Il turismo in Toscana riparte dalle ville in campagna. Aspettando gli stranieri
In crescita le richieste dall'Italia, il format preferito è la dimora da 8-10 posti letto in su con piscina, per due famiglie. La Germania riaprirà le frontiere a metà giugno, la Francia è incerta
di Silvia Pieraccini
3' di lettura
È un piccolo segnale di speranza. Nella Toscana turistica investita dal ciclone Covid-19, che ha già causato la debacle stagionale di gran parte degli operatori del settore, la ripartenza è affidata a uno dei prodotti-principe della regione, quello che l'ha resa famosa nel mondo: la vacanza in campagna.
Stare in mezzo alla natura, con poca gente e tanto spazio a disposizione, circondati da un paesaggio da cartolina fatto di vigneti, oliveti e colline pettinate, in questa fase è ritenuta da molti la soluzione più sicura per evitare contagi da coronavirus. Col risultato che le richieste di ville, casali e appartamenti in campagna nelle ultime settimane stanno avendo un sussulto. E la Toscana, regina per location e per qualità dell'offerta, oltre che territorio che ha avuto contagi contenuti rispetto alle regioni del Nord, risulta essere una delle mète preferite.
Per adesso si stanno muovendo soprattutto gli italiani, che confidano nel prossimo via libera agli spostamenti fuori regione, mentre sono più prudenti stranieri, che fino all'anno scorso trainavano questo segmento, in attesa di capire quando saranno riaperte le frontiere.
«È sicuramente una stagione molto difficile – spiega Andrea Bartalini, amministratore delegato di Vacavilla di Colle Val d'Elsa (Siena), agenzia specializzata in affitti turistici con un'offerta di oltre 400 ville e casali in Toscana – fino a gennaio le prospettive era buone, poi con l'espandersi dell'epidemia è arrivata una pioggia di cancellazioni. Da qualche settimana stiamo ricevendo richieste da clienti italiani per affitti nei mesi di luglio e agosto, anche per periodi superiori a due settimane». Il prodotto più ricercato, aggiunge Bartalini, è la villa con piscina da 8-10 posti in su, in grado di accogliere due o più famiglie. «La voglia di vacanza c'è, e la villa in campagna è vista come un posto sicuro in cui godere di uno spazio esclusivo da condividere con i soli familiari o amici», spiega Vacavilla.
Se la piscina è ormai una richiesta di routine, gli operatori si stanno muovendo anche per offrire altri servizi. «Questa estate segnerà la rivincita della campagna sulla città – afferma Claudio Tongiani, amministratore unico di Villa San Filippo, complesso di 22 appartamenti con 400 metri quadrati di piscina nel Chianti Fiorentino, nel comune di Barberino-Tavarnelle – noi ci stiamo attrezzando per fare ristorazione da servire direttamente nei nostri appartamenti, o anche da fornire a strutture ricettive del territorio che non hanno la cucina. Il Chianti ha avuto pochissimi contagi e ha un marchio e un paesaggio che potranno fare la differenza in questa fase».
Si muove sul mercato anche la campagna di lusso, come quella delle Ville della tenuta del Borro in Valdarno, scrigno di ruralità e servizi esclusivi di proprietà di Ferruccio Ferragamo, presidente della maison di moda. O come le Ville della tenuta rinascimentale di Viesca a Reggello (Firenze), che fu della madre di Ferruccio, Wanda, e che ora è gestita dal Borro. «Nei prossimi mesi, con prudenza e senso di responsabilità, molti italiani abituati alle vacanze all'estero andranno alla scoperta dell'Italia bellissima e nascosta – dice Ferruccio Ferragamo - quella dei borghi lontani dai centri urbani affollati e dei paesini ricchi di storia e tradizioni, che in Toscana sono tantissimi». Anche per questo le dimora in campagna sono sotto i riflettori: «In questi giorni stiamo applicando le procedure di messa in sicurezza delle nostre Ville con trattamenti a base di ozono – aggiunge Ferragamo - e degli ambienti comuni come i ristoranti, che saranno disinfettati con metodi all'avanguardia».
Resta l'incognita, per tutti gli operatori, sulla ripartenza della domanda straniera che in Toscana è trainante per il segmento campagna così come per le città d'arte (nel 2019 più della metà dei 48,5 milioni di pernottamenti nella regione è arrivata da stranieri, esattamente il 54%). La Germania riaprirà le frontiere a metà giugno, la Francia è ancora incerta. Da queste scelte dipenderà (anche) l'estate rurale.
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