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Il vestire “etico” firmato Gaia Segattini

Maglieria consapevole

di Chiara Beghelli

Imprenditrice. Gaia Segattini indossa le sue creazioni

2' di lettura

Come sostiene lei stessa, nei nostri straripanti armadi «non abbiamo bisogno di nulla di nuovo». In realtà, è più di idee nuove che c’è necessità. Gaia Segattini ne ha avuta una molto efficace per migliorare il grado di autentica sostenibilità del nostro vestire: esperta di comunicazione digitale, creatrice di community e appassionata di innovazione e di sostenibilità, intesa anche come valorizzazione di tecniche e saper fare, nelle Marche che l’hanno adottata da bambina (suo padre, l’architetto milanese Claudio Segattini, scelse la regione come nuova casa della famiglia negli anni Settanta), ha dato vita al suo marchio “Gaia Segattini Knotwear”, con cui produce maglieria riutilizzando scarti di lavorazione di un importante maglificio di Senigallia, Clever Style. «Non ho voluto propormi come ennesimo marchio da produrre, ma come progetto con cui condividere una visione - racconta -. Loro hanno portato la loro enorme esperienza e professionalità, io le mie competenze nella comunicazione digitale e la mia visione sulla sostenibilità».

Le creazioni di Gsk nascono da ciò che il maglificio offre, diventando pezzi unici. Il resto delle lavorazioni sono fatte in microlaboratori nel raggio di 70 km. Le nuove uscite sono annunciate sui social, il 70% dei prodotti sono continuativi. «Siamo contro l’idea del “fuori moda”. Vogliamo proporre cose belle e durature, provando a educare verso un nuovo tipo di consumo, che sia consapevole anche di un nuovo modello di impresa, in cui le persone vengono pagate il giusto, i ritmi di lavoro e produzione sono umani. Il prezzo dei capi (compreso fra i 140 e i 200 euro, nda) permette di generare un’azione etica che abbia massa critica». Una formula di successo, visto che il marchio, nato nel 2019, nel 2022 ha venduto per 675mila euro: «Per supportare la nostra crescita, e seguire insieme la nostra visione, abbiamo lanciato una campagna di crowdfunding equity, con cui i clienti possono entrare nella nostra società, sentendosi ancor di più parte del progetto. Finora abbiamo raggiunto circa 180 mila euro, è andata molto bene». Nei prossimi progetti di Gaia Segattini c’è anche l’apertura di uno spazio, attiguo al maglificio Clever Style, che sia sede e showroom, ma anche spazio aperto alla comunità, con incontri e corsi aperti anche alle scuole del territorio. Per avvicinare i più giovani all’industria della moda, in anni di gravi carenze occupazionali, e al suo volto migliore.

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