IL VADEMECUM PER IL DOPO

Il turismo alla sfida del Coronavirus: ecco come comunicare con il digitale senza fare errori

Social, newsletter, pubblicità online e nuovo sito. Ecco una serie di iniziative utili per che ha attività turistiche e vuole mantenere il contatto con la clientela nell’attesa della riapertura

di Gianni Rusconi

(Afp)

3' di lettura

In un momento in cui, a detta di molti addetti ai lavori, il marchio brand Italia sia in difficoltà e il termine “staycation” (vacanze a casa) torna forzatamente di moda, le riflessioni sul da farsi in ambito turistico toccano molto da vicino la comunicazione condotta attraverso i canali digitali. “Usare il buonsenso per riprendere l'attività di promozione dei propri servizi – questo il parere di Nicola Delvecchio, Hospitality Consultant – è una delle strade da seguire, perché i messaggi spesso contrastanti delle prime due settimane dallo scoppio del problema Coronavirus ha generato confusione nei piccoli e grandi operatori, dalle grandi catene ai piccoli B&B fino agli agriturismi, e in alcuni casi provocato operazioni di marketing forzate e discutibili”.

Mantenere la relazione virtuale con i clienti
Occorre andare dunque cauti nel gestire il “prodotto” turismo e sfruttare al meglio gli strumenti social per far capire alla clientela che l'attività ricettiva prosegue, secondo l'esperto, è una buona prassi, a patto che sia condotta con equilibrio e organizzazione, evitando improvvisazioni. “Questo è il momento – ha detto ancora Delvecchio nel corso di un Webinar organizzato la scorsa settimana da Travel Appeal - di mantenere e consolidare la relazione con i clienti, aggiornare i database e le mailing list, motivare staff e collaboratori e fare storytelling della propria struttura in modo trasparente. Il tutto per preparare il ritorno alla normalità”.

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Fare brand protection scavalcando gli intermediari
È relativamente ottimista, Armando Travaglini, consulente e inventore del Digital Marketing Turistico System, nel commentare la situazione venutasi a creare a partire da fine febbraio in Italia. “La curva decrescente delle prenotazione terminerà in breve tempo ma la ripresa delle stesse si può ipotizzare, e in modo lento, solo a partire da aprile/maggio, quando l'incremento di richieste potrebbe anche essere molto importante”. Fare previsioni attendibili oggi, conviene però Travaglini, non è però possibile e di conseguenza è preferibile da subito, nei panni degli operatori, cercare di utilizzare al meglio questa fase di obbligato rallentamento per affinare le strategie di comunicazione digitale.

“Il mio consiglio - ha aggiunto ancora l'esperto - è quello di continuare a investire nella promozione della propria struttura, soprattutto se questa è ancora aperta e rispetta tutte le prescrizioni previste in termini di sicurezza, misurando in modo molto attento i tassi di conversione delle campagne online, monitorando le richieste di cancellazione e puntando sulla brand protection attraverso azioni mirate su Google Ads focalizzate sul proprio marchio bypassando gli intermediari”.

Dal sito Web allo storytelling: il vademecum per farsi trovare pronti
Definire, e magari anche già avviare una strategia di marketing per farsi trovare pronti quando finirà l'emergenza sanitaria, è uno dei dettami indicati da Andrea Lisi, fondatore di Copy Persuasivo, agenzia italiana specializzata in copywriting. Studiare e acquisire nuove conoscenze che potrebbero rivelarsi come determinanti per la ripresa della propria attività è in linea generale il percorso da seguire, declinandolo in una serie di attività sulle quali concentrarsi, a cominciare dall'analisi delle prestazioni, e dall'eventuale restyling, del sito Web della propria struttura. Il numero di visualizzazioni registrate, il tasso di conversione fra visite e prenotazioni, le modalità di interazione con il sito stesso e la sua usabilità sono tutti elementi utili a capire se le fondamenta della propria attività digitale è adeguata oppure poco efficace, se la comunicazione valorizza il servizio offerto oppure se la presenza di contenuti troppo autoreferenziali possono ottenere l'effetto opposto.

Mantenere attivi i social, newsletter e fare corsi lingua online
Altre buone pratiche da seguire, secondo Lisi, prevedono in ordine sparso la continuità di presenza sui social network affiancata da una mirata strategia di storytelling per mantenere attiva la propria community e attirare l'attenzione di nuovi potenziali clienti ma anche l'invio di newsletter con cadenza periodica (almeno una al mese) e suddivise per tipologia di destinatario (turismo congressuale, scolaresche, quello di lusso, clientela top spender, gruppi di giovani o alle famiglie), attraverso le quali descrivere eventuali interventi di ristrutturazione piuttosto che la prossima disponibilità di servizi aggiuntivi per gli ospiti. E infine un suggerimento solo all'apparenza banale per qualsiasi struttura di hospitality, soprattutto quelle di piccole dimensioni: la conoscenza di più lingue straniere, un attributo indispensabile per essere maggiormente appetibili per diversi bacini di utenza. La disponibilità di corsi online, molti dei quali gratuiti, può rendere relativamente facile estendere questa possibilità a tutto lo staff. Anche da casa propria.

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