Il turismo gourmet fa il tutto esaurito
Grazie agli arrivi dall’estero aumentano a doppia cifra i visitatori di Langhe, Roero, Monferrato e Astigiano: un ospite su sette arriva dagli Usa
di Enrico Netti
3' di lettura
È a trazione internazionale il turismo enogastronomico in Piemonte che supera i livelli pre pandemia. Le rilevazioni dell’Osservatorio turistico della regione Piemonte per il Monferrato evidenziano, per esempio, come nel primo semestre 2023 gli arrivi hanno superato quelli del 2019 con un incremento mese dopo mese. Le presenze invece segnano una crescita media del 18% sul 2019, mentre la permanenza media nell’area di Langhe, Monferrato e Roero nel 2022 ha superato di poco le 2 notti ed è un trend che si conferma anche a settembre. Un territorio che da sempre ha una netta vocazione agricola, con strade che si arrampicano sul profilo delle colline con viste panoramiche. L’area dal 2014 è inserita nella «Lista del patrimonio mondiale dell’umanità» dell’Unesco.
Offerta eterogenea
Un esempio dell’appeal che esercita il basso Piemonte con Astigiano, Langhe, Roero e Monferrato, culla del turismo lento e l’ospitalità diffusa. Un appeal arricchito da quel mix tra paesaggi naturali e specialità agroalimentari Igp, Doc e Docg che spaziano dai formaggi alle nocciole, dai vini alle carni per finire con la gemma più preziosa, il tartufo. «La componente enogastronomica rappresenta una parte essenziale dell’offerta turistica in Piemonte, dove le produzioni tipiche come quelle vitivinicole si sommano alla ristorazione - spiega Beppe Carlevaris, presidente del Cda di Visit Piemonte, società della Regione e Unioncamere Piemonte per la promozione turistica e agroalimentare -. Molti i progetti come quello per territori emergenti come Monferrato e Alessandrino, le 24 fiere del tartufo o gli eventi dedicati a Erbaluce, un particolare vitigno». Il 7 ottobre inizierà la 93esima edizione della Fiera internazionale del tartufo bianco d’Alba, evento che accende i riflettori anche mediatici sul territorio rendendolo una meta prelibata agli occhi dei turisti che visitano il territorio.
Basta percorrere pochi chilometri per arrivare in Monferrato, inatteso outsider che dal punto di vista turistico sta vivendo un momento molto favorevole. «Da settembre il nostro territorio ha iniziato ad essere visitato dai turisti e il Palio di Asti che fa fatto il tutto esaurito. Chi voleva pernottare in città è stato dirottato ad alloggiare negli agriturismo della provincia - racconta Maccario Vitaliano, presidente del Consorzio Barbera d’Asti e vini del Monferrato -. Da ottobre e fino alla fine dell’anno si prospetta il tutto esaurito con ospiti che arriveranno per la raccolta di funghi, tartufi e tutte le specialità tradizionali della cucine piemontese».
Già nell’autunno dello scorso anno sono ritornati i primi turisti americani. «Sono tornati in massa e ora un turista su sette arriva dagli Usa con una permanenza media di cinque giorni. Sono entusiasti, innamorati del territorio, del buon vino, della nostra cucina a chilometro zero e delle aziende vitivinicole - continua Vitaliano -. Molti gli ospiti che arrivano dal Nord Europa. Arrivano in auto e generalmente si fermano 3 o 4 giorni. È nata anche una piccola colonia di famiglie che si sono trasferite e ora sono degli ambasciatori del territorio e della nostra offerta in madre patria». Gli italiani optano soprattutto per il week end, magari lungo. Giusto il tempo per gustare la cucina, andare alla scoperta del territorio tra musei e castelli, colline, wine resort, aziende agricole, agriturismi, cantine molto spesso a conduzione familiare e le cantine comunali. Tutte occasioni per fare acquisti direttamente dal produttore.
È alta stagione
Guardando a prossimo futuro la filiera dell’ospitalità e della ristorazione di Roero, Monferrato, Langhe e Astigiano si preparano a un periodo di alta stagione. «Siamo molto soddisfatti della stagione in corso e dell’andamento delle prenotazioni registrare per i prossimi due mesi, la nostra stagione» spiega Giuditta Soldadino, della proprietà del gruppo di cantine Dosio, Coppo, Villa Giada nel cui perimetro c’è l’Antica dimora Dosio, wine resort a La Morra, piccolo borgo delle Langhe, dove la produzione vinicola è l’attività principale. L’Antica dimora Dosio si affaccia direttamente sulle vigne di proprietà e la Cantina Dosio e tra le tante esperienze offre percorsi di degustazione, visite alla cantina e diverse attività outdoor. «La clientela è medio alto spendente e ricerca il contatto diretto con la natura senza rinunciare a tutti i comfort - rimarca Giuditta Soldadino -. La permanenza media è di 3 giorni e accogliamo principalmente una clientela internazionale, pesa per quasi i due terzi degli arrivi, proveniente da Svizzera, Nord Europa e Usa, i restanti sono italiani».
Spesso il soggiornare qualche giorno in più permette agli ospiti stranieri puntate per lo shopping verso metropoli come Torino e Milano o, per esempio, il Serravalle Designer Outlet.
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