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Il tweet di Salvini e il doppio lavoro di Meloni

L'esuberanza verbale e social del vicepremier leghista costringe Palazzo Chigi a un duplice impegno, quello di cucire una tela comunicativa e poi di ricucirla

di Lina Palmerini

Salvini: con Meloni più ci allontanano più ci uniscono

2' di lettura

Ormai succede a ogni premier di turno occuparsi di un'emergenza, di tragedie come quella di questi giorni in Emilia-Romagna e ora tocca a Meloni portare sulle spalle il dolore per i morti e il conto dei danni. Il riflesso della premier è stato pronto sui due lati, sia quello della collaborazione istituzionale con il Governatore Pd Bonaccini sia quello di provvedere agli aiuti fissando già per martedì un Consiglio dei ministri. E del resto anche la leader Pd Schlein ha convocato - oggi, 18 maggio - la segreteria del partito per capire come sostenere i soccorsi. Insomma, una macchina si è messa in moto, al di là delle appartenenze politiche, fatta eccezione per un inciampo del segretario della Lega. Cosa è successo?

Che la sera del 16 maggio dopo la sconfitta del Milan contro l'Inter, il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, ma anche tifoso milanista, in un tweet ha associato le due sciagure, quella calcistica e quella delle zone colpite dall'alluvione. «Cuore e impegno dedicati ai cittadini dell'Emilia-Romagna che lottano con acqua e fango. Un Milan senza cuore, grinta e idee non merita neanche un pensiero»: questo era il testo del tweet che però dopo poco è stato rimosso dai social. Presumibilmente qualcuno ha fatto notare che la dimensione delle due vicende era fortemente sbilanciata e quindi si è preferito cancellare il commento di cui - purtroppo per Salvini - è rimasta traccia. E la mano tesa di chi ieri voleva aiutarlo quasi peggiora la situazione, come è successo al capogruppo leghista al Senato Romeo che a Rai Radio1 - “Un Giorno da Pecora” - trova una giustificazione poco efficace: «Gli euroderby sono sanguinosi e sono duri, è chiaro che poi si mischiano le emozioni, ci può stare». Ci può stare? Davvero?

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Dalle parti di Palazzo Chigi potrebbero non essere d’accordo. Se lì ci si affanna a tenere un livello alto nell'affrontare le questioni, a maggior ragione quando sono tragiche, e si mette una cura particolare nel gestirle anche dal punto di vista della comunicazione, è evidente che questi incidenti rovinano un po’ tutto. Anche perché sembrano dar ragione a chi descrive la premier sola, cioè circondata da persone e personaggi che invece di aiutarla la ostacolano. Inutile rifare l'elenco degli inciampi, da Del Mastro e Donzelli, al ministro Lollobrigida o Valditara. E poi c’è Salvini. Pure sulla vicenda Rai, aveva scritto un tweet - «belli ciao»- dopo l'addio di Fabio Fazio a Rai3 mettendo tutto più sul piano di una resa dei conti. Ecco che poi a Palazzo Chigi spetta un doppio lavoro, quello di cucire una tela comunicativa e poi di ricucirla.

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