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Il vino incontra l’arte di Caravaggio per rispondere alle crociate anti alcol

Negli spazi del Vinitaly gestiti dal ministero dell'Agricoltura e della Sovranità alimentare verranno esposte due tele della Galleria degli Uffizi di Firenze: il Bacco di Michelangelo Merisi e il Bacco Bambino attribuito a Guido Reni

di Giorgio dell'Orefice

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2' di lettura

Dopo mesi di attacchi sul tema vino&salute culminati nella richiesta dell’Irlanda di poter indicare sulle bottiglie di vino health warning del tipo “nuoce gravemente alla salute” un po' come avviene per le sigarette, il vino italiano passa al contrattacco. Anzi alla “controinformazione”. E lo fa dal palcoscenico del Vinitaly, a Verona dal 2 al 5 aprile, con una serie di iniziative per raccontare come il vino, e il vino italiano in particolare, sia molto più che un prodotto che contiene alcol.

La più spettacolare di queste iniziative sarà la vera e propria pinacoteca allestita negli spazi gestiti dal ministero dell'Agricoltura e della Sovranità alimentare dove verranno esposte due tele portate a Verona direttamente dalla Galleria degli Uffizi di Firenze: il Bacco di Michelangelo Merisi da Caravaggio e il Bacco Bambino attribuito a Guido Reni.

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Michelangelo Merisi, alias Caravaggio (1571-1610), Bacco, 1597-98. Uffizi, Firenze. (AdobeStock)

«L’iniziativa che abbiamo avviato con il collega e ministro del Beni culturali, Sangiuliano – ha spiegato il ministro Francesco Lollobrigida – fa parte della vera e propria azione di controinformazione che vogliamo mettere in campo in difesa del vino. Un prodotto che per la prima volta in 4mila anni di storia è stato messo sul banco degli imputati da iniziative legislative che vogliono indicare in etichetta che il vino “fa male alla salute”. Noi vogliamo contrastare questa deriva con un’iniziativa che vuole mostrare come il vino invece faccia parte integrante della nostra cultura da secoli. Lo faremo raccontando anche come non ci sia un’opera lirica che non contenga un brindisi. E lo faremo ospitando i pareri scientifici che spiegano come il vino oltre a una parte largamente minoritaria di alcol contenga anche tanti altri ingredienti che in molti casi hanno un effetto positivo sulla salute umana. E vogliamo unire la grande arte e il grande vino perché si tratta di un connubio prestigioso e che pochi altri paesi come l’Italia possono mettere in campo».

Bacco, Guido Reni. (Getty Images)

«Porteremo a Verona due quadri iconici del grande rinascimento italiano – ha aggiunto il ministro dei Beni culturali, Gennaro Sangiuliano – il Bacco di Caravaggio e il Bacco di Guido Reni, li metteremo vicini, perché non lo sono mai stati e non si è mai riusciti a fare la comparazione visiva. Inoltre, saranno inseriti in un contesto preciso per la promozione del vino italiano».

«Si tratta – ha aggiunto Lollobrigida – di due capolavori dal valore incalcolabile portati a Veronafiere e al grande pubblico a zero spese, grazie alla collaborazione del ministero della Cultura, degli Uffizi, di Generali».Un ”prestito” di grande valore e tutt'altro che semplice. Il Bacco di Caravaggio in particolare fa parte dell’elenco delle opere inamovibili degli Uffizi anche se in realtà a essere inibito è il trasloco all’estero e non lo spostamento sul territorio nazionale.


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