canning sul “Times”, Raffaele Pe è oggi il controtenore più richiesto, conteso da direttori, orchestre e gruppi non solo barocchi. Il suo repertorio spazia dai capolavori del recitar Cantando all'opera del Settecento, e ancora più su, fino al Novecento di Britten e Pärt. Collabora con musicisti come Savall, Christie, Gardiner, per citare solo i primi che hanno intuito le enormi potenzialità di questo cantante, collaborando in progetti importanti e internazionali.
Milano
Il 13-18-20-22-25 alla Scala l'opera buffa di Rossini “Il Turco in Italia”; dirige Fasolis, bella compagnia di canto. Scrive il regista Roberto Andò:” Con la sua genialità, assecondando il libretto, Rossini afferma che in amore regna la fantasia, la legittima pulsione a fantasticare su quello che ci piacerebbe accadesse. Più che Pirandello, cui da sempre è accostata, “Il turco in Italia” sembra poeticamente molto vicina a Italo Calvino, all'autore di quel romanzo di romanzi che è “Se una notte d'inverno un viaggiatore”. Un capolavoro che riflettendo sulle molteplici possibilità offerte dalla fantasia, decretava l'impossibilità di giungere a una conoscenza effettiva della realtà. A Rossini e al librettista Romani non interessa il dilemma pirandelliano dell'essere e dell'apparire, ma la complementarietà tra la commedia che il poeta spera di scrivere e le cose che accadono”.Il 13 l'opera sarà trasmessa su Rai5.
Torino
Il 13 all'Auditorium Agnelli del Lingotto al via la Stagione di Lingotto Musica, con Jordi Savall e il suo complesso Le Concert des Nations, impegnati nelle Sinfonie n. 6 e 7 di Beethoven. Nel 1989 Savall fonda l’ensemble Concert des Nations, che prende il nome dall’opera di François Couperin intitolata, appunto, Les Nations. L’ensemble si avvale della collaborazione di importanti musicisti del panorama europeo, quali Ton Koopman, Andrew Lawrence-King e Fabio Biondi, e si pone come obiettivo di proporre le opere dei grandi musicisti europei secondo un’interpretazione rinnovata, ma seguendo una prospettiva storica rigorosa. L’orchestra ha proposto prime incisioni di musiche scritte per l’orchestra di Luigi XIII, nonché di opere di Marc-Antoine Charpentier, Bach, Vivaldi, e la raccolta completa delle suites di Marin Marais.
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